Marvel's Avengers - recensione
Il bene non è parte di te, è qualcosa che fai.
Cosa rende un eroe degno di essere considerato tale? La sua totale abnegazione nel perseguire il bene comune? La naturale propensione a difendere i deboli dalle angherie dei più forti? È il senso di giustizia che arde nel suo cuore? E soprattutto, a un eroe, è concesso di commettere degli errori?
Queste domande sono alcuni dei fondamenti dell'universo fumettistico Marvel che, da quasi ottant'anni, ci raccontano di eroi e di errori, di poteri e di responsabilità, di uomini e donne che si ergono a difesa del bene contro qualsiasi tipo di minaccia.
L'importanza di questi concetti, espressi sotto forma di fumetto, è essenziale per comprendere la cultura popolare degli scorsi decenni. Tra le vignette degli spillati della 'Casa delle Idee', infatti, finisce spesso per esserci un riflesso della società contemporanea, un'interpretazione in chiave sci-fi dei tempi che corrono, un inno alla bontà d'animo e alla difesa della vita, anche contro gli avversari più ostici. Questo tipo di filosofia è stata trasposta con successo anche sul grande schermo con la creazione di uno degli universi cinematografici più complessi e articolati di sempre.
Ben 23 film indipendenti ma connessi tra loro da un filo comune e innumerevoli serie TV, hanno contribuito a creare un immaginario riconoscibile, vibrante e soprattutto amatissimo da schiere infinite di fan di tutte le età. Il percorso filmico degli Avengers, gli eroi più potenti della Terra, è giunto a conclusione solo lo scorso anno con l'uscita del kolossal Endgame. Quest'ultimo ha finalmente tirato i fili di una narrazione iniziata oltre dieci anni fa, facendo registrare incassi da record e scatenando centinaia di ore di discussioni sui forum di tutto il mondo circa il futuro del Marvel Cinematic Universe.
Per questo motivo l'annuncio di un progetto videoludico dedicato agli Avengers è stato accolto con fremente anticipazione dagli appassionati del mondo Marvel. L'idea di poter indossare il costume di personaggi leggendari come Iron Man, Captain America, Thor, Hulk, Vedova Nera e gli altri, era una prospettiva allettante, soprattutto visto il curriculum del team incaricato dello sviluppo: Crystal Dynamics.
Si tratta di un'azienda statunitense alquanto affermata nell'industria dei videogiochi poiché autrice di alcuni gloriosi titoli come Pandemonium, Gex o il mai troppo compianto Legacy of Kain. Dal 2006 al 2018, inoltre, il team si è occupato di dare nuova luce allo storico brand di Tomb Raider, producendo tra le altre cose l'apprezzatissima trilogia reboot delle avventure di Lara Croft.
Con una carriera simile alle spalle, l'annuncio dei lavori su un gioco che avrebbe riunito tutti gli Avengers in un'unica, grande epopea, ha acceso il dibattito tra i fan che speculavano sulla natura (e la fattibilità) di un progetto tanto ambizioso. Il primo teaser, rilasciato ormai tre anni fa, mostrava una città distrutta e l'equipaggiamento iconico dei supereroi sepolto tra le macerie: sarebbe stata una riproposizione di quanto visto al cinema?
Avremmo dovuto affrontare le conseguenze dello schiocco del Titano Pazzo, Thanos? Dopo qualche anno di spasmodica attesa, Crystal Dynamics ha sollevato il sipario su Marvel's Avengers diradando i dubbi dei fan su quella che sarebbe stata la nuova incursione degli 'Eroi più Potenti della Terra' nel mondo dei videogiochi.
Ormai lo avrete intuito dalle decine di trailer e materiali promozionali distribuiti in questi mesi, ma lo ripetiamo ancora una volta: Marvel's Avengers non condivide alcunché con la trasposizione cinematografica degli iconici eroi. Crystal Dynamics e il publisher, Square Enix, hanno voluto proporre al grande pubblico una propria, personale visione dei campioni della Casa delle Idee in un'avventura totalmente inedita che attinge solo superficialmente dalla decennale storia della casa editrice americana. Ciò che abbiamo tra le mani è un prodotto realizzato con una certa passione e un reverenziale rispetto per il materiale originale ma che, probabilmente, paga il peso di un'eccessiva ambizione.
L'esperienza di Marvel's Avengers si compone di due anime distinte che coesistono sotto la patina colorata ed entusiasmante tipica dei prodotti che portano il nome 'Marvel' in copertina: la campagna per giocatore singolo e le missioni cooperative multigiocatore. Partiamo parlando della storia alla base del gioco, uno degli aspetti più riusciti dell'intera produzione. Il gioco si apre nell'ormai tanto chiacchierato A-Day, un giorno in cui, annualmente, vengono celebrate le gesta degli Avengers e si ripercorrono le loro avventure più eroiche.
