Little Nightmares - Secrets of the Maw Parte 1: Le Profondità - recensione
Amore di Nonnina!
Little Nightmares non è riuscito a far breccia nel cuore di tutti gli appassionati dei puzzle-platform, arrancando (almeno in parte) là dove Inside era invece riuscito a ottenere un vero e proprio plebiscito di critica e pubblico. Un fatto curioso perché a conti fatti il lavoro dei creatori di Limbo e l'opera di Tarsier Studios hanno più di un punto in comune, più di un'affinità strutturale che rende tutto sommato scontato il paragone. Alle avventure della misteriosa Six non sono stati perdonati difetti come enigmi a volte troppo semplici e soprattutto una longevità percepita come troppo risicata.
Più che il mero numero di ore passate nell'esclusivo resort de Le Fauci in compagnia dei suoi misteri e delle sue grottesche creature (tutto sommato in linea con la longevità di Inside), la storia della giovane Six dava innegabilmente la sensazione di una chiusura leggermente affrettata e degna di un ulteriore approfondimento. Gli sviluppatori hanno captato questo desiderio o, secondo i più maliziosi, solo la possibilità di portarsi a casa qualche guadagno aggiuntivo attraverso la pubblicazione di Secrets of the Maw.
Una storia parallela a quella narrata nel gioco principale e incentrata sulle peripezie del Fuggiasco, un misterioso ragazzo che cerca in tutti i modi di fuggire dalle mostruose creature e dagli imperscrutabili segreti de Le Fauci. La prima parte già disponibile, la seconda in arrivo a novembre e l'ultima a gennaio, si impongono il notevole obiettivo di farci esplorare aree completamente inedite con insidie e puzzle tutti da scoprire.
Dopo un incipit piuttosto familiare e una prima fase che sa volutamente di déjà vu, Le Profondità ci trasporta nell'area omonima quasi completamente allagata e apparentemente disabitata e abbandonata a se stessa. Solo qualche enigma da risolvere, qualche interruttore da attivare, qualche cavo dell'alta tensione e delle sanguisughe da evitare, nulla di troppo preoccupante per chi è abituato alle creature di Little Nightmares. Almeno fino a quando una mano gigantesca e nodosa non si avvicina alla superficie dell'acqua.
A un protagonista indecifrabile e francamente un po' anonimo come il Fuggiasco si affianca un nemico probabilmente più inquietante e spaventoso di quelli affrontati in precedenza: la Nonnina. Una figura che si intravede di sfuggita solo in qualche occasione ma che ha un design molto più disturbante e disturbato di quanto ci saremmo aspettati, una vecchietta scontrosa e sciupata dal tempo e dalla rabbia che è stata abbandonata, e forse addirittura segregata, in una zona dimenticata da tutto e tutti. Noi saremo l'oggetto delle sue indesiderate attenzioni e avremo il non facile compito di sfuggire dalle sue ossute grinfie fino a una sorta di scontro finale.
Sul lato enigmi e gameplay la struttura è sostanzialmente identica a quella che abbiamo sperimentato nell'avventura principale, con fasi platform e di fuga che si collegano ad altre più riflessive e statiche che tra leve, passerelle e manovelle con cui interagire, costituiscono l'anima puzzle del titolo. Ogni sezione risente ovviamente della novità assoluta di questa prima parte di Secrets of the Maw, quell'acqua che diventa il mezzo dei nostri spostamenti ma anche un ostacolo e una minaccia. Purtroppo questa variazione sul tema non riesce a dare vita a situazioni di gioco particolarmente ispirate o sufficientemente fresche e incarna una piattezza che sembra insita in tutto questo primo contenuto.
Nei circa 50 minuti necessari per completare Le Profondità i guizzi di stile e di inventiva sono pochi e legati a doppio filo alla Nonnina e agli intrecci con la piccola Six, i due elementi più positivi di un contenuto che riesce a reggersi in piedi come standalone ma che lo fa con una considerevole fatica e deludendo in parte le nostre aspettative. Nulla di insufficiente o negativo su tutta la linea ma Tarsier Studios ci aveva abituato a trovate più interessanti e di impatto.
Non abbiamo affidato la nostra valutazione della prima parte di Secrets of the Maw al classico voto numerico ma abbiamo deciso di seguire una strada già imboccata per le uscite episodiche. Le Profondità sono, d'altronde, solo la prima parte di quella che sarà un'avventura da valutare nel suo complesso. Non possiamo ovviamente sapere se il livello qualitativo si manterrà su questi standard o se ci sarà un crescendo magari derivante anche dal feedback di critica e pubblico, ma il primo appuntamento in compagnia del Fuggiasco non riesce a dimostrarsi memorabile quanto avremmo sperato.
Si tratta di un episodio sufficiente per qualità e quantità di contenuti ma per quanto le promesse di una zona completamente inedita e di un nuovo temibile nemico siano state rispettate non possiamo ritenerci completamente soddisfatti. Il lavoro di Tarsier in questo caso pare leggermente piatto e privo dello stile e della certosina cura dei particolari dell'avventura principale. Coloro che hanno amato la storia di Six troveranno spunti curiosi e meritevoli di nota ma chi era scettico sin dall'annuncio di questo DLC a episodi non cambierà idea dopo questo debutto.
Alcuni elementi positivi non mancano, soprattutto grazie alla presenza di un nemico sfuggente, spesso invisibile ma a tratti davvero inquietante e ad una manciata di situazioni in cui saremo vicinissimi alla ragazzina avvolta nell'iconico impermeabile giallo e in cui la strada del Fuggiasco sfiorerà le vicissitudini della giovane. La Nonnina e la possibilità di scoprire qualche dettaglio su questo affascinante universo rappresentano le motivazioni che ci spingono a guardare con interesse a Secrets of the Maw e al suo prosieguo dopo un'avventura che nonostante tutto non è di certo da buttare ma che ci lascia con l'amaro in bocca.
La speranza è che Il Nascondiglio, la seconda parte (in uscita a novembre) incentrata sulla sala motori de Le Fauci e sui Nomini, sappia aggiungere un tassello più interessante e degno di essere raccontato. Il potenziale d'altronde è sotto gli occhi di tutti anche se probabilmente sarebbe stato più indicato lanciare Secrets of the Maw come un DLC più classico e senza la suddivisione in parti a primo acchito troppo deboli per resistere in solitaria.