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Left 4 Dead

Restiamo uniti e tutto andrà bene...

Tutto l'orrore digitale offerto dal titolo è sapientemente amministrato con grande cura, eppure la vera forza del "regista" è data dalla capacità di rimescolare continuamente la posizione dei nemici e delle armi. Ciò significa che ogni volta che giocherete un determinato livello vi troverete coinvolti in un'esperienza sostanzialmente inedita. Non vedrete più quel manipolo di zombie appostati dietro l'angolo, come accaduto prima, ma potreste ritrovarveli addosso una volta superato quell'incrocio poco distante da voi.

Il bello è che avviene tutto in maniera altamente dinamica. Questa sorta di regia occulta si divertirà a stanarvi, inviandovi branchi di nemici proprio nel momento in cui state cercando di riordinare le idee a seguito di un precedente assalto. L'impressione è quella di un invisibile e capriccioso demiurgo, del quale imparerete presto ad amare l'assoluta imprevedibilità nonostante sia costantemente al lavoro nel complicarvi le cose. Se qualcosa sta andando storto, potete stare certi che di lì a breve potrebbe anche essere peggio. Ai livelli più difficili ciò si traduce in una crudeltà sicuramente mefistofelica, ma proporzionale al vostro grado di divertimento.

Bisogna altresì sottolineare che i nemici non sono solo rappresentati da una informe moltitudine di zombie, ma saranno presenti anche cinque tipologie di mini-boss dotati ti particolari abilità. L'Hunter è capace di coprire distanze enormi con un semplice balzo, lo Smoker ha una lingua lunga (nel vero senso del termine...) che sarà bene evitare, mentre il Boomer è la versione oscena del bambolotto vomitino: la sua scarica di bile avrà effetti tragici richiamando al contempo nuove schiere di zombie su di voi. Il Tank è un colosso tutto muscoli capace di fare davvero male in pochi colpi, una bestia sovrumana da tenere d'occhio. Resta infine la Witch, che a dispetto di una gracilità apparente è in grado di muoversi più velocemente di tutti e di arrecare danni ingenti scatenando una frenesia omicida incontrollabile.

I primi quattro elementi della simpatica famigliola appena esaminata saranno giocabili nella modalità Versus, la più "malata" e intrigante opzione del gioco. Un team vestirà i panni dei Sopravvissuti, gli altri si arruoleranno tra gli Infetti. Incredibile il modo in cui il gameplay si diversifica impersonando i cattivi. Nei panni di un Boomer o di un Tank vi ritroverete infatti ad attendere le vostre prede nell'ombra, in paziente attesa della carneficina per poi sfogare nel modo più brutale possibile le peculiari caratteristiche del vostro personaggio. Per agire efficacemente dovrete però essere in grado di avvicinare i sopravvissuti, che dal canto loro potranno sempre rispondere a suon di pallottole. C'è davvero bisogno di sottolineare quanto sia divertente tale modalità di gioco? No, ci basta dire che sarà sicuramente una delle scelte preferenziali del popolo dedito al gaming online, così come accaduto per la ormai nota "Orda" di Gears of War 2.

Ecco le insane e frequenti scritte sui muri. Come potete vedere, i messaggi non sono tra i più incoraggianti...

L'unico aspetto nei confronti del quale ci siamo trovati a storcere il naso riguarda il comparto grafico. Il Source Engine fa il suo lavoro in maniera sufficiente, ma appare ormai chiara la linea di confine dei suoi limiti. Il numero di poligoni sullo schermo è certamente inferiore agli standard raggiunti da altri titoli recenti, e l'applicazione di textures appare in alcuni casi poco più che una svogliata mano di vernice, senza contare tanti problemi (ovvio quasi) di collisioni e compenetrazione. Badate, non è nulla che possa in qualche modo compromettere l'esperienza di gioco. Le animazioni dei volti riescono infatti a sopperire tali difetti regalando più di un motivo di immedesimazione. Ottimo invece il sostrato sonoro, che accompagna l'azione in maniera puntuale ed efficace.

In conclusione, Left 4 Dead è un gioco con una devastante personalità. Mette subito in chiaro ciò che può offrire e lo fa senza troppi fronzoli: prendere o lasciare. Gli amanti di shooters meno frenetici e più tattici o gli appassionati dell'horror alla Resident Evil sceglieranno la seconda opzione, tutti gli altri renderenno invece il giusto plauso a quest'ultima produzione Valve. L'icona zombie riceve nuova linfa vitale e il modo in cui è stata intesa la componente cooperativa getta sicuramente le basi per nuove ed interessanti evoluzioni. Nel suo piccolo, e senza maliziose pretese, L4D sarà indubbiamente uno degli esempi da seguire.

8 / 10