Marvel vs Capcom: Infinite - recensione
Una svolta positiva per la saga.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, come recitava il monito del caro buon vecchio zio Ben, allo stesso modo da grandi licenze scaturiscono grandi responsabilità e, purtroppo, Capcom è stata spesso accusata di non avere molto a cuore tali oneri e di sfruttare il brand Marvel per sfornare periodicamente prodotti mediocri, deludendo la folta fanbase dei fumetti Marvel.
Per alcuni titoli sviluppati dalla software house di Osaka questa diceria è stata calzante, ma partire col preconcetto non ha mai aiutato nessuno, soprattutto quando pad alla mano si avvicendano svariate sensazioni positive, come accade quando si gioca a Marvel vs Capcom: Infinite.
Con l'arrivo di questo nuovo picchiaduro targato Capcom bisogna dimenticare i tecnicismi di Street Fighter V, questo è vero, ma il passo in avanti fatto in termini di gameplay dai tempi di Ultimate Marvel vs Capcom 3 è netto e definito. Innanzitutto la differenza sostanziale risiede nell'implementazione del sistema di combattimenti a squadre, tanto caro a Namco e ai suoi vari Tekken Tag, ma che abbiamo già visto nel passato della serie crossover in X-Men vs Street Fighter.
Il quid narrativo vede la sua genesi nell'incontro di due super villain provenienti da due distinti universi. Ultron, originario della dimensione Marvel, l'androide ribelle creato da Henry Pim (Ant-Man) per portare la pace sulla Terra e Sigma, dall'universo Capcom, un reploide altamente avanzato costruito dal Dr. Light per combattere contro i Maverick nella serie X di Mega Man.
Rintracciare similitudini nell'evoluzione dei due supercattivi è molto facile, in quanto entrambi sono stati creati per portare la pace nei rispettivi universi, ma una volta presa coscienza delle proprie potenzialità e del destino autodistruttivo degli umani, decidono di ribellarsi ad essi. I percorsi paralleli dei due villain si intersecano quando hanno la possibilità di mettere mano su due delle sei pietre dell'infinito, quella dello Spazio e quella della Realtà. Sfruttando il potere delle due pietre fondono i loro rispettivi universi in uno solo e uniscono la loro malvagità in un nuovo e potentissimo nemico: Ultron Sigma.
Per contrastare questa nuova minaccia, la fusione dei due mondi darà vita a delle alleanze tra i personaggi provenienti dai due rispettivi universi, vedremo così nella modalità storia Ryu aiutare Bruce Banner a controllare la rabbia per canalizzare la forza bruta di Hulk per la causa o Spiderman, Chris Redfield e Frank West tenere testa a Nemesis, la chimera creata dall'Umbrella Corp. Sia chiaro che sul piano drammaturgico Marvel vs Capcom: Infinite non regala chissà quali perle, anzi spesso la messa in scena di personaggi così distanti tra loro e le conseguenti interazioni regalano momenti involontariamente ilari.
Nella sezione dei personaggi Marvel possiamo notare come in questa edizione gli X-Men siano stati totalmente ignorati, abbiamo così disponibili Captain America, Captain Marvel, Doctor Strange, Dormammu, Gamora, Ghost Rider, Hawkeye, Hulk, Iron Man, Nova, Rocket Raccoon, Spider-Man, Thanos, Thor e Ultron. Grazie ad appositi DLC sarà possibile combattere anche con Venom, Winter Soldier, Black Panther e Black Widow.
Nella compagine Capcom, invece, abbiamo a disposizione Sir Arthur, Chris Redfield, Chun-Li, Dante, Firebrand, Frank West, Jedah Dohma, Mega Man X, Mike Haggar, Morrigan Aensland, Nemesis, Nathan Spencer, Ryu, Strider Hiryu e Zero. Nei DLC già annunciati vi saranno inoltre Monster Hunter e Sigma.
Il più grande punto di forza di Marvel vs Capcom: Infinite lo rintracciamo nel gameplay, quasi completamente aggiornato e bilanciato dalle versioni precedenti. Avremo a disposizione due personaggi da poter utilizzare, con cui è possibile inanellare combo anche combinate se siamo lesti a cambiare il combattente nei momenti più opportuni. Ad aggiungere pepe ci pensano le gemme dell'infinito, utilizzabili sia per eseguire skill speciali, sia per attivare la distruttiva modalità Infinity Storm, quando l'apposita barra è piena.
Il sistema di controllo è dunque solido e volutamente fracassone, dotato di pochi tecnicismi e molte combo semplificate, ma la scelta sembra chiaramente voluta e risulta essere completamente attinente con lo spirito del gioco.
Contrapposta a tale bella novità vi è una scelta stilistica che lascia, a dir poco, a desiderare. Abituati al cel-shading dei precedenti capitoli non ci saremmo mai aspettati una svolta verso un impatto grafico che strizza l'occhio al fotorealismo (grazie all'utilizzo dell'Unreal Engine 4) come effettivamente accade in Marvel vs Capcom: Infinite. Se alcuni personaggi come Chris Redfield traggono giovamento da questo cambio di stile, i modelli poligonali degli eroi Marvel perdono enormemente di spessore, soprattutto perché nel gioco vediamo rappresentate le versioni fumettistiche e non quelle cinematografiche.
In generale tutto l'impianto grafico non convince ed è stato, giustamente, vittima di aspri commenti alla vigilia dell'uscita del titolo. La sensazione è ancor più appesantita giocando, perché la piccola rivoluzione attuata per quanto riguarda il gameplay risulta parzialmente stroncata dalla pessima idea stilistica. Niente da dire invece sulla fluidità e la solidità del frame rate, gestito egregiamente.
Passando al gioco online, siamo rimasti impressionati dalla robustezza delle meccaniche. La sensazione costante è quella di giocare con un amico, seduti tranquillamente sul nostro divano. Non è un fattore da sottovalutare, visti i gravi problemi che hanno afflitto la modalità online di Street Fighter V alla sua uscita. Matchmaking fulminei e la quasi totale assenza di lag rendono la modalità online estremamente godibile e completa.
Per quanto riguarda i match qualificati, siamo inizialmente posizionati nel Rank #15 e in base alle nostre vittorie abbiamo la possibilità di scalare tutti i quindici raggruppamenti, sino a raggiungere i gironi più competitivi. Se invece siete agli inizi e incontrate solo gente molto più forte di voi, potete accedere alla lega dei principianti, dove è possibile trovare solo avversari di Rank #14 e #15.
Marvel vs Capcom: Infinite a primo impatto sembra l'ennesima occasione sprecata da parte della software house di Osaka, soprattutto per quanto riguardo l'impatto visivo, da considerarsi a tutti gli effetti un pugno nell'occhio. Approfondendo però l'ultima fatica Capcom si entra nei divertenti meccanismi che il gioco ci sa offrire sia in singleplayer, che in multiplayer locale e online.
Possiamo considerare Marvel vs Capcom: Infinite come un nuovo inizio della serie, una pietra miliare ancora acerba e incompleta che potrà essere coltivata nei prossimi anni, aggiungendo (si spera) un pizzico di gusto estetico.