Life is Feudal - recensione
La sopravvivenza come dovrebbe essere… anche troppo.
Se c'è un genere molto caldo negli ultimi 2-3 anni, è quello dei giochi di sopravvivenza. Dagli zombie alla preistoria, passando per il postatomico o il fantasy, il genere oggi offre una varietà pressoché sconfinata di titoli coi quali misurare le proprie capacità e il proprio desiderio d'immergersi in un mondo ostile per crearsi un'esistenza parallela.
Uno degli ultimi titoli proposti agli appassionati del genere è questo Life is Feudal e si tratta, probabilmente, di uno dei survival più hard core che è possibile trovare sul mercato. Il gioco inizia in maniera classica: si sceglie un server o se ne crea uno; dopodiché si crea un personaggio personalizzandolo a livello fisico e assegnandoli punteggi numerici su statistiche e abilità. E inizia l'avventura...
Da soli, su una spiaggia, con nient'altro che qualche straccio come vestito e un paio di biscotti (?), starà a voi sopravvivere e cercare di dare un senso alla vostra vita digitale. Con cosa cominciare? Difficile a dirsi, visto che di fronte vi troverete distese di natura incontaminata senza un'anima viva e ben poco di utilizzabile. Poi inizierete a notare il tutorial in-game, piuttosto ben realizzato, e seguendolo comprenderete l'uso dei menù contestuali, dell'interfaccia e del sistema di crafting.
Tutto in Life is Feudal funziona come un menu a scelte annidate contestuali: a seconda dell'oggetto o del tipo di terreno col quale interagirete, vi verranno offerte diverse opzioni adatte alla situazione. Così cliccando su un albero potrete strappare un rametto, un pezzo di corteccia o abbatterlo; se per le prime due azioni bastano le mani nude, per la terza necessiterete di un'ascia. E per fare un'ascia servono un ramo, fibre vegetali (ottenibili agendo su un semplice prato) e una pietra focaia (che troverete nelle zone rocciose). Questo sistema, affiancato da qualche interfaccia aggiuntiva per le costruzioni più complesse, funziona sia per strappare un rametto che per costruire una torre.
Avrete probabilmente già capito dove va a parare Life is Feudal. La sua particolarità sta nel fatto che per eseguire le varie azioni serve un impegno vagamente proporzionale a quello reale. Avete abbattuto un albero con l'ascia così "facilmente" realizzata? (ho impiegato un quarto d'ora a trovare una zona rocciosa). Bene, probabilmente vorrete mettervi in tasca il tronco e andare ad abbatterne un altro... e invece no!
Il tronco, se volete trasportarlo, ve lo caricate sulle spalle e andate, molto molto molto lentamente, dove volete accatastarlo. Anche quando dopo diversi passaggi avrete ridotto il tronco in comode assi di legno, scordatevi di trasportarne più di una dozzina alla volta, a meno che non vi costruiate un carretto... Questo è un assaggio del "realismo" di Life is Feudal, che si traduce poi in una conseguenza piuttosto semplice: ogni cosa che fate necessita di tempo e parecchio sforzo.
Questo conduce a un'altra particolarità di questo titolo. Giocare a Life is Feudal vuol dire immergersi in un'esperienza sociale, ovvero giocare con altre persone umane (non sono presenti NPC nel gioco). Nella mia prima avventura sono sbarcato su un'isola già popolata (quindi un server pubblico aperto) e uno degli isolani mi ha subito contattato offrendosi di accogliermi nella sua "comunità".
Ho così iniziato una lunga camminata per raggiungere la suddetta comunità (la cui locazione ho trovato sulla sua pagina web) e dopo una quindicina di minuti (in cui mi sono imbattuto in un paio di altri villaggi, non sempre amichevoli), dalla cima di una collina ho avvistato il casale circondato dalle varie attività (miniere, coltivazioni, laboratori vari) vicino a una spiaggia. Salutati i tre personaggi che erano collegati e intenti a lavorare, mi è stato subito affidato un piccolo appezzamento di terreno per la coltivazione e la mia avventura è proseguita su wiki varie per scoprire i segreti del farming.
Tutto molto bello, fin qui, ma facciamo fast forward a qualche giorno dopo. Sono sempre lì, a cercare miseramente per ore semi nei prati e a seminarli in un terreno (appositamente arato, da me, per ore) che poi mi darà frutta e verdura che servirà a sostenere la comunità. Certo, ci sono esempi ben più gloriosi, come comunità che costruiscono castelli e villaggi interi, role playing più o meno rigoroso, server più concentrati sul PVP e sul combattimento in generale... tuttavia un aspetto rimane comune a tutte queste esperienze: il grinding.
