Lost Planet 2
E.D.E.N. III, dieci anni dopo...
Sono passati oltre 3 anni dalla release di Lost Planet ma ora, dopo una lunga attesa, Capcom sta per lanciare sul mercato il suo attesissimo sequel, un prodotto rivisto, ottimizzato e soprattutto arricchito che si candida come nuovo punto di riferimento per quanto riguarda le esperienze action incentrate sul multiplayer. Negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di mettere le mani su una build ancora incompleta del gioco, e ciò che abbiamo visto ci ha davvero colpito.
Come molti di voi già sapranno, Lost Planet 2 proporrà una struttura narrativa molto diversa rispetto al suo predecessore, mettendoci nei panni di diverse fazioni presenti sul pianeta E.D.E.N. III e non di un singolo protagonista, ma sebbene si possa presupporre il contrario, questo non sembra inficiare il coinvolgimento dell’intera esperienza.
Il principale cambiamento del titolo riguarda infatti la sua propensione verso il multiplayer, una caratteristica che si preannuncia determinante per garantire grande divertimento e tante, tantissime soddisfazioni; la modalità campagna sarà infatti aperta a un massimo di quattro giocatori ma, nel caso in cui non abbiate la possibilità di condividerla con amici “umani”, potrete sempre affidarvi a dei compagni gestiti dalla valida IA del gioco.
La storyline sarà composta da numerosi scenari in cui dovremo completare gli obiettivi più diversi, e la chiave del successo sarà proprio la cooperazione; indipendentemente dal fatto che vi troviate ad affrontare un’epica battaglia contro un Akrid altro 20 metri (situazioni all’insegna della massima spettacolarità), o dobbiate solo far fuori ondate di soldati nemici, il gioco di squadra faciliterà infatti il vostro lavoro in maniera tutt’altro che marginale, permettendovi, al tempo stesso, di apprezzare l’avventura in maniera molto più significativa.
In una particolare missione ci siamo ad esempio trovati a dover distruggere una miniera, attraverso il surriscaldamento della trivella, ma per portare a termine questo semplice obiettivo, abbiamo dovuto faticare non poco. Lo scenario, molto vasto e articolato, era infatti presidiato da numerose guardie, alcune a bordo di potenti VS, e da diverse torrette automatiche a difesa dei punti chiave della struttura; dividendoci in gruppi da due, siamo dunque partiti in direzioni opposte per costeggiare la miniera e attivare tutti i generatori nel minor tempo possibile.
La struttura, come detto, era però davvero ben difesa e la notevole potenza di fuoco nemica ci ha permesso di scoprire una nuova, utilissima meccanica di gioco, ovvero il lancio dell’energia termica. Premendo Y+LT (o trangolo + L2) è infatti possibile attivare una particolare modalità di fuoco volta a rifornire di energia i propri alleati. In questo caso tale meccanica si è rivelata imprescindibile ai fini della sopravvivenza della squadra.
Durante il percorso è stato inoltre necessario ricorrere alle tattiche più disparate, sfruttando tutto l’equipaggiamento in maniera davvero significativa; le torrette difensive, ad esempio, essendo praticamente immuni al fuoco delle mitragliatrici, hanno richiesto l’utilizzo delle granate, mentre in altre situazioni in cui ci siamo trovati sotto una fitta pioggia di proiettili, il rampino si è rivelato fondamentale per evitare di essere fatti a pezzi.
C’è voluto tempo e un’attenta analisi del territorio e della posizione delle guardie per arrivare e attivare i generatori, ma una volta conclusa questa prima fase della missione ci siamo ritrovati a fronteggiare ulteriori difficoltà del tutto imprevedibili.