Lightmatter - recensione
L'oscurità e la luce prendono vita nel nuovo puzzle game ispirato a Portal.
Si è chiuso da pochissimo il primo decennio degli anni duemila, un periodo di tempo che ha segnato definitivamente la crescita e lo sviluppo del media videoludico. Alcuni giochi sono riusciti a perdurare nel tempo, a segnare un'epoca e a dettare le basi per i titoli futuri.
All'interno dei puzzle game molti sono stati i titoli che hanno avuto questa fortuna e che hanno dato il via a una corrente stilistica piuttosto uniforme e delineata. Uno di questi è stato senza dubbio Portal, iconico, senza tempo e di grande ispirazione. Ispirazione che ha raggiunto anche il team di sviluppo Tunnel Vision, padre già di un altro puzzle game: See You On The Other Side.
Questa volta, però, gli sviluppatori hanno voluto creare un titolo che, pur seguendo le orme dell'iconico gioco, lasciasse una propria impronta. Da questo intento è nato Lightmatter, puzzle game d'avventura in arrivo su Steam.
La nostra avventura inizia ancora prima di avviare il gioco. All'interno della pagina ufficiale di Steam è possibile leggere la lettera di benvenuto di Virgil, CEO di Lightmatter Technologies. Il direttore invita, infatti, il giocatore a una visita guidata di un'ora all'interno della struttura, avvertendolo su tutte le strane precauzioni attuate per garantire la sicurezza e il benessere dei visitatori. Ma ciò che attira di più la nostra attenzione è la piccola nota posta alla fine dell'invito: Virgil si scusa in anticipo per eventuali reazioni cutanee, malesseri e altri disagi ricondotti alla presenza di un gatto all'interno dell'azienda.
Ma che cos'è Lightmatter? L'innovativa struttura si occupa di ricavare energia rinnovabile attraverso l'utilizzo di speciali cristalli capaci di canalizzare la luce. Per tale motivo, l'azienda stessa è costruita all'interno della montagna in cui avviene direttamente l'estrazione dei minerali.
La nostra avventura inizia proprio all'interno di tale struttura, durante la visita guidata a cui siamo stati invitati. Tuttavia, le cose sembrano andare per il peggio e in poco tempo la Lightmatter si ritrova in preda al panico. La visita diventa una fuga attraverso i vari piani della struttura. Ad accompagnarci sarà la voce di Virgil che cercherà di guidarci verso l'uscita e di salvare il nome dell'azienda.
Il direttore sarà l'unica presenza più o meno costante durante il nostro cammino, intervallato da alcune registrazioni che potremo trovare lungo il percorso e che ci forniranno un punto di vista molto particolare sugli eventi catastrofici in corso. La trama comincia a delinearsi: una storia inzialmente fin troppo semplice e intuitiva, nasconde invece dei retroscena oscuri e inquietanti. In questo ci verrà in aiuto la voce del CEO (interpretata da David Bateson, doppiatore anche dell'Agente 47 nella serie "Hitman") che, da un lato ci racconterà la nascita dell'azienda e di come si sia arrivati a questa catastrofe, dall'altro ci intratterrà con un umorismo cinico e irriverente. Veniamo così a conoscenza del principale pericolo di Lightmatter: se la luce viene usata come fonte di salvezza per l'uomo, al contrario, le ombre si rivelano essere dannose e letali.
E sarà questa la principale avvertenza da seguire durante la nostra avventura. Il gameplay si presenta piuttosto semplice e lineare, secondo la formula ampiamente conosciuta del "The floor is lava": il giocatore dovrà sempre rimanere nelle zone illumanate, pena l'essere divorato dall'ombra.
Il nostro percorso sarà disseminato di interruttori da attivare, piattaforme da avviare e lampade portatili che ci permetteranno di sbloccare nuove zone inizialmente in ombra. Il tutto in una serie di puzzle ed enigmi ambientali che metteranno alla prova l'abilità logica del giocatore. Non troveremo nessun esercizio di riflessi meccanici, tutto ciò su cui dovremo fare affidamento sarà il nostro ragionamento. La difficoltà dei vari puzzle sarà sempre crescente, ma mai impossibile o snervante. Ci metterà a dura prova ma senza rendere l'esperienza di gioco frustrante o noiosa. Da lodare l'ottimo level design, focalizzato su giochi di luce e ombra e sullo sviluppo del ragionamento deduttivo del giocatore.
La varietà dei puzzle purtroppo, non soddisfa a pieno il potenziale del gioco. Nonostante l'esperienza rimanga positiva e d'intrattenimento, col passare delle ore la scelta degli enigmi diventa monotona e fin troppo lineare. Procedendo nel gioco ci vien da chiederci se alcune zone avrebbero potuto presentare una maggiore varietà di puzzle o se non fosse stato il caso di aggiungere qualche collezionabile in più. Altra nota negativa: la presenza piuttosto frequente di lag, specialmente durante il cambio di una scena o lo scoppio di un'esplosione.
Tuttavia, l'esperienza di gioco rimane comunque gradevole e stimolante, migliorata soprattutto dall'irriveverenza di Virgil. Durante i momenti morti o i vari tentativi di risolvere un enigma, il direttore lancerà qua e là delle frecciatine piuttosto palesi sulle capacità intuitive del giocatore. I gap del gameplay vengono, così, colmati da un'ottima capacità di intrattenimento e dall'importanza data alla storia, che diventa in questo caso il vero motore del gioco. A rendere ancor più evocativa la narrativa, un comparto grafico ben riuscito: la grafica cel shading e il focus sul posizionamento di luci e ombre permettono al giocatore di immergersi ancora di più all'interno dello scenario misterioso e oscuro del gioco.
A conti fatti, quindi, Lightmatter riesce a presentarsi al nuovo decennio come uno sguardo nuovo a quei puzzle game che tanto abbiamo amato negli anni scorsi. La narrativa avvincente ma dal forte valore umano permette al giocatore di godersi a pieno l'avventura. La sensazione è quella dell'ascoltare un audiolibro in sottofondo mentre ci si concentra in una sfida dopo l'altra. Nonostante la poca varietà di enigmi, l'immersività sarà comunque totale e vi ritroverete sempre a pensare "Ne faccio ancora uno e poi stacco". Se state cercando un puzzle game accattivante ma che abbia anche un'ottima trama, non potete assolutamente farvi scappare Lightmatter.