Nei primi momenti del gioco, vestiamo i panni di una giovanissima Kamala Khan, la futura Ms.Marvel nonché una delle più accanite sostenitrici dei Vendicatori. La ragazza ha raggiunto il luogo dei festeggiamenti per partecipare ad un concorso di fanfiction dedicata agli eroi e poter finalmente incontrare i suoi beniamini.
Questa sezione funge da tutorial per alcune delle meccaniche che entreranno in gioco una volta che entreremo nel vivo dell'azione, e ci permette di fare la conoscenza con alcuni volti noti dell'universo Marvel. È il momento di massimo splendore degli Avengers che, oramai, la gente comune identifica come l'unico reale baluardo di difesa contro le minacce terrestri e aliene.
Quando la manifestazione sta per raggiungere il suo apice con un grande annuncio da parte di Tony Stark (Iron Man), però, qualcosa va irrimediabilmente storto. Un'enorme esplosione devasta il Golden State Bridge di San Francisco, un violento terremoto scuote le fondamenta della città e i nostri eroi sono costretti a far fronte ad una minaccia terribile e assolutamente imprevista.
I terroristi hanno a disposizione una bomba sonica montata su un camion che sfreccia ad alta velocità sul ponte e minaccia di trasformare l'intera città in un cratere fumante. Fortunatamente i nostri riescono a fermarne la folle corsa ma, dopo aver impedito la catastrofe, veniamo a scoprire il reale piano dei malviventi.
L'helicarrier Chimera, la stazione di coordinamento volante dello S.H.I.E.L.D., ultimo ritrovato dell'industria bellica prodotto da Stark Industries, esplode in volo abbattendosi sulla città e togliendo la vita a decine di migliaia di persone oltre che a Captain America che era rimasto a difesa del velivolo.
Il gas Terrigen che alimentava l'areonave, inoltre, viene diffuso sulla metropoli scatenando violente reazioni genetiche che danno vita ad una nuova razza molto conosciuta agli appassionati dei fumetti: quella degli Inumani. Questi ultimi scoprono di avere poteri paranormali difficili da controllare e vengono subito messi in isolamento dall'AIM, una società già apparsa in diversi eventi della storia editoriale della Casa delle Idee, che promette di trovare una cura in tempi strettissimi.
L'opinione pubblica, ovviamente, punta subito il dito verso gli Avengers per non aver pensato a proteggere la popolazione e il Senato degli USA, appoggiato da un dottor Banner in preda ai sensi di colpa, spoglia gli eroi di qualsiasi potere interventistico sul territorio americano. I Vendicatori, quindi, sono costretti a sciogliersi e ognuno prende la propria strada mentre l'AIM assume il controllo della città.
La giovane Kamala, però, vuole dimostrare l'innocenza degli 'Eroi più Potenti della Terra' e parte in un viaggio solitario per incontrare i membri della resistenza, un gruppo di ribelli che sostengono di avere prove schiaccianti che inchioderebbero l'azienda di George Tarleton.
La sceneggiatura del gioco è piuttosto gradevole e, sebbene la campagna non presenti grossi colpi di scena, riesce ad approfondire tematiche interessanti come quella della diversità tra gli individui e quella relativa allo scontro degli enormi ego dei membri degli Avengers, punti cardine classici delle storie Marvel. Tutto scorre in modo alquanto fluido dal principio fino all'epilogo, con una struttura invero molto lineare che non lascia grosso spazio all'interpretazione.
Tutte le missioni che compongono la modalità per giocatore singolo, infatti, sono costituite da lunghi corridoi in cui affrontare orde di agguerriti avversari facendo sfoggio delle tecniche di combattimento e dei poteri tipici dei personaggi che potremo controllare. Crystal Dynamics, sotto il profilo della riproposizione delle abilità degli eroi, ha svolto davvero un buon lavoro.
Thor, ad esempio, può volare, fare affidamento sul leggendario martello per colpire gli avversari in combattimenti a corto raggio e anche evocare le tempeste per infliggere enormi danni. Vedova Nera può utilizzare una serie di armi da fuoco e tecniche di lotta basate sull'evasione e il contrattacco. Iron Man, dal canto suo, ha nell'arsenale diversi tipi di attacchi a lungo raggio con cui attaccare i nemici dall'alto ed è capace di evocare la mitica armatura Hulkbuster per massimizzare il proprio potere distruttivo.
