Leggende Pokémon Arceus Recensione: Le origini del mito
Tra passato e futuro: siamo di fronte al gioco Pokémon che tutti aspettavano?
"Questo mondo è abitato da creature chiamate Pokémon! Per alcuni i Pokémon sono piccoli amici, altri li usano per lottare. In quanto a me... lo studio dei Pokémon è il mio lavoro".
Con questa frase, oltre 25 anni fa, il Professor Oak ci accoglieva per la prima volta nell'universo delle 'Creature Tascabili' create da Satoshi Tajiri e Ken Sugimori, un ecosistema vivo e vibrante in cui esseri umani e Pokémon vivono fianco a fianco da generazioni partecipando a intense lotte tra allenatori ma anche collaborando nella vita di tutti i giorni.
Ma vi siete mai chiesti cosa c'è stato prima? Com'era la scintillante regione di Sinnoh, già protagonista dei capitoli Diamante e Perla della serie principale, nel remoto passato, quando ancora gli umani non conoscevano a fondo i Pokémon e, addirittura, li consideravano una grande minaccia da studiare?
È questa la domanda che si è posta Game Freak che, dopo aver delegato i lavori sui remake della ottava generazione al team ILCA, torna al timone della celeberrima serie con Leggende Pokémon Arceus, un episodio sulla carta rivoluzionario non solo in termini di ambientazione ma anche sotto il profilo del gameplay, con una serie di novità che vanno a modificare in maniera notevole una formula che è rimasta pressoché invariata da quasi un quarto di secolo.
Che siate fan storici della saga o tra coloro che imputano a Game Freak un po' di immobilismo e una certa mancanza di coraggio nelle ultime iterazioni principali del brand, mettetevi comodi: stiamo per raccontarvi di come Leggende Pokémon Arceus stia gettando le basi per un futuro alquanto entusiasmante.
L'idea alla base di questo audace esperimento da parte dello studio nipponico, come dicevamo in apertura, è tanto semplice quanto inedita per la serie Pokémon: esplorare le origini del territorio di Sinnoh, ben prima che assumesse la conformazione o anche solo il nome che tutti conosciamo.
Prima di diventare l'organizzazione criminale che abbiamo affrontato in Diamante e Perla, il Team Galassia era un affiatato gruppo di ricercatori incaricato di studiare la regione di Hisui (la moderna Sinnoh, ndR) e di mappare i territori confinanti per avere un'idea della flora e della fauna locale. È un compito arduo che richiede tempo e pazienza, reso ancora più pericoloso dall'apertura di un enorme squarcio nel cielo, in corrispondenza del leggendario Monte Corona, che sembra destabilizzare il normale comportamento dei Pokémon.
Fortunatamente, a dare man forte al Professor Laven e agli altri membri del Team Galassia, c'è l'ultima recluta arrivata, impersonata ovviamente dal giocatore, dotata di uno spiccato talento nell'affrontare i pericoli delle zone selvagge attorno al villaggio e che pare intenzionata a fare di tutto pur di fare luce su questo preoccupante mistero.
Non proseguiamo oltre nell'analisi della trama per non anticiparvi nulla sulle gustose rivelazioni che troverete in Leggende Pokémon Arceus ma possiamo dirvi fin da subito che si tratta dell'episodio maggiormente incentrato sulla narrativa dell'intera storia del brand.
La nuova struttura di gioco adottata da Game Freak, più simile ai tradizionali RPG di stampo orientale che ai precedenti episodi della serie, ha permesso agli sceneggiatori di approfondire la lore della regione di Hisui tramite i dialoghi tra i personaggi, le descrizioni degli oggetti e perfino vere e proprie cut-scene realizzate con il motore di gioco, un unicum assoluto per la saga.
Sia chiaro, però, che sebbene il racconto della trama abbia assunto un valore molto più importante rispetto al passato, non dovreste aspettarvi di trovare in Leggende Pokémon Arceus un capolavoro di scrittura alla pari dei nomi più blasonati della tradizione ruolistica giapponese.
Abbiamo apprezzato molto la volontà dello studio di elevare l'immaginario del loro universo fornendo un background solido e coeso a tutto ciò che abbiamo visto e vissuto negli ultimi 25 anni ma è facile notare come lo stile narrativo sia rimasto piuttosto semplice e lineare, pensato per essere fruito da un pubblico quanto più ampio possibile.
È una vicenda piacevole da seguire, pensata per colpire al cuore i fan sfegatati della prima ora, legata a doppio filo con alcuni importanti avvenimenti della storia dei Pokémon e che non disdegna qualche interessante colpo di scena, soprattutto nell'ultimo atto. Se, come noi, avete seguito la serie fin dai suoi albori su Game Boy, non dovreste assolutamente perdervi l'occasione di sapere dove tutto è cominciato.
