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Mafia 3, un gioco che non potete rifiutare - anteprima

La serie di 2K ritorna con una delle colonne sonore più belle della storia.

Colonia - Mafia 3 è senza dubbi uno dei giochi più attesi della fiera. Non solo è l'ultimo episodio di una serie amatissima, ma 2K Games ha deciso di annunciarlo ufficialmente solo poche ore prima dell'inizio della fiera, scatenando inevitabilmente interesse e curiosità.

Ecco dunque che era doveroso fiondarsi il prima possibile presso il booth del publisher americano per ammirare in prima persona la sua ultima fatica e cominciare a familiarizzare con la New Orleans del 1968 e il protagonista, Lincoln Clay, un veterano del Vietnam alla ricerca del concetto di famiglia e di un luogo in cui sentirsi a casa.

Nato e cresciuto in un orfanotrofio, Lincoln è tornato negli USA dopo aver vissuto gli orrori della guerra, ma gli unici legami che trova una volta a casa sono un gruppo di ragazzi afroamericani dei bassifondi che vivono di espedienti. Non proprio la famiglia Robinson, o meglio non proprio i Robinson della televisione, perché quelli reali, dopo le recenti rivelazioni su Cosby, potrebbero avere molto in comune con gli amici di Clay.

Non si tratterà solo di sparare e correre in macchina. In Mafia 3 si tratteranno argomenti quali la discriminazione e il razzismo.

Un giorno però questa famiglia decide di pestare i piedi a quella con la effe maiuscola che guarda caso non prende bene lo sgarro e decide di spazzare via dalla faccia della terra questo branco di delinquenti da strapazzo. L'errore che commettono è di non dare il colpo di grazia a Lincoln, che da quel momento dedicherà tutte le sue energie allo scopo di spazzare via gli italo-americani dalla città.

Da questa premessa si intuisce la rivoluzione della serie. In Mafia 3, infatti, non impersonerete una giovane promessa dalle origini italiane desiderosa di scalare le gerarchie di Cosa Nostra, ma un afroamericano stanco e disilluso dalla vita il cui unico scopo è quello di creare una propria organizzazione in grado di combattere ad armi pari con la Mafia.

Per ottenere tutto ciò non basta una determinazione implacabile, ma servono anche dei compagni fidati ai quali chiedere una mano in caso di bisogno. In questo caso gli alleati sono rappresentati da Cassandra, il capo degli haitiani; da Burke, l'uomo che controlla gli irlandesi, e nientemeno che da Vito Scaletta, il protagonista di Mafia 2, in questo caso a capo di una Famiglia mafiosa che si è spostata in tempi recenti in Louisiana.

Questi legami si trasformeranno nella possibilità di chiedere aiuto a questi tre alleati duratnte le missioni. Ognuno di loro offrirà un tipo diverso di servizio, legato al tipo di attività svolta dal luogotenente di Clay. Vito per esempio potrà mandare i suoi sicari a darvi manforte durante i combattimenti, mentre Burke conosce un paio di trucchetti per distrarre i poliziotti, cosa che potrebbe concedervi il tempo sufficiente per seminare le volanti durante un inseguimento.

Il livello di dettaglio è già ottimo e le citazioni agli anni '60 saranno davvero molteplici.

Queste capacità e la loro efficacia potranno oltretutto essere migliorate al termine di ogni missione, come ricompensa per la vittoria. In questo modo potrete personalizzare l'esperienza in base alle vostre esigenze e al vostro stile di gioco.

Mafia 3, infatti, dovrebbe lasciare al giocatore sufficiente spazio per decidere come agire. Nonostante la brutalità di Clay, testimoniata dallo stile gangster con il quale spara o dalle movenze corpo a corpo, sarà infatti possibile agire in maniera più circospetta, avvicinandosi ai nemici senza farsi vedere per poi colpirli alle spalle.

Anche il level design dovrebbe consentire approcci piuttosto differenti. Durante la missione mostrata in fiera, infatti, gli sviluppatori si sono intrufolati in un bordello sotterraneo passando dalla superficie, quando avrebbero potuto raggiungere il locale anche attraverso le fognature, dato che la città di New Orleans è attraversata, almeno nel gioco, da una fitta rete di vie d'acqua sotterranee.

