Mafia: Definitive Edition - prova
L'atto d'amore di Hangar 13 nei confronti di un capolavoro del passato.
La generazione videoludica che lentamente sta volgendo al tramonto è quella che, più di qualunque altra, ha cercato di portare alla ribalta alcune vecchie glorie dell'industria del gaming, tramite operazioni di rimasterizzazione o rifacimenti completi di titoli leggendari appartenenti al passato.
Si tratta, in definitiva, di prodotti con uno scopo triplice: dare la possibilità ad un nuovo pubblico di gustare prodotti di buona caratura con una veste grafica migliorata, fare leva sul potente sentimento della nostalgia nei giocatori più attempati e, soprattutto, tastare il terreno per l'arrivo di eventuali nuove incarnazioni dei brand.
A volte, però, a fare il proprio ritorno in scena sono veri e propri capolavori di un'epoca lontana che, almeno una volta nella vita, meritano di essere vissuti da chiunque si professi appassionato del mondo dei videogiochi. È il caso di Mafia: The City of Lost Heaven, vero e proprio gioiello di programmazione del 2002 che, grazie ad un remake completo curato da Hangar 13, risplende di una luce nuova e ci invita a riscoprire il motivo per cui questo titolo è divenuto un cult tra i fan del genere.
Nel corso dell'ultima settimana, abbiamo avuto modo di testare le prime missioni di Mafia: Definitive Edition e siamo finalmente pronti a darvi le nostre impressioni su questo attesissimo ritorno. Dopo averci offerto le remaster in HD di Mafia II e Mafia III, Hangar 13 aveva l'arduo compito di rimaneggiare il primo, immortale capitolo della serie e di adattarlo ai canoni del mercato odierno. Questo primo incontro sarà riuscito a convincerci della bontà del progetto? Scopriamolo insieme.
Prima di andare ad analizzare i contenuti della demo, è bene spendere due parole sugli sviluppatori, che hanno dovuto raccogliere la pesante eredità lasciata da Illusion Softworks e restaurarne l'opera di maggior successo in assoluto. Il merito maggiore che va riconosciuto al team è quello di aver saputo rimodernare l'impianto estetico e la struttura ludica del titolo mantenendo una certa riverenza nei confronti della sua eccelsa sceneggiatura e delle atmosfere tipiche dell'America post-bellica.
Mafia: Definitive Edition, infatti, si apre proprio come ci ricordavamo, ossia con una rapida panoramica della fittizia Lost Heaven degli anni '30. La città è situata in Illinois, nel midwest, ma è disegnata sulla base delle caratteristiche topografiche e urbanistiche di metropoli come New York e Chicago e rappresenta il cuore pulsante della produzione, proprio come nell'originale.
La grande depressione economica che ha colpito gli Stati Uniti (e, successivamente, il resto del globo) nel periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale e l'imposizione del proibizionismo, ha favorito la proliferazione di gruppi criminali organizzati che si sono spartiti il territorio di Lost Heaven e ne gestiscono i traffici illeciti.
Dopo che la macchina da presa ci ha accompagnati in un giro turistico tra le strade della città e ci ha permesso di dare uno sguardo alla quotidianità dei suoi abitanti, ci spostiamo nel celebre ristorante in cui il protagonista del gioco, Tommy Angelo, sta per incontrare il detective Norman. Come ricorderà chi ha sperimentato l'avventura originale, Angelo è pronto a testimoniare contro il clan mafioso di cui ha fatto parte per diversi anni in cambio di protezione per sé e per la sua famiglia. Da qui inizia un lungo flashback tramite il quale ci viene raccontata la storia di come questo mansueto tassista italo-americano in cerca di fortuna sia entrato in contatto con la potente organizzazione criminale di Don Ennio Salieri.
Hangar 13 sembra aver svolto un lavoro egregio nella riproposizione della sceneggiatura che, al netto di qualche piccola modifica nei copioni, ha mantenuto lo stesso livello di eccellenza per cui è divenuto famoso Mafia: The City of Lost Heaven ben diciotto anni fa. La versione di prova a nostra disposizione ci ha dato l'opportunità di affrontare i primi cinque capitoli della campagna e l'illustre decimo episodio, quello già mostrato nel trailer di gameplay rilasciato qualche settimana fa.
È tempo di fugare qualsiasi dubbio in merito: tutto è esattamente come lo ricordavamo, solo impreziosito da una veste grafica di prim'ordine che conferisce alle varie situazioni un look assolutamente al passo coi tempi. Abbiamo ritrovato la prima incursione ai danni della famiglia Morello, la gara automobilistica che tanto ci aveva fatto penare nella release originale e, ovviamente, anche l'assalto alla fattoria durante la notte di pioggia che avrete modo di apprezzare nella clip che trovate in questo stesso articolo.
