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Mario Power Tennis: in tempo per Wimbledon - review

Da GBA a Wii U il passo è breve.

Mentre il sottoscritto scrive queste righe, Wimbledon è iniziato da poco più di una settimana e sui verdi campi inglesi di italiani già non se ne vede più traccia. Un'altra mazzata che segue l'amaro mondiale di calcio, ma possiamo provare a consolarci con Mario Power Tennis per Game Boy Advance, uscito originariamente nel 2005 e riproposto in questi giorni sulla Virtual Console Wii U.

Sono passati circa due anni dall'ultima volta che abbiamo incontrato la banda di Nintendo sui campi da tennis e in effetti era dall'uscita di Mario Tennis Open per 3DS che non impugnavamo una racchetta virtuale. Questa riedizione di uno dei migliori titoli tennistici mai usciti su console portatili ha retto bene l'impatto del tempo e risulta ancora oggi piuttosto godibile e appassionante.

Dopo aver sbloccato i mini game della modalità principale, potrete giocarli a volontà e in qualsiasi momento.

Come da tradizione il/la protagonista non è un personaggio dell'universo Nintendo ma un ragazzino/a che all'epoca copriva il ruolo attualmente rivestito dai Mii. Dopo aver scelto il sesso del nostro tennista in erba ci si ritrova in una prestigiosa accademia di tennis con l'obiettivo... indovinate un po'? Esatto, di diventare i migliori tennisti che il Regno dei Funghi e dintorni abbiano mai visto.

I primissimi match servono più che altro a prendere confidenza coi comandi, che paragonati a quelli dei capitoli più recenti sembrano piuttosto simili, forse giusto un minimo più semplici. Combinazioni di tasti come A-B, B-B e così via producono effetti diversi e ovviamente non mancano i colpi speciali. Ogni personaggio (anche quelli Nintendo) ne ha uno in grado di risolvere uno scambio particolarmente duro.

"I primissimi match servono più che altro a prendere confidenza coi comandi"

La mano di Camelot si vede fin dall'inizio grazie al piacevole mix di gioco sportivo ed elementi da GdR che permeano quasi tutti gli elementi di Mario Power Tennis. Se avete avuto a che fare con uno dei titoli sportivi Nintendo degli ultimi 10 anni sapete di cosa parlo: il vostro personaggio si muove all'interno di ambientazioni che ricordano vagamente quelle delle città visitate in un classico gioco di ruolo nipponico, parla con NPC che snocciolano frasi tanto inutili quanto ripetitive e accetta "missioni" che gli permetteranno di aumentare il suo livello di esperienza e caratteristiche di base.

I colpi speciali possono anche essere disattivati, nel caso vogliate vivere un'esperienza tennistica un minimo più 'realistica'.

Le virgolette in questo caso sono obbligatorie visto che le missioni in questione altro non sono che match contro altri tennisti e mini giochi utili per migliorare potenza, servizio, effetto della pallina e così via. Nel corso della carriera è anche necessario prestare attenzione al proprio partner di doppio: concentrare tutti i potenziamenti su noi stessi senza pensare a lui renderà dannatamente più difficili le partite di coppia quindi... cercate di essere generosi.

Al tempo stesso però non esagerate perché l'IA del vostro compagno è fin troppo sviluppata fin dall'inizio e rischiereste di trovarvi al fianco un egocentrico che si getta a capofitto su ogni palla, relegandovi al ruolo di semplice spettatore occasionale.

In alternativa alla modalità Storia principale, che vi terrà impegnati un bel po', potrete sempre decidere di giocare partite singole o di doppio scegliendo uno dei personaggi Nintendo disponibili, ognuno con caratteristiche e colpi Super differenti. La possibilità di giocare su due schermi diversi su Wii U aiuta non poco questa modalità, anche se dovrete inevitabilmente chiudere un occhio in caso giochiate su schermi di ultima generazione.

"Graficamente il gioco riporta alla mente i gloriosi periodi della golden age del GBA"

Graficamente il gioco riporta alla mente i gloriosi periodi della golden age del GBA, in cui il motore grafico dell'indimenticabile Golden Sun veniva utilizzato per titoli di vario genere, un po' come avviene oggi con il famoso Unreal Engine. Proprio a quel bellissimo GdR si rifanno gli sprite dei protagonisti e gran parte dello stile di Mario Power Tennis.

Su uno schermo piatto (LCD, LED o plasma che sia) il gioco risulta un po' troppo "spappolato" nonostante sia possibile applicare un filtro per ammorbidire il comparto grafico. La situazione migliora non di poco se si gioca sul GamePad Wii U, opzione caldamente consigliata che inoltre riattiva magicamente il motivo per cui questo titolo era stato concepito: essere 'portatile'!

Vale la pena quindi spendere i quasi 7 euro richiesti per questo download storico? La risposta non è facile: la quantità e qualità di contenuti proposta è decisamente ottima e il gioco ha superato di slancio la prova del tempo. Al tempo stesso, siamo di fronte a un'operazione commerciale un po' troppo spregiudicata, che si limita a riproporre lo stesso gioco di dieci anni fa a un prezzo ormai fuori scala per gli standard attuali.

7 / 10
Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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