Lego Worlds - recensione
Come il LEGO vero, ma senza il rischio di pestare qualche mattoncino a piedi nudi!
La domanda che sorge spontanea giocando a LEGO Worlds è la seguente "Questo gioco è il Minceraft che ci saremmo meritati sin dall'inizio?" La risposta è NI, nel senso che LEGO Worlds presenta vari punti in comune con l'opera di Mojang, ma anche svariate differenze che lo rendono unico e, per molti versi, migliore. Dopo parecchie ore passate ad assemblare quintali di mattoncini siamo pronti a consegnarvi il nostro giudizio, continuate a leggere se volete saperne di più.
Partiamo subito col dirvi che il titolo ha una campagna. I primi tre mondi in cui veniamo catapultati fanno da tutorial e ci permettono di prendere confidenza coi vari strumenti di creazione messi a nostra disposizione dai ragazzi di TT Games. Il primo permette di scannerizzare tutto quello che è presente in game, come animali, mezzi di trasporto e modelli singoli, ovvero tutti quelli che di base non sono formati da mattoncini assemblati (ad esempio barili o ciuffi d'erba). Una volta entrati in possesso dello schema del modello possiamo riprodurlo senza limiti, indipendentemente dal fatto che si tratti di un animale, un mezzo di trasporto, una struttura o un personaggio.
Secondo potente tool è quello che consente la modifica del paesaggio, utilissimo per spianare un'area, ma anche per innalzare montagne, scavare profonde gole oppure eliminare con precisione determinate porzioni del creato. Il terzo marchingegno permette di costruire brick-by-brick, ovvero proprio come se avessimo una scorta infinita di pezzi fisici da assemblare a nostro gusto.
Gli altri strumenti a nostra disposizione sono una pistola sparavernice, utilissima per spruzzare del colore che preferiamo qualsiasi superficie, e la copiatrice, una macchina in grado di copiare e memorizzare qualsiasi porzione tridimensionale selezionata, sia che si tratti di un'enorme sfinge o di un sasso la cui forma ci aggrada particolarmente. A questo punto è superfluo dire quanta libertà offra il titolo in termini di creazione: non solo è possibile riprodurre una miriade di modelli già preconfezionati, ma persino mettersi a costruire "di fino" usando i mattoncini. Se siete fan sfegatati dei LEGO questo gioco equivale al vostro Santo Graal.
Terminato l'apprendistato e compreso l'utilizzo degli strumenti, comincia il nostro viaggio attraverso gli infiniti mondi fantastici generati proceduralmente, al termine del quale potremo fregiarci del titolo di "Mastro Costruttore". Ogni pianeta può presentare uno o più biomi differenti, nei quali si trovano innumerevoli modelli da scannerizzare e conservare in una lista che non fa che allungarsi continuamente oltre il limite del concepibile. É proprio durante le nostre scorribande che si svolge la campagna, durante la quale il nostro obiettivo principale è quello di svolgere mansioni per i personaggi che ci sono in giro in cambio dei preziosi mattoncini d'oro.
Questi servono a vari scopi: migliorano il nostro rank di costruttore e contribuiscono a sbloccare alcuni oggetti unici e la possibilità di accedere a mondi sempre più grandi. In realtà l'intera campagna è un semplice pretesto per costringerci ad accumulare sempre più schemi di mezzi, animali e strutture in vista del momento in cui vorremo darci alla creazione.
Purtroppo, proprio in merito alla storia, dobbiamo fare alcune poco piacevoli precisazioni. Le missioni sono sempre le stesse: si va dal piazzare un numero predefinito di oggetti in una determinata area, al ridipingere una struttura o costruire qualcosa coi mattoncini. In riferimento a quest'ultima richiesta non vi è che un semplice sistema di conta dei pezzi da parte del mandatario della quest, quindi è possibile per esempio riparare con successo l'astronave schiantata di una giovane esploratrice spaziale semplicemente ammassando mattoncini a caso lì in zona.
Per le varie aree di gioco sono inoltre disseminati molti bauli che contengono varie ricompense, dagli agognati mattoncini d'oro a oggetti cosmetici o schemi per costruzioni. Il problema primario è che questi scrigni vengono posizionati a caso e, la maggior parte delle volte, si trovano sotto terra. Ha inizio quindi una sorta di "caccia al baule" che costringe il giocatore a scavare una serie infinita di pozzi e gallerie, procedura che, soprattutto a causa della telecamera che tende ad imbizzarrirsi in luoghi ristretti, comporta un certo giramento di mattoncini.
