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Leisure Suit Larry: Reloaded - review

Il latin lover dei videogame si rimette in forma.

Sierra nel suo periodo d'oro è stata sicuramente la maggior antagonista della compianta LucasArts, l'unica casa capace di proporre un'alternativa credibile nel ruolo di contendente allo scettro di regina delle avventure grafiche.

E ai tempi, seppur forse in misura minore rispetto ad altre serie, il buon Larry contribuì non poco alle sorti della casa americana, grazie a temi e situazioni ad alto tasso di ironia a sfondo sessuale e tutta una serie di gag che si stamparono a "caldo" (sorriso beffardo) nell'immaginario dei videogiocatori dell'epoca.

Dopo la prima rivisitazione del 1991, Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards torna così sui vostri monitor, grazie a Replay Games e alla campagna kickstarter lanciata qualche mese fa con l'intento di donare del viagra grafico al buon Larry; del resto, fare peggio degli episodi degli ultimi anni era onestamente difficile e l'operazione, sulla carta, aveva tutto da guadagnare.

Peccato che, come spesso accade, le buone intenzioni si siano (purtroppo) infrante contro la dura realtà del mercato e il prevedibile calo del testosterone di Larry; unica attenuante, la constatazione che per una futura rinascita, probabilmente, tornare sui passi natii era l'unica strada perseguibile.

"Peccato che, come spesso accade, le buone intenzioni si siano infrante contro la dura realtà del mercato"

I simpatici figuri che troverete sulla vostra strada non mancheranno di mostrarvi le loro doti

Il gioco, come da premesse produttive, è sostanzialmente invariato rispetto all'originale, con le poche aggiunte alla trama che non determinano stravolgimenti sul risultato finale; il ritorno ai testi del (grande) Al Lowe dona però freschezza ad ogni battuta e ad ogni situazione in cui il nostro si ritrova a vivere e fin dai primi istanti gli habituè potranno riconoscere l'eccezionale non carisma del primo Larry.

Tuttavia quello che sulla carta potrebbe sembrare un pregio, risulta essere invece il suo più grosso difetto, soprattutto considerando quello che è il pubblico attuale per questo genere di giochi: essere costretti a recuperare soldi per poter proseguire nell'avventura in modi (casinò, black jack) che poco hanno a che fare con il gioco in sé rischia ad esempio di essere alla lunga troppo snervante per un avventuriero moderno.

O ancora l'interfaccia, spesso poco integrata al gameplay seppur originale in alcune sue interazioni (vedere alla voce "zip da abbassare"), richiede un numero eccessivo di clic per compiere anche semplici azioni, per non parlare poi della mancanza degli hotspot o di una segnalazione degli stessi, tanto che a volte rischia di essere davvero difficile comprendere dove finisca un oggetto selezionabile e dove ne inizi un altro.

Niente di pesante per chi giocò il titolo ai suoi tempi, ovviamente neanche paragonabile da questo punto di vista, ma credo che nel 2013 le poche evoluzioni del genere andrebbero quantomeno tenute in considerazione per permettere al giocatore di godere di quella che è la vera sostanza (e ce n'è) del gioco. Soprattutto valutando gli oltre 17 euro a cui Reloaded viene proposto.

"L'interfaccia richiede un numero eccessivo di clic per compiere anche semplici azioni"

L'umorismo di Larry vi accompagnerà in ogni dove

Certo, è anche vero che un illuminato utilizzo dei salvataggi può aiutare a compensare alcune di queste lacune e che in generale è chiaro quanto sia nelle intenzioni degli sviluppatori riproporre un certo tipo di esperienza, ma mi sembra corretto prepararvi a quello che vi troverete davanti qualora per voi il nome Larry non dica nulla.

Superate queste doverose premesse, risulta fin troppo facile introdurre anche la (non) trama di questo remake, in quanto il vostro unico scopo sarà quello di conquistare, o meglio abbordare, le prosperose fanciulle che cadranno sotto i colpi del delicato alito del protagonista.

Trama semplice per un comparto enigmistico altrettanto semplice, con un numero ridotto di oggetti selezionabili e un utilizzo degli stessi reso ancora più logico in questa rivisitazione temporale rispetto all'originale; di conseguenza la longevità non raggiunge un monte ore significativo, ma perlomeno, grazie alle gag, alle simpatiche morti di Larry e ai commenti della voce narrante, difficilmente troverete il tempo di annoiarvi.

Come gli altri comparti, anche quello tecnico risente poi di risultati sostanzialmente opposti e di un budget visibilmente ridotto: se gli scenari risultano ben curati e di ottima fattura, con forti e pregevoli richiami all'edizione del '91, le animazioni di Larry sono di contro decisamente al di sotto degli standard delle migliori produzioni attuali, tolta per onestà intellettuale la camminata del nostro conquistatore di cuori.

"Il vostro unico scopo sarà quello di conquistare, o meglio abbordare, le prosperose fanciulle"

Morire non sarà una possibilità così remota. Fortunatamente non in maniera definitiva.

Considerate, sempre per dare il polso della situazione, che anche tutti i personaggi che incontrerete lungo il vostro cammino avranno le movenze delle sfingi egiziane e che i dialoghi "ravvicinati" delle aspiranti amanti del vergine più amato della storia dei videogiochi si risolvono in poco più di grandi (ok, anche piacevoli) immagini statiche. Un po' poco per lasciare il segno.

Di altra fattura invece l'audio, con le colonne sonore originali riviste e pompate a dovere come ad esempio nella schermata di avvio del gioco, e il doppiaggio in lingua originale che eleva di diversi punti l'immersività e il coinvolgimento nell'umorismo tipico del sig. Laffer.

Da sottolineare infine l'ottimo sforzo traduttivo che, pur nella difficoltà delle molte espressioni gergali presenti, è capace di non penalizzare l'esperienza di gioco, rendendo personalmente l'intero gioco molto più godibile e divertente rispetto a vent'anni fa, pur nelle limitazioni del caso.

In conclusione, pur consapevole degli sforzi fatti per far tornare alla luce il buon Larry, non posso che bollare come deludente questo remake: seppur eoni avanti rispetto ai recenti tentativi di rivitalizzare il franchise (e che spero resteranno nel dimenticatoio), Reloaded soffre in maniera eccessiva di un "essere fuori dai tempi", un retaggio di un gameplay che difficilmente potrete apprezzare se non siete cresciuti a pane e parser.

"Tutti i personaggi che incontrerete lungo il vostro cammino avranno le movenze delle sfingi egiziane"

Il Leffy's in tutto il suo splendore.

Unica strada perseguibile? Forse sì, ma forse a questo punto era meglio dirigere i propri sforzi su un nuovo capitolo o su un qualcosa che non si limitasse a strizzare l'occhio agli appassionati storici della serie. Ecco pertanto spiegata la semplice sufficienza, frutto di una scrittura divertente e brillante non bilanciata però da una struttura di gioco adattata alle (poche) evoluzioni del panorama dei punta e clicca.

Se siete quindi alla ricerca di un vero ritorno al passato, questo è un acquisto ad occhi chiusi; per gli appassionati recenti, attenzione che il boccone potrebbe risultare troppo indigesto.

6 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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