League of Legends Wild Rift - prova
“Un piccolo passo per Riot, un grande passo per l'umanità”
"Un piccolo passo per Riot, un grande passo per l'umanità", direbbe qualcuno nel vedere questo nuovo titolo, ed effettivamente League of Legends - Wild Rift promette di rivoluzionare il mondo del gaming.
Il progetto nasce dalla necessità di ampliare al ben più noto fratello maggiore l'accessibilità al mercato mobile, prendendo come pubblico di riferimento un target totalmente diverso da quello attuale e portando ad un nuovo gradino evolutivo titoli che possiamo definire ormai predecessori.
Già l'annuncio in sé porta una sorpresa: quello che molti si aspettavano essere semplicemente un titolo per cellulare sbarcherà anche su console. Sul quali console potranno godere del nuovo titolo si esprime Riot stessa: "Non vogliamo parlare di qualche console specifica. Vogliamo arrivare su tutte le principali console."
Le mire espansionistiche sembrano quindi ad occhio riguardare PS4 (e PS5, dato il recente annuncio di una possibile data per quest'ultima), XBox One e Nintendo Switch.
Ma la domanda principale che si stanno ponendo tutti è: Wild Rift è davvero League of Legends? Il titolo centra in pieno quella che è l'esperienza principale del gioco PC di riferimento? Come abbiamo avuto modo di ascoltare dalle parole degli sviluppatori stessi, l'obiettivo sembra essere proprio quello.
"Non stiamo cercando di semplificare l'esperienza. Vogliamo un gioco solido su tutte e tre le piattaforme".
Durante il decimo anniversario di League of Legends abbiamo avuto modo di provare il titolo, e andremo a descriverne le caratteristiche principali.
Ci si trova a primo impatto con un menù di gioco molto "Mobile Friendly". Non servono spiegazioni addizionali per iniziare a dimesticarsi tra le varie schermate. Lo scontro di prova è una Partita Personalizzata 5v5, e anche nell'invito, nella Lobby e nella schermata di ingresso in partita il gioco dà subito la sensazione di trovarsi su quello che è un League of Legends di diritto. Anche le funzioni social sembrano essere intatte, ma non c'è stata occasione di metterle alla prova nello specifico per via del logic con account di prova e non con i nostri account personali.
"Quando ti collegherai a LoL - Wild Rift, potrai vedere tutta la tua lista di amici. Noi vogliamo fortemente mettervi in contatto con tutti i vostri amici, non importa che gioco Riot stiano giocando".
Gli asset grafici sono stati ricostruiti completamente da zero. Fedeli agli originali ma snelliti nella pesantezza di elaborazione in modo da poter funzionare tranquillamente anche su dispositivi non al top di gamma. La fluidità di gioco è una delle prime cose che colpisce positivamente.
Una volta entrati in partita si entra in una frenetica selezione dei campioni, che però è figlia al momento della fase di sviluppo ancora primordiale del titolo. È già tra le promesse di Riot quella di consegnare all'utente una draft il più fedele possibile all'originale, ribilanciata ovviamente in base a quello che sarà lo stato di rilascio del gioco.
"Dato che avremo molti campioni in meno della versione per PC, molto probabilmente torneremo al vecchio Draft di League of Legends, con tre ban per team".
I campioni iniziali saranno circa una quarantina degli oltre centoquaranta disponibili per la versione PC, e anche se è nei piani di sviluppo aggiungerne altri l'intenzione dichiaratamente è quella di non aggiungerli tutti, considerando che alcuni kit di abilità non sono adattabili o bilanciabili su una versione portatile del gioco.
Una volta entrati in partita l'impatto è quello che la landa degli evocatori ci ha sempre dato. Gli elementi principali sono stati riscalati e decorati in modo da risultare godibili anche su schermi molto piccoli, ma sono tutti al loro posto e lo stile grafico è intatto.
Parlando di gameplay il gioco di riferimento è Arena of Valor: la disposizione della minimappa, delle abilità, il modo in cui si acquistano oggetti e la gestione degli elementi di gioco è generosamente presa in prestito dal già affermato MOBA Mobile.
L'aspetto sul quale quindi sembra che si sia andati ad intervenire più aggressivamente è il gameplay, andando a snellire sensibilmente l'esperienza di gioco per poter portare il tempo medio di partita dai 30-45 minuti della versione PC ai 15 minuti medi di partita che un utente mobile ricerca in un gioco così.
Incredibilmente, Riot da questo punto di vista riesce a fare un miracolo. L'esperienza di gioco è compressa ma mantiene tutto il suo pathos. La gestione della fase di corsia, le rotazioni, il controllo di visione, i teamfight, il controllo degli obiettivi, c'è tutto.
È stata inoltre mantenuta la "Game Clarity" che contraddistingue il fratello maggiore per PC: tutti gli elementi di gioco sono chiari e contraddistinti. Anche su uno schermo molto piccolo è possibile distinguere facilmente ogni abilità, alleata o avversaria, ogni elemento di mappa e avere modo di tenere sotto controllo la visione.
Soddisfatti dalla prova, rimaneva solo da interrogarsi su quello che sarebbe stato il supporto della casa produttrice verso la scena competitiva, ma al momento sembra un po' troppo presto per farsi nel dettaglio domande di questo genere. Le risposte sono comunque positive e ci lasciano pieni di speranza.
"Non abbiamo nessun piano per rimpiazzare l'ecosistema esport di LOL su PC. Cercheremo, ovviamente, di supportare la scena competitiva, ma è davvero troppo presto per parlarne".
Insomma, League of Legends Wild Rift convince, e anche tanto.
Non sappiamo come saranno i vari Project A, L ed F, ma quello che abbiamo avuto modo di provare durante questo anniversario ci lascia piacevolmente colpiti e speranzosi riguardo quella che adesso è una meritata S alla fine di Riot Games.