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Liberated - prova

Una graphic novel cyberpunk tra Orwell e Matrix.

Tra le varie proposte presenti su Steam questa primavera abbiamo dato uno sguardo a Liberated, la nuova opera dello studio polacco Atomic Wolf, già assurto agli onori della critica grazie ai numerosi premi ricevuti nelle fiere e convention del settore come il PAX West o l'SXSW e tanti altri.

Insomma, le premesse erano tra le più rosee e ci siamo approcciati alla prova di Liberated con un certo interesse che, dobbiamo dirlo, non è stato assolutamente disatteso.

In sostanza il titolo di Atomic Wolf è quanto di più vicino esista ad una graphic novel interattiva, in cui la trama viene narrata attraverso le vignette di un ipotetica collana composta da diverse uscite. Il setting è quello di una distopia cyberpunk in cui la volontà delle persone di essere sempre connesse ad internet ha aperto la strada a misure di controllo pesantissime da parte del governo che le esercita imponendo lo stato di polizia.

Ci sono droni che pattugliano le strade, plotoni armati che vanno a caccia dei rivoltosi e centri di intelligence che monitorano da vicino i movimenti della popolazione. In questo universo oscuro e angosciante, però, sorge il misterioso collettivo noto con il nome 'Liberated', un gruppo di ribelli e hacker che tentano di destabilizzare lo status quo muovendosi sulla sottile linea che separa l'insurrezione dal terrorismo.

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Si tratta, tutto sommato, di una trama intrigante per quanto non originalissima che parla di un futuro intelligibile e davvero inquietante sfruttando una struttura narrativa che abbiamo apprezzato in particolar modo. Liberated, infatti, non si limita a proporre il punto di vista di una delle due fazioni (polizia o ribelli) ma, al contrario, tenta di raccontare la storia senza delineare precisamente cosa è giusto e cosa è sbagliato e chi sia nel torto.

Nella demo, dalla durata invero piuttosto limitata, abbiamo assunto prima il controllo di una coppia di loschi individui in fuga dalle grinfie della legge e, successivamente, di un attempato ispettore di polizia pronto a infiltrarsi in un polo industriale sotto il controllo dei ribelli. Dopo averci presentato le varie situazioni tramite alcune illustrazioni statiche ben realizzate, il gioco ci ha dato un primo assaggio del proprio gameplay.

Tra una vignetta e l'altra, dunque, ci saranno alcune sezioni interattive in cui prenderemo il controllo diretto dei vari personaggi in un classico side-scroller condito da una buona dose di platform e di risoluzione di enigmi ambientali. Niente di troppo complesso, sia chiaro. Liberated è un titolo che fa della componente narrativa il suo cardine relegando la parte più prettamente videoludica ad un contorno di buon livello che, almeno in questa demo, non fa mai la parte del leone.

La storia di Liberated viene narrata attraverso le pagine di un fumetto.

Le fasi d'azione, in particolare, possono essere affrontate in modo stealth grazie alla possibilità di nascondersi dietro i ripari e cogliere di sorpresa i nemici, oppure nel più classico stile 'La Grande Guerra': prima sparare e poi fare domande. Quest'ultima, però, non è sempre la scelta più saggia da compiere poiché basteranno pochissimi proiettili per eliminare il nostro protagonista di turno.

Analizzare tatticamente lo scenario, prendere copertura e attaccare nel momento giusto dopo aver studiato la routine comportamentale degli avversari è sempre la strategia migliore. In caso, però, voleste affrontare le varie situazioni proposte ad armi spianate, sappiate che lo shooting del gioco si basa su pochi, essenziali comandi. Con la levetta destra si può prendere la mira (i colpi alla testa ben piazzati possono eliminare istantaneamente qualsiasi tipo di nemico), con il grilletto destro si spara mentre con il dorsale destro si ricarica l'arma. Tutto qua, niente tecnicismi, niente complicazioni superflue.

D'altronde Liberated non ha velleità di imporsi come un pretendente al trono del gioco action dell'anno ma ha solo una ferma volontà di raccontare una storia sfaccettata e incredibilmente interessante offrendo al giocatore la possibilità di prendere parte direttamente ad alcuni passaggi cruciali della trama. Ad ogni modo, come dicevamo, la proposta ludica del gioco presenta una serie di variazioni sul tema alquanto interessanti: ci sono diversi enigmi da risolvere e minigiochi da completare per proseguire nel racconto, ostacoli da superare in fasi platform ben riuscite e qualche altra piccola sorpresa.

Ciascuna delle uscite rappresenta i vari capitoli di cui è composto il gioco.

Dal punto di vista tecnico, invece, lo Unity Engine è incaricato di muovere un immaginario cyberpunk/noir in cui la palette cromatica in scala di grigi restituisce perfettamente il clima di oppressione che questa distopia vorrebbe comunicare al pubblico. Anche lo stile artistico adottato per i fumetti è gradevole e contribuisce a caratterizzare a fondo la natura di graphic novel dell'opera mentre il doppiaggio in inglese aggiunge buona profondità alle spigolature dei diversi personaggi.

Insomma, Liberated è un gioco da tenere assolutamente d'occhio, soprattutto per chi apprezza il genere cyberpunk ed i titoli dalla forte componente narrativa. Certo, sarà necessario superare lo scoglio della sua limitata interattività ma, in compenso, si avrà accesso ad una storia che, con i giusti ritmi e una buona dose di colpi di scena, potrebbe regalare più di una soddisfazione. Torneremo sicuramente a parlarne, in futuro.

Liberated è atteso su PC e Nintendo Switch nel corso del 2020.

Avatar di Riccardo Cantù
Riccardo Cantù: Nato nel 1993, Riccardo ha coltivato, negli anni, una passione smodata per tutto ciò che è entertainment. Videogiochi, cinema, fumetti, musica e letteratura sono il suo pane quotidiano e ama le lunghe discussioni riguardanti queste tematiche.
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Liberated

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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