Per fortuna, a controbilanciare questi aspetti vi è un mondo di gioco delizioso e piacevole da esplorare. Si contano davvero molti biomi differenti, tra praterie popolate da animali da fattoria e contadini, mondi vulcanici abitati da uomini primitivi, discariche in cui vagano operai e malandrini, boschi spettrali infestati da mostri, foreste zeppe di scimmie, coccodrilli gorilla e deserti con tanto di mummie e bizzarri esploratori. Ogni animale poi è cavalcabile e non si capisce bene se solcare le acque del mare surfando sul dorso di uno squalo sia più epico o spassoso.
Non pensate però di poter andare in giro e scannerizzare tutto quello che vedete, prima di entrare in possesso di un modello di un animale o di un personaggio bisogna svolgere la missione dedicata e non sempre la cosa è così immediata. A volte bisogna vincere un confronto fisico impari, altre volte invece non si dispone dell'oggetto richiesto perché abbiamo dimenticato di scannerizzarlo nel mondo precedente o non lo abbiamo ancora incontrato. Una volta portato a termine l'incarico per un personaggio e aver scannerizzato il suo modello, possiamo usarlo per personalizzare il nostro avatar, godendo delle sue abilità speciali. Ad esempio, se ci piace andare in giro come Mostro della Palude, possiamo tranquillamente respirare sott'acqua, se invece preferiamo essere dei cowboy possiamo richiamare un cavallo in qualsiasi momento grazie ad un fischio.
Durante i nostri viaggi capita anche di incontrare i Combinaguai, teneri e inafferrabili sgorbietti verdi che tentano la fuga non appena ci vedono, ma non prima di averci fatto la linguaccia. L'istinto di lanciarsi all'inseguimento è forte, e una volta acchiappati questi mostriciattoli lasciano sempre cadere il modello di un pezzo specifico di LEGO che possiamo utilizzare in fase di creazione mattoncino per mattoncino.
Se l'avventura risulta non molto varia e più improntata al collezionismo, di sicuro affrontarla in multiplayer aumenta sensibilmente il livello di divertimento. É possibile giocare fino in quattro giocatori su PC e, almeno momentaneamente, in due su console. Ogni mondo è abbinato ad un codice, che può essere condiviso con gli amici per mostrare le nostre abilità di costruttore. Inoltre anche i modelli unici creati con le nostre manine posso essere sfoggiati e messi a disposizione dell'intera community.
Dal lato puramente tecnico esistono due facce della medaglia. Purtroppo il titolo, pur essendo stato in early access per molto tempo, presenta svariati bug. Alcuni bauli non si aprono, si riscontrano parecchie compenetrazioni poligonali, a volte i menu fanno le bizze e, cosa più fastidiosa di tutte, il titolo abbassa al minimo la risoluzione ogni volta che viene ridotto in barra, costringendo il giocatore a smanettare nelle opzioni più spesso di quanto vorrebbe.
L'altra faccia della medaglia però splende di tantissime modelli deliziosi e animazioni buffissime. La realizzazione generale è ottima e vedere un mondo fatto completamente di LEGO, dal muro della casa fino all'ultima fogliolina dell'albero più distante, è un sogno che si realizza. A fronte di una così elevata mole di elementi da gestire, tra l'altro tutti modificabili, non possiamo stupirci troppo del frame rate, che ha mostrato cali evidenti soprattutto durante le fasi di volo.
Per concludere, LEGO Worlds è la realizzazione del sogno bagnato di tutti gli amanti dei mattoncini danesi, a cui finalmente è stato dato un titolo che rispecchia la controparte fisica per quanto concerne la libertà creativa. Rimarranno delusi invece quelli che cercano una campagna articolata o missioni variegate, quello che gli sviluppatori hanno imbastito è solo un pretesto per farvi catalogare più roba possibile a fronte del vero cuore del gioco, ovvero la creazione.
Che vi accontentiate di piazzare modelli preconfezionati ovunque e scorrazzare in giro a dorso di uno struzzo impazzito o che siate degli architetti certosini che usano solo mattoncini colorati (rigorosamente uno per volta), al prezzo budget di trenta euro potete portarvi a casa la scatola di Lego più incredibile mai prodotta.