Lords of the Fallen: le classi e il combattimento - prova
Guerriero, mago e ladro: scegli il tuo destino.
Non c'è solo la difficoltà a caratterizzare Lords of the Fallen ma ci avviciniamo agli uffici italiani di Bandai Namco con quella in testa. Il rischio è quello di fare una figura barbina, morire in continuazione, ma in realtà la nostra missione è un'altra: vogliamo scoprire tutto quello che riusciamo su sistema di combattimento e classi del gioco, sapere come potremo evolvere il personaggio per avvicinarlo allo stile di gameplay preferito. Siamo scout in missione esplorativa e vi portiamo notizie dal fronte per permettervi di pianificare bene le vostre mosse.
Ci sediamo sul divanetto davanti alla PlayStation 4 e ci muoviamo metodici tra le opzioni, esplorando la creazione di un nuovo personaggio e cercando di cogliere le sfumature offerte dall'editor. Sappiamo che la produzione polacco-tedesca ci mette a disposizione un solo protagonista, il criminale Harkyn, ma la scelta di classi è più ricca di quanto potrebbe sembrare ad una prima lettura. È vero che si tratta fondamentalmente dei tre archetipi di guerriero, mago e ladro, ma in realtà già dalla scelta del tipo di magia le cose si fanno più interessanti.
Abbiamo Brawling, Solace e Deception, dedicati appunto ai tre archetipi citati, che offrono una serie di differenti abilità anche se curiosamente quella di partenza è uguale per tutti. Prayer, la prima (e utilissima) spell che abbiamo a disposizione, ci permette di evocare una nostra copia capace di attirare su di sé le attenzioni dei nemici, anche se gli effetti secondari cambiano a seconda del ramo magico che si è deciso di imbracciare. In Brawling otterremo una leggera rigenerazione dei punti vita, in Solace sarà il mana a beneficiarne, mentre in Deception i punti Energy.
Le mosse successive sono più decise nel differenziare le tre scuole di magia, puntando ora sul combattimento vero e proprio, ora sulla difesa, ed ora sulle abilità tipiche dei rogue. La scelta più importante però, quella cui prestare più attenzione se si punta a battere il gioco nella maniera più abile, riguarda l'equipaggiamento. Sappiamo infatti che le potenti magie di Lords of the Fallen sono sì capaci di rendere gli scontri più facili ma utilizzarle è un po' come barare, e le ricompense migliori si hanno quando si procede nell'avventura con la sola forza delle armi.
È evidente allora che scegliere l'equipaggiamento sarà fondamentale e l'impressione è che ci sia un'ulteriore differenziazione della difficoltà a seconda del tipo di approccio preferito: il mago dovrà ovviamente fare affidamento sulle magie, risultando fortissimo e più semplice da utilizzare, il rogue sembra meno semplice ma comunque accessibile, mentre è il guerriero ad esssere evidentemente la classe preferita dagli sviluppatori. Non è solo la stazza di Harkyn a suggerircelo, un omone tutto massa, ma anche il fatto che sia la classe migliore se si vuole completare il gioco lasciando da parte la magia.
Per avere la visione migliore possibile sul gioco abbiamo deciso di provare tutte e tre le classi, scoprendo così che le differenze non sono solo a livello di menù ma è soprattutto la loro giocabilità a rispecchiare le scelte fatte in fase di costruzione del personaggio. Il guerriero, come si diceva, è decisamente pesante nei movimenti, lento nella capriola e granitico nel suo incedere massiccio. I colpi che assesta sono decisamente efficaci, mentre la sua resistenza a quelli avversari permette di gestire il corpo a corpo in discreta scioltezza.
Al contrario il mago viene tirato giù con un colpo solo dai nemici più forti, costringendo il giocatore a familiarizzare prima con le mosse, e così sfruttare le sue potentissime magie per arrivare ad eliminare le minaccie con pochi colpi ben piazzati. Discorso simile anche per il ladro, che chiaramente deve mantenere il contatto con gli avversari, sfruttando però la sua velocità per schivare i colpi in un balletto di morte attorno al malcapitato.
A questo punto non possiamo che passare all'analisi del guantone magico che le tre classi equipaggiano, il Magic Gauntlet, che diventerà presto il vostro migliore amico in gioco nel caso abbiate scelto il mago, e che comunque saprà dire la sua anche con le classi melee. Esso consente di utilizzare alcune magie dagli effetti diversi a seconda della classe prescelta. Ad esempio la bomba di energia che possiamo lanciare sarà infuocata nel caso del guerriero, congelante col mago e sprigionerà una nube tossica col ladro. Abbiamo dunque tre effetti differenti adatti ai tre diversi stili di gioco.
Aumentando di livello il titolo ci permette poi di andare a specializzare ulteriormente il nostro Harkyn, assegnando dei punti abilità alle diverse caratteristiche del personaggio. Col mago punteremo ovviamente sul danno magico, arrivando ad avere magie dagli effetti devastanti, mentre il guerriero diventerà un vero e proprio tank, grazie anche allo scudo gigantesco che si porta dietro.
La nostra analisi approfondita del sistema di combattimento non ci ha impedito di osservare quello che succedeva a schermo anche da un punto di vista estetico. La direzione artistica è decisamente indovinata, caratterizzata da uno stile dark-fantasy molto ben realizzato, e gli effetti di magie e colpi danno una gran soddisfazione.
Peccato però che tutta l'esperienza sia stata viziata da un tearing ai limiti della legalità: speriamo venga sistemato nella versione definitiva o che sia comunque risolto dall'ormai immancabile patch del day one. Anche il frame rate non è sembrato stabilissimo ed è un peccato, perché l'estetica è molto evocativa e sarebbe un dispiacere se tanta beltà venisse rovinata da una tecnica zoppicante.
Lords of the Fallen è ormai in dirittura d'arrivo (31 ottobre su PC, Xbox One e PlayStation 4) e questo nostro ultimo incontro prima della recensione ci ha permesso di analizzare nel dettaglio la creazione del personaggio e le differenze tra gli stili di combattimento. L'impressione è che anche dalla scelta della classe si possa influire sulla difficoltà, col guerriero a rappresentare la visione originale degli sviluppatori ed il mago che può fare affidamento su magie potentissime, rinunciando d'altra parte alle ricompense migliori.
Il tempo speso in compagnia del titolo ci ha fatto venire voglia di approfondire il discorso, anche grazie a un'ottima direzione artistica (viziata però da difetti tecnici che speriamo siano sistemati nella versione definitiva). Se siete alla ricerca di un gioco di ruolo action e con un alto grado di sfida, è probabile che siate nel posto giusto: per esserne certi dovrete però aspettare la recensione che pubblicheremo il 28 ottobre.