Mario Strikers: Battle League Football Provato, il calcio secondo Nintendo
Abbiamo provato in anteprima il nuovo Mario Strikers per Nintendo Switch.
L'essenza di Mario Strikers Battle League Football si può sintetizzare in un semplicissimo concetto che ha fatto la fortuna di tantissime produzioni di casa Nintendo, specialmente nell'epoca di Switch: si tratta di un videogioco “easy to learn, hard to master”, locuzione inglese che indica tutti quei titoli a cui sì, è facilissimo imparare a giocare, ma in cui di converso è molto complicato arrivare ad eccellere grazie all'inaspettata profondità delle meccaniche.
Proprio come Super Smash Bros. Ultimate e Mario Kart 8 Deluxe, la più folle interpretazione del calcio o meglio del fantastico sport chiamato "strike" secondo la Grande N - che non vedeva luce da quindici lunghi anni – fa parte di quella famiglia di opere divertentissime da giocare gomito a gomito sul divano di casa, del tutto prive di barriere di ingresso anche per chi sta impugnando un Joy-Con per la prima volta, capaci di catturare e divertire chiunque, dal videogiocatore più competitivo del mondo fino a coloro che a malapena conoscono Super Mario.
Poi, una volta che si è presa confidenza con tutti gli elementi del match, quelle che sembravano azioni caotiche e rocambolesche assumono improvvisamente una forma decisamente più tecnica, un mosaico fatto di decine di tessere come input perfetti, finestre di schivata strettissime, tackle devastanti e geometrie aliene persino al Barcellona di Pep Guardiola.
Mario Strikers Battle League Football in sostanza è il calcio nell'universo di Mario. Anzi, sarebbe meglio dire che è il calcio sotteso alle folli regole che governano il Regno dei Funghi: proprio come Space Jam è riuscito a mescolare il basket con la fisica impossibile dei Looney Toones, così in Mario Strikers capita di vedere gusci di Koopa rossi che sfrecciano a metà campo, giganti come Bowser che non esitano a fermare l'avversario con ogni mezzo necessario, personaggi che spiccano balzi improbabili per tentare rovesciate devastanti.
Prima regola: si gioca in cinque contro cinque, un portiere e quattro giocatori di movimento. Seconda regola: la squadra che segna più gol vince la partita. Terza regola: non ci sono altre regole, né tanto meno arbitri. Non importa se Donkey Kong ha deciso di prendere la palla con le mani e scagliarla all'incrocio, non ci si può lamentare se il nostro indifeso Toad viene falciato e schiantato contro una parete da Waluigi, non ci si deve sorprendere nel vedere l'intera linea di difesa saltare in aria ad opera di un Bob-Omba: l'unica cosa che conta è recapitare il pallone oltre la linea di porta.
Dicevamo che prendere confidenza con Mario Strikers è facilissimo: c'è un pulsante per lo scatto, uno per il tiro, uno per il passaggio, uno per il pallonetto e uno per il dribbling. Senza palla, ovviamente, è possibile cambiare il giocatore in uso ed entrare più o meno duramente contro gli avversari, e bisogna sempre tentare di piazzarsi lungo la traiettoria del pallone. Insomma, chiunque abbia anche solo provato titoli come FIFA o eFootball si sentirà subito a casa, e basterà un singolo match per padroneggiare le meccaniche di base.
Meccaniche che, d'altra parte, si aprono presto su un ventaglio di scelte estremamente stratificate e profonde: ogni singolo input tra quelli citati, dal passaggio passando per il tiro per arrivare addirittura al tackle e al dribbling, può essere eseguito con tempismo “perfetto” al fine di ottenere potentissimi bonus. E così dal semplice tentativo di raggiungere il limite dell'area e caricare un tiro abbastanza forte da sorprendere il portiere, si passa improvvisamente a un tiki-taka fatto di passaggi “elettrificati”, pallonetti impossibili da intercettare e rovesciate letteralmente infuocate riservate ai giocatori più esperti.
Vista la natura del gameplay, che appare immediato solo in superficie e che potenzia praticamente ogni singolo elemento della vecchia versione per Nintendo GameCube, non poteva mancare un estensivo segmento dedicato all'allenamento che, partendo dalle basi del movimento, arriva infine a coprire tutte le tecniche più strambe e intricate. Solo alla fine del lungo percorso di addestramento, ad esempio, si scopre che è possibile spingere violentemente i propri compagni di squadra sfruttando i tackle caricati, non solo per scagliarli contro gli avversari ma anche e soprattutto per lanciarli a tu per tu con il portiere.
Quando due squadre si affrontano mescolando tutte queste conoscenze le partite si trasformano in battaglie al cardiopalma giocate a ritmi elevatissimi, tra continui capovolgimenti di fronte, tackle brutali e incessanti fucilate “energetiche” che bruciano l'erba della trequarti. Come se non bastasse, è allora che scendono in campo gli immancabili oggetti del Regno dei Funghi, volenterosi di sconvolgere ulteriormente la ritmica dei match.
