Life is Strange True Colors Recensione (Switch): Un gioiellino tascabile
Un tripudio di emozioni profonde e genuine.
Dopo tre mesi, siamo finalmente tornati ad Haven Springs con grande curiosità. Ebbene, Life is Strange True Colors è approdato su Nintendo Switch. Alcuni elementi ci hanno sorpresi piacevolmente, mentre altri ci hanno lasciati con l'amaro in bocca.
Partiamo dal principio, riassumendo brevemente questo gioco per permettervi di avere un'idea chiara. Per un quadro più completo e approfondito, invece, potete leggere la nostra recensione del titolo giocato su console. Il terzo capitolo, come ormai da tradizione, non è correlato all'amatissima storia di Max e Chloe. Possiede infatti un'identità propria, con delle sfaccettature inedite. Come già detto in precedenza, a prendere le redini della serie è stata Deck Nine Games, ereditando la creatura di Dontnod che ha emozionato migliaia di giocatori.
Sebbene avessimo già visto lo studio in azione su Life is Strange: Before the Storm, ci ha stupito con un titolo realizzato egregiamente sotto molteplici aspetti. Alex Chen, la protagonista di questa nuova storia, è una giovane asioamericana che, dopo una vita pesantemente travagliata, ha l'opportunità di costruirsi un nuovo futuro. Dopo anni di distanza può finalmente incontrare suo fratello Gabe, con cui ha sempre condiviso un rapporto viscerale, seppur offuscato dalle ombre del passato.
Un fulmine a ciel (non troppo) sereno, tuttavia, è pronto a squarciare nuovamente in due quella ferita che aveva cominciato da poco a rimarginarsi. Gabe muore poco dopo il loro incontro, in circostanze drammatiche e terribilmente misteriose. Così, dopo aver affrontato questo nuovo dolore, quasi come se fosse una lotta a cazzotti, Alex decide di indagare sull'accaduto.
Lo fa dapprima sfruttando il potere più importante: l'amicizia di Steph e Ryan. Il secondo elemento essenziale è la sua abilità: poter sentire ciò che pensano gli altri, percepirne l'umore e, soprattutto, provare le stesse sensazioni come se le loro menti si unissero. Si tratta di una sfaccettatura che può fungere da condanna o salvezza; in questo caso, è tutto nelle mani di Alex.
Ed è attorno a questa storia ricca di emozioni che si plasma il gameplay, con il suo turbinio di emozioni e decisioni da prendere. Senza dilungarci troppo, le meccaniche presenti su Switch sono semplicemente le stesse rispetto alla versione da noi originariamente giocata. Il tutto verte attorno all'esplorazione di Haven Springs e al modo in cui gestiamo le nostre emozioni (e quelle altrui). Resta quindi intatto il meccanismo basato sulle scelte inerenti ai dialoghi e le decisioni molto più importanti su cui riflettere.
Il fulcro di questo terzo capitolo è lo stesso di sempre: ogni scelta ha delle conseguenze. Un po' come questa versione su Switch che, se riesce a sorprendere per alcune sfaccettature, lascia il giocatore confuso per altre. Confermiamo il nostro grande apprezzamento per il comparto musicale e il doppiaggio: questi elementi si sono rivelati davvero preziosi per l'esperienza di gioco. Il punto debole, tuttavia, è l'aspetto tecnico.
Certo, c'era da aspettarselo, ma alcune sfaccettature sono altrettanto interessanti. È chiaro che chiunque abbia giocato questo titolo su next-gen (noi compresi) possa rimanere leggermente traumatizzato a primo impatto. No, ovviamente la resa grafica non è la stessa, e ciò che abbiamo adorato su PS5 è quasi svanito in questa versione. Le ambientazioni, in particolar modo, hanno drasticamente perso la loro bellezza scenografica per cui ci hanno conquistati. Durante le cinematiche, così come nei momenti di riflessione della protagonista, ci siamo imbattuti in inquadrature leggermente sfocate e dalle texture poco vivide.
Ciò riguarda alcuni specifici dettagli in-game, così come dei piccoli cali di frame. Tuttavia, ciò non significa che la versione su Switch sia un disastro, anzi. Innanzitutto, gli sviluppatori hanno dovuto eseguire un completo e nuovo lavoro, cercando di rendere il gioco quanto più fluido possibile. È stato infatti implementato un nuovo sistema di illuminazione apposito per Nintendo Switch, così come sono stati ottimizzati i processi della CPU per fare in modo che i video renderizzassero in alta qualità senza sacrificarne la performance. Ciò ha portato a 30 FPS quasi costantemente fissi, motivo per cui possiamo "giustificare" la trasformazione del comparto grafico. Sebbene le ambientazioni in particolare siano state decisamente sconvolte (in negativo, purtroppo), i volti dei personaggi sono quasi fedeli alle altre versioni.
Tra l'altro, l'interfaccia e il testo sono stati migliorati, in modo da essere godibili anche senza deck. Insomma, l'esperienza di gioco è assolutamente godibile e può coinvolgervi senza troppe frustrazioni. È chiaro, però, che paragonare le sue prestazioni a quelle su PC non vi porterà a nulla di buono. In quel caso, soprattutto in mancanza di altre piattaforme, è comunque un buon prodotto da provare senza problemi eccessivamente tediosi.
Discorso diverso per chi possegga diverse piattaforme e abbia il dubbio su dove giocare. Ebbene, senz'ombra di dubbio non vi consiglieremmo la console ibrida della grande N. Gli sviluppatori hanno realizzato uno splendido lavoro e merita di essere goduto appieno con i suoi dettagli ricchi di sfumature. Lo stesso discorso vale per chi voglia tuffarsi in quest'avventura mentre è fuori casa. Si tratta di un gioco la cui trama è il perno vitale dell'intera esperienza. Proprio per questo motivo, richiede calma e soprattutto attenzione.
Insomma, non è proprio il gioco perfetto da provare in autobus o nella sala d'attesa dal dentista. Resta comunque una scelta validissima nel caso si possegga solo questa console. Come ci aspettavamo ha i suoi punti deboli, ma nulla che abbia intaccato l'esperienza di gioco. In tutta onestà, è stato divertente giocare nuovamente quest'avventura e provare scelte diverse. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, però, c'è ancora tanto da fare...