Little Nightmares - Secrets of the Maw Parte 2: Il Nascondiglio - recensione
Un Nomino per tutti, tutti i Nomini per uno!
Secrets of the Maw è un'espansione suddivisa in tre parti che vanno a costituire l'intera avventura del Fuggiasco. Proprio a causa di questa suddivisione in episodi abbiamo deciso di approcciarci all'espansione con lo stesso metodo utilizzato per le serie episodiche, proponendo un voto solo in occasione dell'uscita della parte conclusiva. Qui di seguito trovate la recensione della prima parte di Secrets of the Maw, Le Profondità.
Più che la breve durata, l'avventura della piccola Six aveva probabilmente osato troppo. Con Little Nightmares i Tarsier Studios hanno, sotto tanti aspetti, colpito nel segno dando vita a un universo che tutti coloro che hanno deciso di esplorare non dimenticheranno facilmente, ma ha anche faticato a dosare questo incredibile immaginario cercando di concentrare una mole di informazioni e un lore dalle dimensioni considerevoli in un'avventura troppo minuta per lasciare completamente soddisfatti.
Troppa carne al fuoco, troppi personaggi e troppe questioni estremamente curiose che rimanevano irrisolte. Se la prima parte di Secrets of the Maw, Le Profondità, ci aveva messo la pulce nell'orecchio, Il Nascondiglio assume i contorni di una conferma vera e propria: gli sviluppatori sembrano davvero voler fare ammenda. Il primo episodio delle avventure del Fuggiasco ci ha mostrato una zona inedita di Le Fauci (lo spaccato di mondo in cui è ambientato Little Nightmares) e l'inquietante Nonnina, fornendoci un altro piccolo tassello di un universo ancora decisamente (forse troppo) indecifrabile. La seconda parte dell'espansione va in un certo senso oltre, proponendo come fulcro dell'ora e 20 minuti necessari per vedere i titoli di coda una figura che abbiamo già incontrato: i piccoli, buffi e ineffabili Nomini.
Eccoci quindi catapultati nella sala motori di Le Fauci in una zona inedita tutta da scoprire e da esplorare con il classico stile a cui questa piccola perla ci ha abituati. Se la prima parte dell'espansione aveva puntato sulla novità rappresentata dall'acqua e sulla presenza costante di quello che può essere considerato un vero e proprio boss, in questo caso l'avventura ha una struttura più classica che torna a privilegiare fasi puramente puzzle-platform e che torna a uno stealth e a una oscurità che sa in più di un'occasione inquietare e intimorire.
Un secondo appuntamento quindi avaro o addirittura completamente privo di novità? Fortunatamente no, dato che c'è spazio per alcuni guizzi francamente inaspettati e alcuni meccanismi decisamente unici, legati a doppio filo alla figura del Fuggiasco che qui sembra in un certo senso differenziarsi completamente da Six nel rapporto con i piccoli Nomini. Ma andiamo con ordine parlando brevemente della sala motori, un'area che come sempre dimostra uno stile e un comparto artistico eccelsi (menzione d'onore anche per alcuni accompagnamenti musicali) e che condiziona anche l'intera struttura dell'avventura.
Come detto si tratta di una zona inedita anche se caratterizzata tutto sommato da scenari piuttosto classici. C'è però un perno centrale intorno al quale ruota l'intera area e tutto il gameplay: Il Nascondiglio può essere etichettato come un unico grande enigma che si poggia su una gigantesca fornace da alimentare. Ma da chi? Proprio dai piccoli Nomini, che diventano degli insospettabili aiutanti per un giovane protagonista che instaura una sorta di rapporto di amicizia con questo popolo che finalmente rivela qualche piccolo dettaglio di sé. Parte così una sorta di caccia al Nomino che caratterizza tutta questa seconda parte di Secrets of the Maw.
Nulla di trascendentale o evidente dato che la strada intrapresa dalla software house è come da tradizione spesso molto enigmatica e avara di rivelazioni facili da interpretare ma si tratta comunque di un piccolo passo in avanti per le conoscenze del giocatore e per degli enigmi che hanno un guizzo in più proprio grazie alle interazioni con NPC che ottengono un ruolo attivo da non sottovalutare. Si aggiunge all'equazione un fattore inedito che si somma al giocatore e all'ambiente variando puzzle che altrimenti rischierebbero di ricadere in schemi già visti e rivisti. Se i piccoli Nomini la fanno da padrone nella maggior parte dei puzzle, il ritmo varia non fossilizzandosi troppo su una sola componente ma sposando anche una discreta esplorazione a cui si legano le anime platform e stealth della produzione.
L'esplorazione ci vedrà saltare da appiglio ad appiglio con il rischio di incontrare una morte prematura o le grinfie del pericoloso Inserviente. Questa vecchia conoscenza completamente cieca e dalle proporzioni a dir poco grottesche sarà il nostro avversario principale in due fasi stealth ben studiate e opportunamente differenziate, dato che a un primo incontro tutto sommato molto classico ne segue uno decisamente più inquietante e in grado di farci sobbalzare inaspettatamente dalla sedia.
Oltre alle novità, all'interno di Il Nascondiglio c'è sostanzialmente tutto il buono che costituisce questa IP. Una completezza che rivela un contenuto sicuramente migliore, più sostanzioso rispetto a quello precedente e in grado di farci ben sperare in attesa della terza parte prevista per febbraio 2018. Un episodio finale che, tenendo conto della conclusione di questo appuntamento, potrebbe rivelare dei dettagli davvero molto interessanti su uno dei nemici di Little Nightmares, sulla figura di Six e sulla natura stessa di Le Fauci.
Il Nascondiglio ci saluta lasciandoci delle sensazioni molto più positive rispetto al primo appuntamento con le avventure del Fuggiasco e ha il non trascurabile merito di rendere il pacchetto Secrets of the Maw molto più appetibile agli occhi di un fan. Se la terza parte dell'espansione dovesse raggiungere la stessa qualità e la stessa mole di contenuti, il costo di €9,99 inizierebbe infatti a essere decisamente più giustificabile.
Dopo un'attesa durata diversi mesi i piccoli incubi di Tarsier Studios tornano su PC e console e lo fanno in linea di massima convincendo. I Nomini sanno introdurre delle variabili sufficientemente interessanti e sollevano anche alcune questioni non da poco sulla loro natura e sulle possibili differenze tra il Fuggiasco e Six, due ragazzini che si sfiorano e che sembrano accomunati da un destino simile ma che in certi aspetti appaiono decisamente diversi e stranamente incomparabili. In attesa di qualche risposta una cosa è certa: ancora una volta non vediamo l'ora di tornare in questo mondo fantastico e così meravigliosamente grottesco.