Sul campo di gioco possono infatti comparire i classici blocchi misteriosi che, una volta raccolti, assegnano alla squadra uno strumento: i funghi aumentano la velocità del giocatore, i gusci verdi rimbalzano contro le pareti e abbattono chiunque lungo il tragitto, quelli rossi scelgono una vittima e la inseguono senza pietà, il Bob-Omba può far saltare in aria l'intera formazione nemica, la buccia di banana ovviamente porta il malcapitato che la calpestasse a scivolare fuori controllo, mentre la stella potenzia tutte le statistiche e rende inarrestabile l'utilizzatore.
Ma non è assolutamente finita qui, perché ogni Mario Strikers che si rispetti deve mettere in scena i tiri speciali, e Battle League Football non fa certo eccezione: in modo simile a quanto accade in Super Smash Bros. Ultimate con le tecniche Smash Finale, ogni tanto appare una sfera d'energia che fluttua per il campo da gioco, e la prima squadra che riesce ad acchiapparla ottiene la possibilità di utilizzare i terrificanti Ipertiri.
Ciascun personaggio fra i dieci che compongono il roster può contare su un Ipertiro unico, sempre arricchito da un'animazione che ricalca lo stile dei più folli manga spokon, infiammando lo sguardo del giocatore che si appresta a tirare per poi farlo esplodere in movenze sospese a metà fra Shaolin Soccer e Captain Tsubasa. Se Mario ad esempio trasforma il pallone in una gigantesca palla di fuoco che frigge letteralmente i guanti del portiere, Yoshi depone un enorme uovo che rimbalza mortifero per l'arena prima di schiantarsi violentemente verso la rete. Se questi tiri vengono eseguiti con i tempismi giusti (cosa molto difficile) risultano in un gol inevitabile, il che ha un impatto molto pesante dal momento che valgono doppio rispetto a una rete normale.
Ecco: prendete le meccaniche di cui abbiamo parlato fino a questo momento, immaginate di sovrapporle tutte quante, aggiungete alla ricetta una forte spolverata di “competitività da divano”, e otterrete l'esperienza Mario Strikers Battle League Football, una visione estremamente divertente e frenetica del calcio tradizionale che mescola sensazioni in puro stile Rocket League con la grinta del “Tiro della Tigre”.
Si tratta ovviamente di un titolo pensato per brillare al massimo nella componente multigiocatore, sia essa sfruttata in locale (massimo 8 giocatori) ma anche e soprattutto online. La nuova funzionalità più interessante risiede infatti nel sistema di Squad, che consente di creare un team composto da un massimo di venti amici che possono competere con altre squadre in tutto il mondo aumentando il prestigio, e probabilmente anche il piazzamento in classifica, della propria Squad.
Ciò non significa che il comparto in giocatore singolo sia stato sottovalutato, anzi, dato che nella versione da noi provata erano presenti otto diverse coppe ma soprattutto un ricco sistema di personalizzazione che consente di acquistare equipaggiamenti al fine di potenziare le statistiche dei diversi personaggi del roster.
Un fattore, questo, che porta inevitabilmente all'unico elemento di Mario Strikers Battle League Football che ci ha fatto leggermente storcere il naso, ovvero la selezione dei dieci personaggi. Mentre i fan di Nintendo si stanno mobilitando sul web per criticare l'assenza di Daisy, a noi interessa porre l'accento sul fatto che se franchise come Super Smash Bros e MarioKart mettono ormai in scena dozzine di personaggi e ambientazioni differenti – pescando dall'intera fantasia della casa – i campi da calcio del Regno dei Funghi rischiano di risultare piuttosto vuoti al confronto.
Certo, non siamo ancora a conoscenza dell'intera lista di modalità presenti nell'opera finita, ed è del tutto possibile – anche se non confermato né suggerito – che esistano personaggi sbloccabili oppure ancora che in futuro siano rilasciati contenuti aggiuntivi tra cui nuovi membri del roster, ma al momento l'offerta sembra piuttosto scarna se paragonata agli altri “party games” della Grande N.
Ciò detto, Mario Strikers Battle League Football, arrivando subito dopo Nintendo Switch Sports, si pone come un'ulteriore conferma della volontà della casa giapponese di mantenere in vita la tradizione della Nintendo Difference, proponendo videogiochi non solo divertenti e fondati sulla profondità, ma capaci di restituire un feeling unico quando affrontati fianco a fianco, riportando la mente all'epoca in cui si potevano occupare tutte e quattro le prese joypad del Nintendo 64.
Da oggi, venerdì 27 Maggio 2022, sarà possibile per i membri di Nintendo Switch Online scaricare "First Kick", una piccola demo volta a far assaporare in anteprima agli appassionati le ultime novità di casa Strikers: nel corso del weekend di sabato 4 e domenica 5 giugno 2022 si potranno sfidare altri giocatori nella principale modalità online, quindi segnate le date sul calendario!
Riuscirà il ritorno in grande stile di Mario Strikers, con tutta la profondità tecnica che si porta appresso, a sfidare direttamente un colosso come Rocket League nel mercato di massa? Per scoprirlo non resta che attendere la nostra recensione della versione finale.