A braccetto con quel realismo di cui parlavamo in precedenza, il grinding fa sì che giocare da soli sia veramente impossibile a meno che non si miri a una mera sopravvivenza in stile Robinson Crusoe. Ma una scelta del genere sarebbe sprecata per Life is Feudal, che offre il meglio di sé proprio quando gruppi medio-grandi di giocatori si mettono insieme per creare progetti di una certa rilevanza, come il classico maniero feudale.
Questo è il game-concept di base. Intorno ad esso vi sono però alcune interessanti novità quali, ad esempio, il concetto di proprietà. Per mantenere il possesso di un edificio o di un appezzamento è necessario costruire una statua e offrire periodicamente oggetti in sacrificio; ciò fonda la legge più importante che regna in Life is Feudal ovvero la proprietà. Varcando i limiti di queste proprietà, e venendo colti in fallo, si viene marchiati come criminali e, come tali, si è liberamente attaccabili senza alcuna penalità.
Questo sistema si annulla per un periodo di tempo giornaliero che di solito viene stabilito in un'ora (liberamente definibile dall'amministratore del server): è "l'ora del giudizio" in cui tutti possono attaccare tutto senza alcuna penalità, incluse le statue che garantiscono le proprietà. Il sistema è brillante perché circoscrive la violenza ma dona anche un pizzico di imprevedibilità a quello che sarebbe, diversamente, soltanto il festival del grinding.
Il combattimento segue un po' la linea del resto del gioco, ovvero quella d'inseguire un realismo esasperato. Movimento del personaggio e swing dell'arma sono separati e questo crea un modello "alla Chivalry" in cui contano anche parametri più "sottili" come, ad esempio, la parte dell'arma che va a toccare il nemico, l'ampiezza del movimento (che garantisce forza) e la distanza dall'avversario.
Nel combattimento sono stati inseriti interessanti accorgimenti. Utilizzando certe armi (quelle non da taglio in sostanza) è possibile stordire il nemico, per poi magari derubarlo evitando le penalità per la kill. È inoltre possibile arrendersi (offrendo tutti i propri beni al nemico) e salvare così i propri punti abilità, oltre che la pelle.
Non va infatti dimenticato che tutto in Life is Feudal è basato su caratteristiche e punteggi del proprio personaggio, che vanno studiati a fondo insieme con le richieste della professione scelta. Le specializzazioni si escludono tra di loro grazie all'uso degli skill cap (l'ispirazione è chiaramente Ultima Online) e investire in certe skill vuol dire, sorpresa, fare grinding infinito: praticare un'attività è infatti l'unico modo per farla crescere.
Sul lato tecnico Life is Feudal è capace di offrire esperienze estetiche sorprendentemente uniche. La natura incontaminata è decisamente convincente, soprattutto perché non si nota quasi mai il ripetersi di pattern di risorse grafiche e questo è fondamentale perché, per quanto si possa costruire, alla fine il panorama offerto da Life is Feudal è soprattutto naturalistico. Ma sono ottimi anche gli edifici e tutte le costruzioni intermedie, che rendono molto bene l'idea di una civiltà medievale fondamentalmente povera ma laboriosa. I personaggi invece sono già meno convincenti, visto che la personalizzazione è limitata e le animazioni ancora non complete.
I panorami offerti da Life is Feudal sono dunque spettacolari, a patto di avere un PC all'altezza; il titolo è infatti piuttosto esoso in quanto a risorse ma sa ripagare il giocatore maestosamente, soprattutto quando si realizzano certe opere dopo ore di lavoro e ci si trova, finalmente, il frutto della propria fatica di fronte... magari sotto un bel sole!
In ultimo una nota di netto demerito relativa ai bug e ai crash. Troppi, sia sul lato del riavvio del gioco, sia sul lato dei glitch grafici. Life is Feudal è passato alla versione release troppo presto e ha ancora bisogno di mesi di polishing. Probabilmente ciò ha a che vedere coi lavori in parallelo sulla versione MMORPG, ma ciò non scusa un gioco che ha un costo importante su PC e che richiede tanto impegno da parte del giocatore.
In definitiva Life is Feudal è un titolo estremamente particolare in cui il grinding è decisamente la parte centrale dell'esperienza; come tale si tratta di un prodotto che polarizza i pareri agli estremi, tra chi lo odia ferocemente e chi lo ama alla follia. Ma il progetto è coerente e ben realizzato, e se non ci fossero i problemi tecnici il voto sarebbe di un punto superiore.