Non che Lincoln Clay abbia bisogno di troppi sotterfugi. Dalle mani rovinate dai combattimenti, al muso sempre imbronciato, il protagonista trasuda infatti rabbia e violenza, emozioni che sfoga durante i combattimenti. Hanger 13, il nuovo studio con sede in California responsabile dello sviluppo del gioco, ha scelto di rinunciare a un po' di precisione durante le sparatorie in favore di un set di animazioni più animalesco e viscerale. Clay non impugna la pistola in maniera canonica, ma con il braccio più disteso, ed è oltretutto in grado di sparare con entrambe le mani, piccolo stratagemma che ha consentito agli sviluppatori di gestire in maniera ottimale la telecamera in terza persona anche dietro le coperture. Stesso discorso per le mosse corpo a corpo, violente, fisiche e dannatamente efficaci.

La rudezza del protagonista si intuisce anche grazie all'efficace metodo con il quale Lincoln fa confessare un suo nemico: al posto di convincerlo con la favella o corromperlo con il denaro, Clay fa sedere comodamente al suo fianco il malcapitato, in quello che casualmente viene descritto come "posto del morto", e lo terrorizza con una guida "sopra le righe".

Questa è solo una delle interpretazioni della classica formula di gioco dei sanbox à la GTA, ma gli sviluppatori sembrano essere stati in grado di rielaborare ognuno degli standard settati da Rockstar in modo da adattarlo al contesto di gioco. Per esempio non vi sarà mostrato il percorso da seguire in macchina sull'asfalto, ma le svolte saranno segnalate con grafiche che si fonderanno con l'ambiente, oppure Clay non potrà utilizzare il cellulare per entrare in contatto con i suoi scagnozzi, ma dovrà telefonare loro utilizzando le cabine telefoniche sparse per una città finalmente viva e vibrante.

Da queste prime informazioni emerge dunque l'ottimo lavoro svolto da 2K per tratteggiare il perfetto antieroe, l'abitante ideale di una città nel bel mezzo di una rivoluzione culturale non indifferente dove la popolazione nera, nonostante il contributo per la grandezza e la fama di New Orleans, è ancora discriminata. Senza considerare che in quegli anni anche gli USA sono in fermento, attraversati da correnti quali pacifismo e femminismo che stanno per stravolgere per sempre la loro società.

Una rivoluzione che è possibile vedere nelle strade, mai così popolate e vive nella serie Mafia, ma soprattutto sentire attraverso le orecchie, dato che lo sviluppatore americano ha riunito alcuni dei brani più iconici di quegli anni e di quella città, in grado di rendere davvero epici alcuni momenti di gioco.

Clay non è un personaggio che va molto per il sottile.

Dopo tutto l'entusiasmo scatenato da questo ritorno e premettendo che mancano ancora tanti mesi di sviluppo, dato che Mafia 3 è previsto per un generico 2016 su PC, Xbox One e PS4, va sottolineato come tecnicamente siano presenti alcuni comportamenti un po' strani del modello fisico che gestisce il gioco, come macchine che rimbalzano dopo un contatto troppo leggero o strane interazioni tra i corpi.

Anche la guidabilità dei veicoli non ci è parsa perfetta, ma è impossibile dirlo con sicurezza senza aver provato in prima persona il modello di guida.

Il quadro generale rimane comunque convincente, soprattutto considerando che si tratta della prima apparizione in pubblico di Mafia 3 e che il lavoro dietro la caratterizzazione dei personaggi, la storia e l'ambientazione sembrano davvero di prima fascia. Il livello grafico raggiunto, oltretutto, è già ottimo, con un discreto quantitativo di dettagli, effetti particellari, e persino un accenno di distruttibilità.

Adesso non ci rimane che aspettare qualche mese, quando Mafia 3 tornerà a mostrarci lo stato di avanzamento dei lavori e a svelare ancora qualcuna delle sorprese che ha in serbo per noi.

Avatar di Luca Forte
Luca Forte: Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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