I personaggi, dal canto loro, non sono dotati di particolare approfondimento psicologico ma sono delineati in modo sufficientemente interessante da dare alla società di Hisui una connotazione credibile, con tanto di divisione di ruoli e relazioni tra gli abitanti. Il Professor Laven, ad esempio, è tra i più giovani ed eclettici mai apparsi nella serie e con il suo modo di parlare fatto di inglesismi e frasi ad effetto non mancherà di strapparvi qualche sorriso.
Insomma, è innegabile che Game Freak si sia impegnata molto più del solito sotto questo aspetto in modo da dare al suo Leggende Pokémon Arceus un setting molto più stratificato e articolato rispetto a quanto siamo abituati a vedere.
Le novità più sostanziali, ad ogni modo, sono da ricercare nella struttura ludica del titolo che ha subito modifiche piuttosto concrete senza rinunciare alla sua anima più legata alla tradizione e ai canoni del brand, sempre presente e riconoscibile, a dispetto di un impatto visivo totalmente unico.
Il nostro obiettivo è semplice: tentare di scoprire la verità sul minaccioso squarcio che sovrasta la regione di Hisui mentre completiamo le pagine del Pokédex più 'analogico' mai apparso in un episodio del brand (sì, è letteralmente un quaderno da compilare con tutte le informazioni che acquisiremo sul campo di battaglia).
Fin dai primi passi che muoviamo nella Landa di Ossidiana e in tutte le zone che possiamo visitare nel corso dell'avventura, appare chiaro come in Leggende Pokémon Arceus sia concessa ai giocatori una libertà esplorativa senza precedenti. I ritmi delle perlustrazioni, l'avanzamento delle indagini sul mondo dei Pokémon così come la progressione della storia sono gestibili autonomamente dall'utente, in base alle proprie esigenze e al proprio stile di gioco.
La composizione del mondo di Hisui, nei mesi precedenti alla pubblicazione di Leggende Pokémon Arceus, è stata dapprima paragonata al rigoglioso open world di The Legend of Zelda: Breath of The Wild e poi a quella più schematica di Monster Hunter, fatta di missioni autoconclusive collegate tra loro tramite il villaggio di appartenenza. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. La nuova iterazione di Pokémon, infatti, non è un vero e proprio open world ma non ha nemmeno obiettivi rigidi e precisi come quelli della serie action di Capcom.
Se vorrete, potrete dare la priorità alle quest principali, passare ore a setacciare ogni angolo della regione per trovare segreti e attività opzionali oppure rispondere alle richieste degli abitanti del Villaggio Giubilo, una sorta di hub a cui tornare dopo ogni spedizione per ricevere nuovi compiti o acquistare utili strumenti.
L'unica limitazione è rappresentata da un sistema di Gradi legato all'avanzamento delle ricerche del Pokédex che sostituisce le Medaglie (dal momento che per ovvie esigenze narrative non sono presenti Palestre nel gioco) e che vi chiederà di raggiungere un determinato livello prima di poter accedere ad alcuni importanti snodi della trama.
Si tratta di un'implementazione che, in qualche frangente, finisce per inficiare leggermente la fluidità dell'avventura ma che funge anche da importante punto di controllo per evitare che i giocatori meno avvezzi alle dinamiche del mondo Pokémon si ritrovino a tu per tu con creature troppo pericolose senza avere gli strumenti adatti a fronteggiarle. Un male necessario, per mettere le cose in prospettiva.
E che dire, invece, delle catture, uno dei pilastri fondamentali di qualunque esperienza Pokémon che si rispetti? La nuova impostazione adottata per Leggende Pokémon Arceus permette un approccio del tutto inedito alle creature selvatiche che non si nascondono più nella sola erba alta come accadeva negli episodi classici ma che, ora, vagano liberamente nel territorio di Hisui muovendosi in branco oppure portando avanti un'esistenza solitaria.
La nostra natura di 'proto-allenatori' in erba ci spinge ad avvicinarci a loro, a studiarne i movimenti e a capire come poterli catturare grazie all'ultimo ritrovato tecnologico del Team Galassia: le fantomatiche Poké Ball. Durante le nostre esplorazioni potremo aggirare i Pokémon sfruttando le coperture ambientali, utilizzare il cibo per distrarli oppure affrontarli a viso aperto nei tipici duelli uno contro uno in modo da indebolirli e facilitare la cattura. La meccanica, in fondo, è rimasta pressoché la stessa ma queste variazioni sul tema sono una piacevole aggiunta che conferisce una certa varietà all'esperienza.
C'è addirittura un inedito sistema di crafting che permette di confezionare pozioni, rimedi per le alterazioni di stato e nuovi tipi di Poké Ball dopo aver ottenuto la ricetta apposita e tramite l'impiego delle risorse reperibili sul campo.
Anche le lotte hanno ricevuto alcuni graditi accorgimenti e, pur non discostandosi troppo dal collaudatissimo sistema a turni, possono contare ora su due tecniche di combattimento che possono essere applicate alle normali mosse dei Pokémon per cambiare radicalmente le sorti degli scontri.
