Lord of Arcana
Square Enix sfida Monster Hunter.
Quando una serie si rivela un successo senza precedenti, l'assalto dei cloni è una logica conseguenza. A seguito di un fenomeno di culto come Monster Hunter era quindi ovvio aspettarsi l'uscita di titoli più o meno simili al successo targato Capcom.
Lord of Arcana non è altro che il tentativo di Square Enix di inserirsi all'interno di un filone che tanto sembra piacere ai giocatori nipponici e che, con un impatto nettamente inferiore, pare affascinare anche gli utenti occidentali.
Quali sono gli elementi che rendono Lord of Arcana tanto simile a Monster Hunter? Quasi tutti, a dire il vero, a partire dalla creazione del personaggio fino alle categorie di armi utilizzabili per dare la caccia ai mostri presenti nelle varie ambientazioni.
Una volta avviato il gioco ci si trova di fronte alla classica schermata in cui è necessario scegliere l'aspetto dell'eroe di turno, selezionando fra diversi tipi di volti, pettinature, voci e via dicendo. Una volta superata questa fase e scelto il nome del proprio alter ego digitale, si viene immediatamente catapultati all'interno del mondo del gioco.
Se avete provato almeno uno dei capitoli di Monster Hunter, una volta avviato Lord of Arcana vi troverete subito a vostro agio, e inizierete a esplorare il villaggio di Porto Carillo alla ricerca di quest da affrontare.
La prima differenza con Monster Hunter si trova qui, visto che per ottenere la prima missione è necessario acquistarne il contratto presso l'apposita gilda. Gli incarichi di Lord of Arcana devono essere comprati dal giocatore e, per essere portati a termine con successo, richiedono di completare tutti i requisiti segnalati in partenza.
Spesso non bisogna solo abbattere determinati mostri ma è necessario farlo entro un limite di tempo ben determinato e, soprattutto, senza morire troppe volte, pena il fallimento dell'intera missione.
Una volta acquistato l'incarico di turno, il giocatore non deve fare altro che scendere sul campo di battaglia per portarlo a termine. Questo si traduce in lunghe fasi esplorative all'interno di dungeon mai troppo ispirati e, nella maggior parte dei casi, eccessivamente simili tra loro.
La grafica dei paesaggi è spoglia e poco convincente, al punto da rendere le interminabili scampagnate nelle zone calde del gioco piuttosto monotone. Appena messo piede all'esterno, inoltre, ci si rende conto di quanto in Lord of Arcana i controlli siano mal distribuiti, al punto da richiedere un lungo periodo di adattamento prima di potersi effettivamente muovere in modo adeguato.
Il fatto che ad alcuni tasti siano associati due comandi distinti, infatti, porta spesso a fare cose indesiderate nel bel mezzo dell'azione, creando non pochi problemi anche ai giocatori più esperti. Al tasto L della PSP, giusto per fare un esempio, sono associati sia il reset della telecamera (fondamentale, visto che il controllo della visuale è interamente lasciato nelle mani del giocatore) che l'aggancio dei bersagli, dettaglio che spesso crea più di un problema.