Little Nightmares II - prova
Gli incubi fanno meno paura in due?
Sporco, in disuso, consumato da qualsiasi tipo di positività, irrimediabilmente corrotto. Infestato da presenze inquietanti che nell'ombra attendono il più piccolo passo falso, pronte a tutto per il solo scopo di fermarci, per sempre. Mani fameliche che si allungano verso il collo di due ragazzini ignari ma coraggiosi, disposti a tutto pur di fuggire da un mondo grottescamente disturbante. Le Fauci sono alle spalle. Gli incubi no.
Insieme a Limbo e all'ancora più convincente Inside targati Playdead, Little Nightmares è quel titolo che più di tutti è riuscito a lasciare il segno all'interno di una categoria di puzzle-platform tanto piccola quanto capace di raggiungere picchi di altissima qualità. Tanto stile, tanta ambiguità e un focus sull'atmosfera capace di attirare una nutrita schiera di fan che quasi inevitabilmente vengono risucchiati all'interno di un universo sfaccettato, di un lore ricchissimo e in larga parte indecifrabile.
L'opera di Tarsier Studios seminava indizi e soprattutto punti di domanda regalando ai giocatori un'avventura che nei panni della piccola Six (e del Fuggitivo nei DLC Secrets of the Maw) sfrecciava verso i titoli di coda fin troppo velocemente. Insomma, i fan volevano di più, volevano una risposta al difetto, la longevità, più evidente dell'opera.
Tarsier e Bandai Namco, forti anche di un buonissimo successo commerciale, non si sono fatti pregare e hanno colto la palla al balzo annunciando un Little Nightmares II che dopo una prova con mano di circa 40 minuti potrebbe rivelarsi qualcosa di più di un comunque graditissimo bigger and better. Mancano ancora diversi mesi all'uscita ma la voglia di una nuova infornata di piccoli incubi è tanta e questo nostro assaggio si è rivelato sicuramente molto famigliare ma non per questo da sottovalutare.
La demo si apre con Mono e Six che sembrano risvegliarsi all'improvviso di fronte a un televisore spento. Abbiamo immediatamente preso il controllo di Mono, un ragazzino il cui viso è coperto da un sacchetto di carta e che dopo alcune peripezie si allea con l'enigmatica protagonista del primo Little Nightmares. L'obiettivo è sulla carta "semplice": raggiungere una misteriosa torre chiamata il Ripetitore ed eliminare per sempre il suo influsso negativo.
Il risvegliarsi di fronte a una TV non è assolutamente casuale dato che questi oggetti sembrano ricoprire un ruolo cruciale per la diffusione della corruzione creata proprio dal Ripetitore e in alcuni spezzoni di vari trailer sono sembrate anche delle sorta di mezzi di trasporto in grado di teletrasportarci tra aree differenti. Sarà così che siamo arrivati nell'area chiamata l'Ospedale? Al di là delle ipotesi sul setting e sull'universo ideato dagli sviluppatori, l'obiettivo principale della prova era quello di riattivare un ascensore in grado di accompagnarci nella zona successiva.
Non avendo idea né del luogo da cui siamo arrivati né del nostro prossimo obiettivo, non ci è rimasto altro da fare che esplorare alla ricerca di alcuni fusibili necessari per proseguire. Un'occasione perfetta per prendere nuovamente confidenza con un sistema di controllo in linea con il primo gioco ma arricchito di alcune interessanti interazioni. Mono può camminare, correre, accucciarsi per muoversi più silenziosamente, afferrare appigli e oggetti ma anche collaborare in alcune situazioni contestuali con Six.
Avvolta nel suo inconfondibile impermeabile giallo, la ragazzina è gestita da una IA che nelle occasioni necessarie, a livello di puzzle o di interazioni, per proseguire si è rivelata sicuramente reattiva e ben studiata arrivando anche a suggerire il da farsi con il suo comportamento e i suoi gesti. Sin dai primi minuti di esplorazione, l'Ospedale sembra completamente abbandonato a se stesso e pieno zeppo solo di protesi, manichini e cianfrusaglie. Ma come da tradizione, Little Nighmares nasconde il pericolo proprio là dove meno lo si aspetta.
