Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet - review
Per giovani e giovanissimi.
Sin da quando ero bambino ho sempre nutrito un particolare interesse per l'intero universo Marvel, ma nonostante questo la vita mi ha insegnato che il rapporto tra videogiochi e supereroi non è certo idilliaco. Quante volte vi è capitato di mettere le mani su un videogioco su licenza e, poco dopo i primissimi minuti di gioco, ritrovarvi a chiedervi cosa mai vi abbia spinto a spendere €40-€60 per portarvelo a casa?
Tante, troppe volte probabilmente e questo perché il videogiocatore, in un certo senso, è un po' come un malato di gioco d'azzardo: ancor prima di tirare fuori il portafoglio è già consapevole che i suoi soldi andranno in fumo, ma nonostante questo decide comunque di tentare la sorte, sperando che i propri brutti presentimenti non prendano mai forma.
E probabilmente è proprio alla luce di questo "limite" psicologico del genere umano che molti sviluppatori continuano tutt'ora a propinarci prodotti di scarsa qualità nella speranza che il pubblico si accorga della loro assoluta inutilità solo dopo averli portati a casa e scartati. E questo, cari Eurogamers, è purtroppo il caso Griptonite Games con il pessimo Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet per 3DS. Ma andiamo con ordine.
L'avventura proposta, incentrata sulla ricerca delle Pietre dell'Infinito per evitare che il Guanto dell'Infinito possa cadere nelle mani , ha come protagonisti alcuni dei supereroi più famosi di casa Marvel, proposti però in una veste alquanto insolita, ovvero quella di caricature di se stessi. La scelta di una caratterizzazione dei personaggi un po' infantile è chiaramente voluta, ed ha come obiettivo quello di far presa su un pubblico di giovani e giovanissimi, ma l'impressione è che il team di sviluppo si sia spinto un po' oltre, snaturando la squadra di casa Marvel a colpi di cliché, in maniera forse eccessiva.
Strutturalmente, il titolo non propone nulla di davvero rivoluzionario, avvalendosi di un concept di base visto e rivisto in un infinito numero di altri action game. Attraverso una visuale isometrica siamo infatti chiamati a gestire la nostra squadra di eroi all'interno di ambientazioni estremamente lineari dove, eliminando i nemici presenti e risolvendo qualche piccolo enigma, abbiamo come unico obiettivo quello di arrivare alla fine del livello di turno per procedere a quello successivo.
La progressione all'interno dei vari livelli è regolata dalla costante alternanza tra i vari personaggi e questo è senza dubbio l'aspetto migliore del prodotto; ogni eroe dispone infatti di abilità distintive che gli permettono di risolvere specifiche situazioni - Hulk, ad esempio è l'unico a poter superare grossi ostacoli ambientali, mentre Iron Man può accedere ai terminali - e di conseguenza ci si trova a dover costantemente variare la composizione della squadra per riuscire a proseguire.
Le dinamiche di cooperazione sono chiaramente solo accennate e non permettono di sviluppare alcun tipo di strategia che possa capitalizzare sul gioco di squadra tra i supereroi, ma ciò non toglie che garantiscano comunque una discreta varietà all'esperienza di gioco, limitando, anche se di poco, la noia e la monotonia che subentreranno inevitabilmente con il passare delle ore.
Una modalità multiplayer avrebbe senz'altro limitato sensazioni di questo tipo, ma purtroppo gli sviluppatori hanno comunque deciso di farne a meno. Un vero peccato.
Spiace purtroppo constatare che il 3D, così come accaduto con la maggior parte degli altri titoli che compongono il catalogo della console, non sia stato inoltre sfruttato a dovere, risultando essenzialmente superfluo in termini di puro gameplay.
L'unica nota positiva, se così vogliamo definirla, è rappresentata dall'implementazione delle battaglie aeree, che pur fallendo nel sopperire agli evidenti limiti del gioco, riescono comunque a portare una leggera ventata di freschezza tra un livello e l'altro.
Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet si dimostra dunque un titolo fondamentalmente mediocre, incapace di garantire un'esperienza di rilievo a chiunque abbia superato i sei anni di età. Il concept di base denota un'eccessiva ripetitività e le meccaniche di gioco appaiono davvero troppo semplici e "classiche" per risultare davvero appetibile al pubblico contemporaneo, traducendosi in un'esperienza banale e poco stimolante.
Il mio consiglio è dunque quello di acquistare il prodotto solo nel caso in cui intendiate regalarlo a un eventuale figlio o nipotino, ma se questo non fosse il vostro caso, fareste meglio a preservare i vostri risparmi.