Kamala Kahn, invece, può fare affidamento sulle sue abilità da Inumana per allungare il proprio corpo, muoversi agevolmente nello scenario eliminando grossi gruppi di antagonisti e può anche supportare i compagni con delle tecniche di cura esclusive. E poi c'è lui, Hulk, il titano verde, probabilmente l'eroe meglio realizzato tra quelli inseriti nel gioco. Già dalle prime battute è possibile avvertire l'incredibile potenza dei muscoli del gigante di giada, che può spiccare enormi balzi, afferrare gli avversari per utilizzarli come corpi contundenti e scatenare su di essi tutta la propria collera.
C'è da dire però che questa spiccata diversità tra gli eroi non viene tradotta in reali differenze in termini di approccio al gameplay. Sebbene sia chiara la volontà degli sviluppatori di dare a ciascun eroe un proprio ruolo (Hulk è un tank, Thor e la Vedova sono damage dealer, Kamala è un support ecc...), gran parte delle battaglie si risolvono semplicemente in un button mashing forsennato dei consueti due tasti dedicati agli attacchi: uno per quelli veloci e l'altro per quelli pesanti.
A questo si aggiungono tre abilità attive esclusive per ciascun eroe che possono essere utilizzate a piacimento dopo un breve cooldown: Iron Man può sprigionare il potere dell'Uniraggio posto sul suo petto, Thor può evocare la Tempesta, Kamala può curare i compagni o ingigantirsi e quant'altro.
C'è anche un pulsante dedicato alle schivate che, almeno nelle intenzioni, rappresentano l'unico modo per evitare gli attacchi più micidiali degli avversari e non finire KO in attesa di essere rianimati dai compagni. Purtroppo, però, il tutto è stato implementato nella formula di gioco in modo troppo approssimativo e, nelle situazioni più concitate, capiterà spesso di schivare un attacco solo per essere annientati subito dopo da quello di un altro nemico nelle vicinanze.
Si tratta, a conti fatti, di un sistema di combattimento privo di qualsivoglia parvenza di tecnicismo che rinuncia alla profondità e favorisce la semplice spettacolarità delle azioni, al contrario di quanto visto in altri prodotti recenti dedicati ai supereroi.
I vari personaggi disponibili, ad ogni modo, possono essere personalizzati nell'aspetto e nelle prestazioni tramite una serie di menu accessibili tramite un tasto dedicato. La sezione 'Abilità' permette di operare sulle skill attive e passive di ogni singolo eroe modificandone il funzionamento, aumentandone l'efficacia oppure aggiungendo effetti extra alle mosse che è possibile eseguire sul campo di battaglia. Una volta entrati in confidenza con una navigazione dei menu eccessivamente macchinosa e poco leggibile, potrete spendere i punti abilità acquisiti nelle varie missioni in uno skill tree piuttosto complesso e ricco di possibilità.
La sezione dedicata all'equipaggiamento, invece, è utile per personalizzare le statistiche di ciascun Vendicatore che decideremo di impersonare selezionando l'attrezzatura più adatta a plasmare l'alter-ego in base al nostro stile di gioco. Peccato che nessuno dei pezzi di armatura vada a modificare l'aspetto estetico degli eroi, fattore che, a nostro parere, riduce parecchio la soddisfazione derivante dall'equipaggiare oggetti sempre più rari e performanti. Per un gioco che fa tanto affidamento sul looting e sulla conseguente crescita dei personaggi, si tratta di un difetto difficile da tollerare.
Non sappiamo se questa scelta sia dovuta a particolari imposizioni da parte di Marvel circa la modifica estetica dei propri eroi ma, per un titolo destinato a sorreggersi sull'eventuale supporto al multiplayer cooperativo, l'impossibilità di mostrare visivamente agli altri i propri progressi può sfociare in una rapida perdita di interesse da parte dei giocatori. Sia chiaro, è possibile cambiare skin scegliendola tra una serie di costumi iconici già apparsi nei fumetti ma non è nulla che rifletta la reale potenza del nostro protagonista, al contrario di quanto accade in giochi dalla filosofia analoga come Destiny o The Division che godono ancora di ottima salute ad anni di distanza dal lancio.
Chiudiamo il capitolo dedicato alla campagna single player dicendo che si tratta, allo stato attuale, dell'attrattiva principale del pacchetto. Una regia cinematografica di prim'ordine e una scrittura piacevole rendono le circa 10 ore necessarie a raggiungere i titoli di coda una piacevole e divertente scorribanda in un universo familiare, coeso e sempre affascinante. La splendida messa in scena di alcune sezioni della campagna parla di un amore viscerale da parte del team di sviluppo che si è impegnato anima e corpo per rendere giustizia ad un cast di personaggi tanto iconico come quello degli Avengers: di questo va reso loro il merito.
