Le Tour de France 2013: 100th Edition - review
Stanco al traguardo.
Invece di riciclare pedissequamente l'esperienza di Pro Cycling Manager 2013, il manageriale per PC che abbiamo recensito poco fa, Cyanide ha deciso di rivedere la formula in una chiave arcade più adatta alle console.
Anche se motore di gioco e altri elementi come il sonoro sono stati recuperati, la grossa differenza sta nel gameplay che permette stavolta di indossare la tuta del nostro ciclista preferito e dei suoi compagni di squadra, nel tentativo di portare a casa l'agognata maglia gialla vivendo tutto il Tour de France nel corso delle sue ventuno tappe.
Anche la fase dei preparativi è stata notevolmente snellita: si sceglie il team preferito, i rifornimenti, e dopo un breve filmato introduttivo ci si getta nel cuore della corsa. In fase di rifornimento stonano un po' gli oggetti da scegliere, come banane o cracker, che forse avrebbero potuto essere sostituiti da integratori o qualcosa di più professionale... ma si tratta di un dettaglio. Gli oggetti hanno effetti che variano e sono in grado di aiutare in frangenti diversi, un piccolo aiuto insomma da non sottovalutare in una gara lunghissima dove ogni secondo conta.
Le caratteristiche dei ciclisti sono state riprese da Pro Cycling Manager soprattutto per quanto riguarda le varie barre energetiche degli atleti, suddivise in resistenza generale e specifiche per l'intensità degli sforzi. È necessario quindi dosare le forze in base alla struttura della tappa, risparmiando resistenza per le scalate e giocandosi l'energia per gli sforzi intensi negli sprint.
Stavolta il ritmo di pedalata viene determinato dalla pressione di uno dei trigger posteriori, soluzione non proprio comodissima che obbliga a prestare costantemente attenzione senza coinvolgere alcun tipo particolare di abilità. Su schermo vengono segnalate le traiettorie da seguire, ed è qui che cominciano i primi problemi: il controllo del ciclista non è fluidissimo così come il suo comportamento su pista, per cui alle velocità più alte succede troppo spesso di schiantarsi e cadere in una delle curve fondamentalmente innocue che costellano il percorso.
"Stavolta il ritmo di pedalata viene determinato dalla pressione di uno dei trigger posteriori"
A parte un'animazione nello specifico veramente brutta, ciò rende alcune sezioni più difficili del necessario e penalizza in alcuni casi in maniera eccessiva delle condotte di gara altrimenti esemplari. Le strade sembrano generalmente un po' troppo strette e ciò aumenta la difficoltà di manovra: nel compleso si tratta un ostacolo troppo rilevante e totalmente slegato dalla natura dello sport in oggetto.
Contatti meno forti portano invece a un semplice rallentamento, una soluzione semplicistica ma a quanto pare inevitabile, vista la complessità delle dinamiche all'interno di un gruppone di ciclisti e la larghezza spesso ridotta della carreggiata.
La possibilità di cambiare ciclista in tempo reale è invece ben accetta, e sottolinea l'importanza del gioco di squadra tipico dello sport in oggetto. Anche se siamo lontani dalla complessità delle meccaniche di Pro Cycling Manager, agire secondo le caratteristiche complessive del team e sfruttare al meglio i punti di forza dei vari atleti resta un must in grado di fare la differenza nell'arco dell'intera competizione.
Un po' come la sua versione manageriale, Le Tour de France sembra però soffrire soprattutto di un'incompletezza diffusa, più marcata in alcuni casi che in altri, e di un valore complessivo che non supera la somma delle parti.
"Il motore grafico non brilla particolarmente e non rende al meglio l'atmosfera"
Il motore grafico non brilla particolarmente e, pur regalando qualche panorama interessante, non rende al meglio l'atmosfera di una gara soprattutto nei momenti più intensi. Bici e modelli dei ciclisti non si fanno notare per varietà, e la gestione delle luci sembra sfasata: da alcune angolazioni l'illuminazione appare infatti decisamente troppo satura.
Il sonoro, anch'esso riciclato, è forse la parte che peggio si adegua all'azione nei momenti più intensi, sottolineando con poco mordente fughe e situazione generale dell'andamento della tappa. Visto che ogni sezione è ovviamente molto lunga, qualcosa in grado di vivacizzare e informare meglio nelle lunghe fasi di studio sarebbe stato ben accolto.
Infine, proprio come in Pro Cycling, la soluzione scelta da Cyanide per riprodurre le lunghe tappe non soddisfa particolarmente. Invece di permettere di velocizzare l'azione per saltare i momenti morti, sarebbe stato forse più opportuno comprimere maggiormente ogni sezione o, meglio ancora, lasciare ai giocatori la scelta di selezionare la lunghezza della gara.
Il risultato attuale è invece una via di mezzo, con tappe comunque molto lunghe ma che necessitano per forza di cose di compressione artificiale qua e là per snellire l'azione e arrivare alla fase saliente successiva guardando una schermata statica invece di giocare in prima persona. Sebbene sia un arcade, insomma, Le Tour de France 2013: 100th Edition soffre di ritmi piuttosto lenti che mal si adattano al genere. I controlli avrebbero potuto essere più elaborati e l'azione variata in base a scalate, discese o altre caratteristiche della pista.
Anche stavolta Cyanide sembra dunque essersi adagiata sulla mancanza di concorrenza, solo che in questa versione arcade non c'è molto in grado di tenere l'interesse vivo a lungo. Visto che il gioco si concentra sul Tour de France, sarebbe stato opportuno aspettarsi un'esperienza più intensa invece che una riproposizione semplificata di Pro Cycling Manager con il bonus del controllo diretto (comunque molto spartano) del ciclista.
La conclusione è quindi la stessa di cui abbiamo parlato nel caso di Pro Cycling: la tappa è vinta a ritmi blandi in solitaria, ma in questo caso con molta meno profondità e poco che possa appassionare veramente anche gli appassionati più convinti del ciclismo, o dar loro la possibilità di rivivere i momenti più emozionanti del Tour.