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Lords of the Fallen, l'anima cattiva dei GdR - prova

Dark Souls all'europea.

Il successo di critica e commerciale della serie Souls non poteva lasciare indifferente l'industria. Qualche ambizioso sviluppatore avrebbe prima o poi provato a proporre una sua versione del diabolico gioco di ruolo giapponese, nella speranza di attingere dalla stessa base d'utenza.

Il primo a tentare l'impresa è Tomasz Gop, celebre uomo immagine di CD Projekt RED ai tempi di The Witcher 1&2, che passato tra le fila di CI Games ha deciso di reinterpretare con un gusto europeo le meccaniche e il gameplay dei giochi di From Software.

L'operazione non è delle più facili, perché dietro all'impossibile livello di difficoltà si celano tre giochi squisitamente bilanciati, dal geniale level design e basati su di un gameplay veloce e reattivo, in grado di minimizzare i margini di errore e di basare i successi e i fallimenti quasi ed esclusivamente sull'abilità del giocatore.

Il protagonista non sarà il solito belloccio ma un pelato di mezza età.

Provando Lords of the Fallen abbiamo avuto l'impressione che il team polacco sia riuscito a cogliere diversi elementi cardine della produzione nipponica come l'elevato livello di difficoltà, l'atmosfera dark e pesante e la libertà nello sviluppare il proprio personaggio, ma che non sia riuscito a far propria la magia che ha reso grandi Demon e Dark Souls.

Il livello messoci a disposizione era un lungo corridoio con due mostri a protezione di un cattivissimo boss di fine livello. Non sappiamo a che punto del gioco sia posizionato ma supponiamo sia piuttosto avanti, dato che ci sono stati messi a disposizione tre personaggi di livello 30 per affrontare i pericoli.

Il primo avversario era un enorme soldato corazzato, apparentemente invincibile. Una volta prosciugata la sua barra vitale, infatti, lo abbiamo visto inginocchiarsi e recuperare la salute. Solo un suggerimento degli sviluppatori ci ha consentito di scoprire il suo segreto: la sua forza vitale era racchiusa all'interno di alcuni vasi lì vicino. Distruggendoli sarebbe venuta meno la sua capacità di rigenerazione, dandoci la possibilità di batterlo. Molto affascinante, ma se non avessimo avuto Gop vicino, come avremmo fatto?

Il livello provato era un lungo corridoio irto di mostri.

Il secondo avversario era una sorta di teschio volante, poco resistente ma capace di lanciare letali magie, alcune delle quali in grado di prosciugare del tutto la forza vitale. Era possibile sconfiggerlo tenendosi lontani dal suo raggio d'azione e avvicinandosi solo quando la sua guardia era abbassata.

In questo caso la difficoltà era data anche dal level design, molto ristretto con un baratro sulla destra. Peccato che siamo morti più volte non tanto per una manovra sbagliata, quanto perché il personaggio s'è incastrato lungo il bordo del dirupo, cosa che gli consentiva solo si suicidarsi senza la possibilità di tornare a combattere.

Infine il boss finale è sembrato essere un osso davvero troppo duro. Forte, veloce, resistente, solo un attento studio delle sue routine consentiva di rimanere in vita, ma non molto a lungo. In questo caso il suo pattern d'attacco non variava a seconda della sua energia ma pestava sin da subito molto duramente.

Il sistema di controllo è molto simile a quello della serie Souls, con anche la possibilità di cambiare impugnatura alle armi.

Un altro elemento che non ci ha convinti del tutto è dato dalla risposta ai comandi, un po' troppo lenta e poco reattiva. Non sappiamo se questo sia dovuto al pad utilizzato, un po' troppo morbido, o se sia una scelta per differenziare maggiormente le tre diverse classi, ma talvolta la pesantezza di attacco è sembrata eccessiva e il gioco non rispondeva ai comandi immediatamente, elementi che possono sfociare presto nella frustrazione più che nella sfida.

La sensazione, infatti, è quella di trovarsi di fronte ad un prodotto che prende a martellate sui denti tutti coloro che lo affronteranno di petto, senza ponderare ogni mossa e senza studiare prima l'ambiente e gli avversari e che premierà, invece un atteggiamento più prudente e accorto.

Inoltre le grandi differenze tra le classi dovrebbero spingere i giocatori a sfruttarne tutte le sfumature e i punti di forza, in modo da smussarne le debolezze.

Cinque minuti con Lords of The Fallen.

La possibilità di modellare il proprio guerriero in base all'equipaggiamento e la grande differenziazione tra le classi sono invece elementi di sicuro interesse del gioco, che uniti ad un comparto tecnico notevole rendono il titolo distribuito da Namco Bandai uno di quelli da tenere d'occhio il prossimo 31 ottobre.

Anche perché non sono stati ancora svelati dettagli sulla trama e sulla struttura globale del gioco, entrambi elementi portanti in un'esperienza di questo genere. Ricordiamo infine che Lords of the Fallen uscirà solo per console di nuova generazione e PC.

Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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Lords of the Fallen

Android, iOS, PS4, Xbox One, PC

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