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Majin and the Forsaken Kingdom

Tepeu e Teotl alla ricerca del gameplay ideale.

Tali abilità, ovviamente, possono tornare utili anche nei combattimenti, che altrimenti risulterebbero piuttosto anonimi e "piatti". Alcune battaglie con i boss si ergono sopra alla media rispetto ai combattimenti standard e l'inserimento di tecniche combo e della possibilità di impartire ordini a Teotl aggiungono un pizzico di varietà agli scontri, ma in generale Majin and the Forsaken Kingdom non verrà ricordato per il miglior sistema di combattimento della storia.

Sembra quasi che il team di sviluppo abbia voluto sminuire il protagonista umano rispetto al suo animalesco amico. Non si spiegherebbe altrimenti la presenza di due soli attacchi standard e di combo a dir poco inutili. Per dirla in breve, senza Teotl il nostro amico sarebbe stato fatto fuori dopo mezz'ora di gioco.

In alternativa potete provare a rendere i combattimenti più avvincenti cercando semplicemente di aiutare Teotl. Oltre a comandarlo direttamente, è possibile attirare i nemici verso di lui o fornirgli gli strumenti (come i suddetti barili incendiari) con cui spazzare via qualsiasi cosa si muova.

Teotl è ben doppiato da Pietro Ubaldi, ma è l'intero gioco ad avere un ottimo comparto audio.
Il protagonista “umano” si chiama Tepeu e nei combattimenti è decisamente scarso nonostante impugni un arma più grande di lui.

Potrete anche decidere di avere un approccio stealth ma in questo caso eliminare tutti gli avversari diventa un'impresa fin troppo lenta e macchinosa. Il gioco non è stato creato per questo, ve ne dà la possibilità, ma non cercate di giocarlo in stile Metal Gear Solid perché rischiare la crisi di nervi.

Nota di merito per i puzzle inseriti nel gioco, che una volta tanto non si limitano alla manipolazione di meccanismi o a gare ad ostacoli per raggiungere una porta o una leva. Le ambientazioni sono state usate alla grande per invogliare il giocatore a trovare una soluzione intelligente all'enigma di turno.

Nella maggior parte dei casi l'aiuto di Teotl risulta fondamentale. Si decide con quale oggetto farlo interagire e lui lo farà (quasi) sempre nel modo più utile possibile. Facile a dirsi, un po' meno a farsi visto che i puzzle che troverete più avanti vi metteranno di fronte a ostacoli tutt'altro che semplici da superare. Il bilanciamento della difficoltà in questo caso è pressoché perfetto, gli enigmi sono impegnativi ma mai frustranti. La maggior parte delle volte sarà l'ambiente stesso a "suggerirvi" con quali oggetti potete interagire e il modo migliore per farlo.

Nell'insieme il gioco ha un suo particolare appeal ma, come dicevo poco fa, c'è qualcosa di indefinibile che non va esattamente per il verso giusto in Majin and the Forsaken Kingdom. È il classico gioco fornito di talento e potenzialità, che però non vengono sfruttate fino in fondo.

Solide fondamenta per un sequel di maggiore spessore sono state comunque realizzate. Se mai dovesse essere realizzato, consiglio al team di sviluppo di dedicarsi con maggiore attenzione e impegno al design dei livelli e al bilanciamento delle diverse componenti del gameplay... magari dando un'occhiata a qualche gioco del recente passato, come il recente Enslaved e il sottovalutato Beyond Good & Evil.

7 / 10