Dopo aver superato una porta con l'aiuto della nostra alleata ed esserci ritrovati brevemente separati, è bastato un piccolo attimo di distrazione per incontrare la primissima cruda morte causata da una...mano! Un essere degno della Famiglia Addams, capace di inseguirci e arrampicarsi senza troppi problemi e di avvinghiarsi con forza al nostro povero corpicino. Bisogna giocare di astuzia e tempismo sfruttando ogni ostacolo utile al fine di raggiungere un'area che ci mette di fronte a una novità non da poco per questo Little Nightmares II.
Oltre alle interazioni con Six e quindi alla presenza di puzzle potenzialmente più complessi e sfaccettati, Mono è in grado di raccogliere oggetti contundenti come martelli, attrezzi vari o anche solo tubi per difendersi dall'attacco dei nemici di piccole-medie dimensioni. Un martello diventa così un utilissimo mezzo di difesa per sbarazzarsi una volta per tutte della mano alle nostre calcagna, il tutto senza mai abbassare la guardia. Anche in questi momenti non saremo mai al sicuro e gli attacchi bislacchi del giovane protagonista potrebbero esporci a una controffensiva letale.
Con pazienza e attenzione riusciamo a ricongiungerci con una Six meditabonda (e leggermente inquietante) forti di un nuovo fusibile in grado di aprirci un'area ancora più buia e poco rassicurante ma apparentemente priva di nemici. Sembra una sorta di ala psichiatrica dell'orrore tra gabbie, camere d'isolamento e addirittura una sedia elettrica che campeggia all'interno di una cella abitata solo da qualche manichino. Ma ormai dovremmo saperlo, nulla è solo ciò che sembra.
Basta una stanza buia o un brevissimo blackout per farci capire che i manichini sono più vivi e pericolosi che mai e sono decisamente troppo per qualsiasi arma improvvisata. La fuga è inevitabile ma fortunatamente la torcia del piccolo Mono sa essere un'alleata molto importante per tenere a bada il pericolo in arrivo quasi da ogni direzione. La realizzazione in 3D del gioco dà in questo senso una grossa mano all'inquietudine e alla sensazione di pericolo che inevitabilmente si fanno strada quando si entra in una stanza o in un corridoio completamente bui.
La morte può arrivare pressoché da ogni direzione ed è tutta una questione di luce e attenzione. Questo particolare nemico e questa particolare meccanica danno così vita a situazioni orrorifiche e più spettacolari davvero riuscite, anche grazie a una regia curata e azzeccata. La torcia e i manichini "fotosensibili" sono utili anche per confezionare l'ultimissimo puzzle necessario per proseguire poi verso il tanto agognato ascensore e la fine molto inquietante e disturbante di una prova che trasporta Mono e Six verso un nemico ancora più spaventoso.
Con questo breve provato Little Nightmares II ci mostra da vicino quelle che probabilmente sono le due più grandi novità del sequel. Difenderci contro alcuni nemici non è una cosa da poco e sarà interessante capire quanto sarà presente una meccanica che per quanto nuova non va di certo abusata.
La presenza di Six poi, sarà da valutare anche di fronte a puzzle più complessi o in altre situazioni di pericolo ed è proprio la componente puzzle, che per ora non fa di certo gridare al miracolo, che forse dovrà dimostrare di più nella versione finale. Per quanto riguarda l'IA alleata, al momento l'ormai ex protagonista si è comportata piuttosto bene, cercando di dare una mano sia nelle fasi più calme che in quelle più concitate e in questo senso sembrerebbe calibrata con attenzione e cura dei particolari.
Una chiara dimostrazione di questo aspetto è arrivata in un momento in cui ci siamo ritrovati di fronte a due mani mostruose. La ragazzina, in un mix di panico e consapevolezza, ha iniziato a fare di tutto per sbloccare la porta in grado di farci proseguire mentre noi tenevamo a bada con un tubo i nemici. Una scena molto credibile e ben studiata, degna di una cutscene ma in realtà completamente giocata controller alla mano.
In attesa dell'uscita a inizio 2021 e successivamente anche su next-gen, Little Nightmares II sembra almeno per ora poter essere esattamente il sequel che tutti i fan (anche i più critici) chiedevano a gran voce. Un titolo più vasto che promette di essere il doppio del primo gioco, che ci porta a esplorare tante nuove zone di un immaginario splendidamente inquietante e che potrebbe finalmente regalarci qualche risposta, sia sul mondo di gioco sia su ciò che è successo e sta succedendo a una Six come sempre imperscrutabile. Non vediamo l'ora di immergerci in nuovi, deliziosi, piccoli incubi.