Proprio per questo motivo siamo tanto amareggiati nel dirvi che l'altra anima di Marvel's Avengers ha deluso molto le nostre aspettative. Le missioni secondarie e quelle addizionali che possono essere affrontate in team con altri tre utenti, tradiscono una certa superficialità nel design e, nel giro di qualche ora, mostrano il fianco ad una vistosa ripetitività.
La struttura delle missioni, sostanzialmente, può essere divisa in quattro categorie: ci verrà chiesto a turno di proteggere degli ostaggi dagli assalti avversari, di ripulire stanze dai nemici, di mantenere dei punti di controllo sparsi nelle mappe o di distruggere obiettivi sensibili. Tutto qui, ciascuna delle quest a cui potremo prendere parte appartiene ad una di queste quattro categorie con l'unica variazione rappresentata dal tipo di avversari che troveremo ad attenderci.
Sappiamo bene che in un gioco di questo tipo è difficile uscire dagli schemi classici e non ci aspettavamo certo la qualità delle missioni secondarie di un The Witcher 3, ma non appena vi renderete conto di stare ripetendo gli stessi compiti da ore senza un obiettivo preciso da perseguire, l'intero castello di carte costruito da Marvel's Avengers cadrà sotto il peso della sua stessa ambizione. Non ci sono stimoli ad esplorare i livelli, non ci sono motivi per impegnarsi nella personalizzazione degli eroi, non ci sono segreti o attività bonus da intraprendere, se non qualche collezionabile e qualche baule nascosto.
C'è anche qualche scontro con i boss ma, con nostro estremo stupore, abbiamo potuto constatare che gli unici villain tratti dalle pagine dei fumetti Marvel potevano essere contati sulle dita di una mano: gli altri sono semplici automi da guerra costruiti dall'AIM, invero spaventosamente anonimi dal punto di vista estetico e del moveset. Davvero un enorme peccato per un titolo basato su una licenza di questo calibro.
Il fine degli sviluppatori e del publisher è dichiaratamente quello di supportare il gioco come un Game as a Service nel corso dei prossimi mesi con una serie di contenuti aggiuntivi ma lo sforzo nel design delle quest dovrà essere molto superiore a quanto visto nel pacchetto base per garantire una buona riuscita del progetto nel lungo periodo.
Dal punto di vista tecnico, infine, possiamo dirci soddisfatti del lavoro svolto da Crystal Dynamics. La modellazione dei personaggi è curata nei minimi dettagli, le ambientazioni sono piuttosto variegate e gli effetti visivi restituiscono efficacemente la sensazione di caos totale che si crea in alcune delle situazioni più convulse. Il design dei costumi, i luoghi che potremo visitare e l'epicità di alcuni momenti vi rimarranno impressi nella mente per molto tempo, ve lo garantiamo.
Il frame-rate, invece, nonostante abbia compiuto passi da gigante rispetto alla beta, non riesce ancora a tenere il passo dell'azione e finisce spesso per rallentare l'azione di gioco. Non mancano nemmeno bug e glitch di diversa natura che minano sensibilmente la godibilità del prodotto, verosimilmente figli di una release affrettata e poco rifinita nelle fasi finali dello sviluppo.
Probabilmente, però, si tratta di difetti dovuti ai limiti tecnici delle console di attuale generazione che verranno risolti con patch apposite e con l'imminente arrivo della next-gen (piattaforme per cui Marvel's Avengers è stato già annunciato). Buono anche il comparto sonoro con un doppiaggio in italiano di buona fattura e una soundtrack godibile e mai invadente che enfatizza opportunamente i diversi momenti che compongono l'avventura.
In definitiva Marvel's Avengers ci ha convinti solo a metà. La campagna single-player lineare ma di ottima fattura cozza in modo quasi drammatico con un endgame decisamente non all'altezza delle aspettative ed una struttura delle missioni troppo ridondante per rimanere interessante a lungo.
Con il giusto supporto e una buona dose di aggiornamenti periodici basati sul feedback della community, aggiungendo contenuti mancanti come boss fight memorabili o raid ben congegnati, l'ultima fatica di Crystal Dynamics e Square Enix potrebbe cambiare radicalmente volto e trasformarsi in un titolo vincente nell'affollato ambito dei GaaS.
Questo, però, solo il tempo potrà dircelo. Per ora, ciò che abbiamo per le mani è un prodotto divertente e curato ma che, data anche l'importanza della licenza a cui fa riferimento, non può che essere considerato un mezzo passo falso.