La prima, denominata Tecnica Rapida, garantisce la priorità nei turni a discapito della potenza delle mosse mentre, al contrario, la Tecnica Potente amplifica l'output di danno delle mosse sacrificando la Velocità del Pokémon. Può sembrare un'aggiunta di poco conto ma siamo sicuri che nelle mani degli allenatori più esperti sarà uno strumento capace di capovolgere completamente qualsiasi tipo di contesa.
In generale, il livello di difficoltà dell'avventura risulta notevolmente più elevato rispetto ai picchi negativi toccati, ad esempio, da Spada e Scudo: pur non presentando ostacoli davvero ostici da superare, ci sono alcune sezioni che richiederanno l'impiego di Pokémon ben allenati per poter procedere.
Gli ultimi due contenuti più rilevanti che vale la pena analizzare sono le cosiddette 'Zone di Distorsione Spazio-Temporale' e gli scontri con i Pokémon Nobili, già protagonisti di alcuni video promozionali nelle scorse settimane. Le prime non sono altro che aree delimitate da una fitta coltre oscura che possono apparire randomicamente durante l'avventura e che ospitano Pokémon rarissimi e dai livelli di potenza fuori scala: sarà pure un ottimo modo per livellare e per rimpolpare la vostra collezione ma avrete bisogno di un team ben sviluppato e organizzato per portare a casa la pelle!
I Pokémon Nobili, invece, rappresentano le boss fight di Leggende Pokémon Arceus e adottano delle meccaniche di gameplay completamente differenti rispetto al resto dell'esperienza. Una volta entrati in contatto con uno di essi, in punti prestabiliti della storia, verrete catapultati in un'arena circoscritta in cui dovrete difendervi dai loro devastanti attacchi frontali schivandoli con l'apposita manovra evasiva e rispondendo con degli strumenti utili a calmare la loro collera. In alcuni momenti potrete anche decidere di sfidarli a duello con uno dei vostri compagni ma tenete bene a mente che si tratta di creature piuttosto pericolose e un solo passo falso potrebbe costarvi molto caro.
In definitiva, si tratta di un contenuto amalgamato piuttosto bene nella ricetta del gioco che non la snatura ma aggiunge ulteriore sapore al prodotto finale. E alcuni di essi riescono a raggiungere vette di epicità non indifferenti, siete avvisati.
Per finire, vi farà piacere sapere che, al contrario delle ultime uscite della serie principale, Leggende Pokémon Arceus possiede un 'endgame' corposo e ricco di entusiasmanti sorprese. Ci sono scontri opzionali con allenatori di alto livello, missioni secondarie dagli esiti imprevedibili e anche qualche altra attività che preferiamo non svelare per lasciarvi il gusto della scoperta. Un pacchetto davvero completo, non c'è che dire.
Veniamo, infine, al vero tallone d'Achille della produzione, quello su cui, sospettiamo, si concentreranno i dibattiti più accesi e infervorati all'interno dell'appassionata community globale: il comparto tecnico del gioco.
La veste grafica di Leggende Pokémon Arceus può essere riassunta con un vecchio adagio che recita: "vorrei ma non posso". Sì, perché per quanto il titolo sia graziato da una direzione artistica mai così ispirata, influenzata direttamente dal gusto tipico dell'arte giapponese feudale che si riflette addirittura in alcune forme alternative di famosi Pokémon, Nintendo Switch, semplicemente, non ce la fa.
Reggere un prodotto così ambizioso, probabilmente, era oltre le possibilità tecniche della macchina che restituisce diverse texture slavate e in bassa risoluzione, animazioni non sempre all'altezza delle aspettative e alcuni invasivi fenomeni di pop-in anche a poca distanza dalla telecamera.
Intendiamoci, non stiamo parlando di un prodotto disastroso, anzi, perdersi nella bellezza di Hisui è davvero piacevole, soprattutto sul piccolo schermo di Switch che contribuisce a mascherare alcune vistose criticità, diciamo solo che nel confronto visivo con altri prodotti attualmente presenti sul mercato, l'ultima fatica di Game Freak ne esce un po' con le ossa rotte.
Per lo meno il frame-rate, fisso sui 30fps, è risultato stabile per tutta la durata della nostra prova e non abbiamo riscontrato alcun calo nemmeno durante le fasi d'azione più concitata.
In definitiva, l'esperimento condotto da Game Freak con Leggende Pokémon Arceus può dirsi riuscito su (quasi) tutta la linea. Si tratta di un'operazione di ammodernamento delle meccaniche di una serie con oltre 25 anni di storia sulle spalle che arriva ai giocatori in una forma smagliante, macchiata solo da un comparto tecnico non all'altezza delle aspettative.
Se questo sarà un nuovo inizio per la serie Pokémon ce lo dirà solo il tempo ma, allo stato attuale, ci sentiamo in dovere di promuovere il progetto dello studio giapponese. Siete pronti a scoprire la origini della leggenda?