League of Legends: Riot Games ci parla del processo creativo dietro l'evento Guardiani Stellari 2022
“Anche nelle notti più buie, la speranza arde sempre più luminosa della paura”.
L'evento Guardiani Stellari 2022 è in pieno corso di svolgimento e, come di consueto, ha portato con sé una pletora di novità nell'ambito della già robusta offerta del celeberrimo MOBA League of Legends. Riot Games, da sempre attenta allo sviluppo continuativo della lore su cui si basa la narrativa del suo titolo di punta, ci porta anche quest'anno alla scoperta di un mondo parallelo che affonda le proprie radici nella tradizione dell'animazione giapponese, più specificamente nel sottogenere mahō shōjo, che ha sempre come protagonisti alcuni dei Campioni più popolari di LoL ma con un twist particolare.
A differenza delle atmosfere fantasy che solitamente caratterizzano l'universo di Runeterra, infatti, Guardiani Stellari ci proietta in una realtà in cui i protagonisti sono degli studenti del liceo apparentemente ordinari che, però, al calare della notte, si trasformano in potenti protettori cosmici che affrontano terribili minacce ancestrali provenienti dallo spazio profondo.
Per celebrare l'avvento della quarta iterazione di Guardiani Stellari, Riot Games ha lanciato un nuovo evento tematico che porta con sé un nuovo Campione, la guerriera ascetica Nilah, la Gioia Travolgente, nuovi oggetti cosmetici per ben diciassette personaggi diversi e una serie di altre attività narrative che aiuteranno i giocatori a fare luce su questo affascinante frammento del multiverso di League of Legends.
E quale migliore occasione per scambiare qualche parola con alcuni membri di Riot Games? Abbiamo intervistato la Narrative Producer Stephanie Bedford, il Lead Champion Producer Ryan Mireles, il Game Producer Karl Abad e la Senior Director Ambrielle Army per cercare di carpire qualche dettaglio in più sull'articolato processo produttivo che sta alla base di eventi mastodontici di questo tipo.
Eurogamer: Innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista, soprattutto in un momento emozionante come il lancio di un nuovo attesissimo evento. Sappiamo che Guardiani Stellari è uno degli eventi di maggior successo legati alla lore di League of Legends, a partire dalla storia di Starfall, passando per Pijama Guardians e Corrupted Star Guardians fino alla nuova espansione di quest'anno. Vorresti parlarci di come è nata l'idea di una visione così diversa dall'ambientazione originale di LoL?
Riot Games (Stephanie Bedford): L'idea originale di Guardiani Stellari è stata sostenuta da un gruppo di individui super appassionati all'interno di Riot che amavano il genere delle ragazze magiche (mahō shōjo, ndR) e volevano creare qualcosa di referenziale a questo. Guardiani Stellari è iniziato con una singola skin (Lux) ed era ovviamente molto diverso dalle altre skinline e tematiche popolari che erano più oscure e spigolose a livello di design.
È stato rischioso allontanarsi dai toni tipici di LoL dell'epoca ma ha ovviamente dato i suoi frutti, incontrando il favore dei fan e anche degli altri membri di Riot, oltre al gruppo originale che sosteneva questa idea. Parte dei valori di Riot è "Dare to Dream" (osare di sognare) e questo è stato uno di quei casi in cui al team è stato permesso di correre un rischio e valutare la ricezione del pubblico per continuare. E ora siamo qui oggi con un universo molto amato dalla community con molti Rioter appassionati che aiutano a creare qualcosa che pensiamo sia super speciale e unico.
Eurogamer: Parliamo del nuovo Campione appena introdotto: Nilah, la Gioia Travolgente. Qual è il concetto alla base di questo personaggio, come è nato e che tipo di impatto vi aspettate che possa avere nel meta in continua evoluzione del gioco?
Riot Games (Ryan Mireles): Il concept è nato dall'idea di voler introdurre un Campione 'skirmish' che giocasse principalmente sulla corsia inferiore con un giocatore di supporto. Quel ruolo è dominato principalmente da Campioni specializzati nelle battaglie a distanza e volevamo aggiungere un po' più di varietà alla posizione.
