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Lumino City, un action-puzzle in stile patchwork - recensione

Un sequel 'illuminato'?

Domanda: avete mai sentito parlare e in caso giocato un titolo chiamato Lume? Se l'avessero chiesto a me fino a qualche giorno fa avrei detto "no", ma essendomi aggiudicato la review del suo seguito ufficiale non potevo fare a meno di darci un'occhiata e ne sono rimasto letteralmente conquistato. Trattasi di un particolare puzzle game uscito più di tre anni fa, nel quale le meccaniche tipiche del genere rompicapo si associano e fondono quasi alla perfezione a quella delle avventure vecchio stampo.

Lumino City segue il suo illustre (anche se sconosciuto ai più) predecessore da ogni punto di vista, migliorandone alcune meccaniche di gameplay e impreziosendone lo stile grafico da libro di fiabe tridimensionale con alcune chicche interessanti.

Avete presente quei giochi in cui ci si trova ad esplorare una serie di ambienti popolati da strani personaggi, ognuno prodigo di consigli e problemi da risolvere? L'ultimo che mi viene in mente in ordine di tempo è il sublime Stick It To The Man e per certi versi il qui presente Lumino City ricorda molto il titolo sviluppato dal team svedese Zoink.

La prima cosa che salta all'occhio caricando il gioco è che si tratta di un titolo bellissimo da vedere. Non sto parlando di quel tipo di giochi che ti fa sgranare gli occhi per la quantità di poligoni e la qualità delle texture ma di un titolo dal carattere unico che per certi versi potrebbe ricordarvi LittleBigPlanet. C'è però anche un pizzico di Limbo, una spruzzatina di Monochroma e tanti altri richiami che vanno a formare un mix grafico irresistibile.

La quantità di personaggi che incontrerete nel corso dell'avventura è notevole e la loro caratterizzazione eccellente.

I livelli sono costituiti da elementi come pannelli di cartone, carte da gioco, grumi di colla, motorini elettrici e tanti altri "ingredienti" che di solito si trovano più facilmente in una ferramenta piuttosto che in un videogioco. Tutto (o quasi) ruota e si muove come in una sorta di presepe meccanico, stracolmo di dettagli e puzzle da risolvere e impreziosito da un sapiente movimento di telecamere e da efficaci effetti di sfocatura ed illuminazione.

Il protagonista non viene controllato direttamente ma tramite il classico sistema punta e clicca e sempre il mouse va utilizzato per avere la meglio sui numerosi enigmi a disposizione. Come sempre la prima mezzora di gioco serve più che altro per sgranchire le dita e prendere confidenza col tutto, ma tanto basta per immergersi in una squisita atmosfera old-style.

Gran parte dell'avventura scorre senza grandi intoppi e la difficoltà media dei puzzle è moderatamente orientata verso il basso. Di tanto in tanto s'incappa in qualche enigma più tosto degli altri ma nulla che un giocatore medio (o un fan del Professor Layton) non possa risolvere con una moderata spremuta di meningi.

Nel malaugurato caso doveste trovarvi in difficoltà, il gioco include un sistema di indizi (rappresentati dal "manuale d'uso" del protagonista) che vi aiuterà... a patto che sappiate decifrare i codici che vi faranno accedere alle pagine giuste. Insomma, una sorta di piccolo enigma per aiutarvi a risolvere gli enigmi.

Sullo schermo si legge 'Salve Joshua'... siamo quasi certi che si tratti di un omaggio al film War Games: Giochi di Guerra.

Il grande sforzo fatto dagli sviluppatori per creare il mondo di Lumino City purtroppo non viene accompagnato dalla possibilità di godere a pieno dei molti dettagli su schermo. Non esiste esplorazione nel gioco e tutto procede in maniera estremamente lineare. Sarebbe stata gradita un po' di libertà in più, che avrebbe permesso al gioco di avvicinarsi alla grandezza di titoli come Limbo, tanto per citare un illustre rivale.

Altrettanto gradita sarebbe stata una colonna sonora all'altezza di tanto stile grafico. Il sottofondo musicale è tutto sommato piacevole e appropriato nelle prime fasi di gioco, ma la quantità di tracce è davvero esigua e tende a ripetersi fin troppo nel corso dell'avventura... specialmente in presenza di fasi di gioco e puzzle particolarmente lunghi.

La longevità è tutto sommato buona. Nel caso non doveste ritrovarvi incastrati in qualche enigma impiegherete all'incirca 7/8 ore per portare a termine Lumino City. Motivi per tornare a giocarlo una volta finito purtroppo non ce ne sono molti.

Detto questo, il gioco merita comunque attenzione anche se il prezzo di vendita (19.99€) sembra un filo troppo alto per una produzione sicuramente suggestiva ma comunque "piccola". Siamo di fronte al classico titolo che diventa imperdibile in periodo di saldi, inseritelo nella vostra Lista Desideri e non perdetelo d'occhio.

6 / 10
Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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Lumino City

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