In generale, la sensazione è che gli sviluppatori abbiano cercato di mantenere intatta la formula che aveva reso grande il primo Mafia senza rinunciare ad una buona dose di modifiche sostanziali in termini di gameplay. Le fasi di shooting, ad esempio, hanno mutuato la struttura del secondo e terzo capitolo della serie e possono ora vantare un sistema di coperture piuttosto funzionale che garantisce agli scontri un effetto brutale ma alquanto appagante.
L'arsenale a disposizione del giocatore, inoltre, comprende pistole, revolver, fucili a pompa e il leggendario fucile mitragliatore Thompson, l'arma prediletta dei gangster dell'epoca. Ognuna di esse vanta un feeling unico che riflette una certa cura da parte degli sviluppatori. Il rinculo delle armi, ad esempio, non sarà sempre facile da controllare e necessiterà di un po' di esperienza prima di essere padroneggiato al meglio. D'altra parte Tommy non è un soldato come Lincoln Clay, il protagonista di Mafia III, perciò abbiamo apprezzato la volontà di rendere lievemente più impegnative le meccaniche di mira e il controllo delle bocche da fuoco.
Anche il modello di guida dei veicoli è stato ritoccato in modo da restituire correttamente le sensazioni derivanti dal pilotare auto di quell'epoca storica. Ciascun mezzo è dotato di caratteristiche ben precise che ne influenzano l'andatura, la manovrabilità e l'accelerazione. C'è anche un comodo limitatore che consente di rispettare agevolmente i limiti di velocità e di non attirare le attenzioni indesiderate della polizia.
Se non ci si attiene al codice della strada o si commettono reati di qualsiasi genere, infatti, le forze dell'ordine si metteranno sulle tracce del giocatore e non sarà possibile proseguire nell'avventura senza prima aver seminato le volanti in un inseguimento al fulmicotone. Per l'occasione, sono state introdotte per la prima volta anche le moto che offrono un modo differente di approcciare le missioni grazie ad una rapidità e agilità senza pari.
Il motore grafico utilizzato per dare un nuovo volto a Mafia è una versione potenziata dell'Illusion Engine impiegato per la creazione di Mafia II e III che dona un aspetto realistico e convincente ai modelli dei personaggi, delle armi, dei veicoli e degli edifici che compongono l'agglomerato urbano di Lost Heaven.
Ciò è reso possibile anche da un reparto artistico allo stato dell'arte che, partendo dalle fondamenta di eccellenza gettate dal primo episodio, ha costruito una città viva e vibrante, seppur permeata da un clima di instabilità economica e sociale. Ci dispiace non aver potuto mettere mano sulla modalità Free Ride che ci avrebbe permesso di scandagliare a fondo i vicoli della metropoli ma possiamo dire di essere già abbastanza soddisfatti.
Sebbene dal punto di vista visivo siano stati compiuti enormi passi avanti rispetto al passato, è il comparto sonoro quello che più ci ha sorpresi. Mafia: Definitive Edition offre un doppiaggio in italiano di eccellente qualità, addirittura superiore a quello apprezzato nell'originale. Tutto questo contribuisce a immergere il giocatore nelle atmosfere noir volute dal team di sviluppo in modo egregio.
I personaggi che fanno parte del cast sfoggiano inflessioni dialettali irresistibili e performance attoriali che ne delineano efficacemente i tratti distintivi: non nascondiamo di aver provato un certo timore durante alcuni incontri con il Don e i suoi sgherri. In aggiunta a questo, segnaliamo la presenza di suoni ambientali ben realizzati, di una soundtrack che si sposa perfettamente al gusto musicale dell'epoca e di un campionamento sonoro di tutto rispetto per quanto concerne le armi, i veicoli, gli avversari e gli NPC.
In sostanza, Mafia: Definitive Edition sta prendendo forma come uno dei migliori remake che abbiamo mai avuto occasione di provare. Il team di Hangar 13 sembra essere riuscito a svecchiare la formula di Mafia: The City of Lost Heaven e ad implementarla ulteriormente senza inquinare l'eccellente intreccio narrativo per cui è divenuto celebre.
Un comparto tecnico di pregio e una direzione artistica alquanto ispirata chiudono il cerchio di un'opera che è destinata a far parlare di sé nei mesi successivi al suo rilascio previsto per il 25 settembre, come parte della Mafia Trilogy o come titolo stand-alone.
È esattamente il Mafia che vi ricordavate ma ancora più bello. Se la qualità vista in questa demo rimarrà costante per tutta la durata dell'avventura, il successo sarà assicurato.