Tutte le altre corsie hanno classi multiple che vengono giocate molto nei vari ruoli, ad eccezione dei carry sulla bot lane, quindi Nilah è stato il risultato del nostro desiderio di portare lo stesso livello di diversità anche in quella porzione del gioco.
Eurogamer: Ovviamente le nuove skin tematiche sono una parte importante del fascino di ciascun evento di League of Legends. Qual è il processo creativo dietro alla nascita di ogni nuova skin?
Riot Games (Karl Abad): Ogni idea di skin ha una sua origine unica. Alcune iniziano con il Campione, altre iniziano con l'universo di riferimento, altre ancora con un'idea veloce che un artista ha realizzato durante la pausa pranzo. Quando un'idea per la skin è in corso, i concept e la narrativa prendono il via con il supporto del nostro team di sviluppo tematico. Tutti uniscono le forze per capire di cosa tratta questo universo alternativo, cosa sta succedendo in questo mondo, come i diversi personaggi si relazionano tra loro, quali sono le aspirazioni e il ruolo di questo Campione specifico.
Quindi, quando il concetto è finalizzato dopo diverse settimane di feedback e iterazioni, gli artisti della grafica dei personaggi, dell'animazione, della tecnologia, degli effetti visivi, dell'audio, della produzione e del QA vengono coinvolti direttamente. L'intera squadra, poi, fa un brainstorming su come creare la migliore skin per i giocatori sulla base di alcuni vincoli, che includono cose come ciò che può cambiare dato il livello della skin o l'equipaggiamento del Campione, le scelte cromatiche già esistenti nel catalogo delle skin del suddetto Campione o sovrapposizioni visive con altre tematiche della skin.
Le skin di livello superiore come le skin leggendarie possono permettersi cose più interessanti e brillanti come nuove animazioni o trasformazioni, ma bisogna bilanciarle con i budget di memoria e la leggibilità dei Campioni durante le battaglie.
Quando il brainstorming è terminato e il team ha un piano di lavoro ben preciso in mente, tutte le diverse discipline lavorano insieme per provare cose, risolvere problemi, scambiarsi feedback e ripetere per diverse settimane. Infine, il team elimina tutti i bug che emergono durante lo sviluppo e utilizza il feedback del PBE per determinare quali modifiche dovrebbero essere apportate prima del lancio sui server pubblici, dati i limiti di tempo e opportunità esistenti.
Nel complesso, il processo creativo dietro le skin è una storia di collaborazione interdisciplinare, iterazione costante e bilanciamento tra possibilità e vincoli.
Eurogamer: Come scegliete quali Campioni riceveranno una nuova skin per un determinato evento in un gioco con un roster così ampio?
Riot Games (Ambrielle Army): Questa è una delle parti più divertenti del processo, specialmente in un universo come Star Guardian dove abbiamo avuto la grande opportunità di esplorare un mondo nuovo e i personaggi potrebbero viverci dentro.
Abbiamo cercato di muoverci partendo da domande semplici come "chi avrebbe senso come Guardiano Stellare?" a quelle più pazze del tipo "come sarebbe Fiddlesticks in questo universo?"
Anche internamente Fiddle sembrava poco adatto a questo universo narrativo particolare, ma ha generato un sacco di eccitazione quando abbiamo iniziato a pensare più profondamente ai Villain della storia. Abbiamo anche cercato di tenere a mente i meme e le richieste della community e di offrire al pubblico una formazione più diversificata di Guardiani Stellari quest'anno.
Eurogamer: Per concludere, la domanda di rito: League of Legends ha brillantemente superato il traguardo dei 13 anni di vita. Quali sono i punti su cui vi concentrerete in futuro per assicurare al gioco altrettanto successo?
Riot Games (Ryan Mireles): La costante evoluzione della formula è stata fondamentale per mantenere LoL fresco ed entusiasmante per così tanti anni. Non vogliamo mai arrivare a un punto in cui il gioco appaia "compiuto" o addirittura noioso. Per il futuro vogliamo assicurarci di non aver paura di apportare grandi cambiamenti al gioco e mantenerlo in continua evoluzione.