Mass Effect 3
La resa dei conti per Shepard.
A volte mi chiedo che senso abbia l'E3. Hai così poco tempo e così tante cose da vedere e provare, che mi pare assurdo perdere mezza giornata in coda per poter al massimo assistere mentre qualcuno che racconta un titolo mentre ci gioca. D'altronde, le code sono anche un ottimo termometro per capire cosa piace al popolo dei giocatori, cosa aspettano con più ansia. Se usiamo questo metro di paragone, in pochi possono vantare i tempi di attesa che ci vogliono per entrare nello stand di Mass Effect 3.
Fortunatamente chi vi scrive non ha dovuto attendere così tanto, ma ne sarebbe comunque valsa la pena, pochi minuti di gioco sono più che sufficienti per sentir crescere la voglia di rituffarsi nelle epiche e drammatiche vicende del capitano Shepard e dal suo piccolo esercito personale.
Nella prima sequenza abbiamo potuto vedere Shepard alle prese con una base di razziatori. A giudicare da questo primo scorcio, poco è cambiato nel sistema di combattimento, e il nostro vecchio amico continuerà ad utilizzare ingenti quantità di piombo come metodo principale per farsi largo tra le file nemiche. Unica novità è la presenza di una lama olografica, che per certi versi ricorda l'energy sword utilizzata dagli Elite di Halo, con cui trafiggere in corpo gli avversari quando avete voglia di un diversivo.
Colpo dopo colpo vediamo Shepard arrivare in prossimità del proprio obiettivo principale, che dev'essere fatto saltare con una bomba a guida laser sganciata direttamente dalla Normandy, che orbita sopra il campo di battaglia.
Purtroppo il sistema di puntamento laser obbliga Shepard a trovarsi molto vicino all'esplosione, un'ottima occasione per l'ennesima drammatica sequenza animata, al termine della quale un enorme mezzo dei razziatori, a metà tra una astronave ed un tripode della Guerra dei mondi, si staglia di fronte a noi in tutta la sua epica grandezza, costringendoci ad una fuga precipitosa insieme a tre vecchie conoscenze, Garrus, Tali e Legion.
La scena continua con il mezzo che, dopo aver subito un colpo dalla Normandy, si rialza dalle polveri come se fosse stato appena sfiorato, incurante dei proiettili di mitragliatrice pesante che gli piovono addosso, e si avventa su Shepard come una nemesi invincibile, pronto a sparare un colpo del suo potentissimo laser e... schermo nero, e avanti con la prossima parte.
Nella seconda sezione abbiamo avuto modo di vedere in maniera più approfondita il combattimento, e non possiamo che confermare l'impressione iniziale. Mass Effect 3 prosegue lungo il solco della via di mezzo tra un fps e un rpg, con la prima caratteristica sempre più importante, visto che il ritmo degli scontri sembra ancora più frenetico degli altri due capitoli. Obiettivo della missione questa volta è salvare un misterioso personaggio femminile estremamente importante per le sorti della galassia. Così ad occhio sembra una femmina krogan, e visti i problemi di riproduzione di questi lucertoloni con la gobba si capisce come mai dovremmo rischiare la vita per salvarla.
Dato per scontato che il sistema di combattimento rimarrà più o meno invariato, ruota di comandi compresa, l'arsenale a disposizione invece offrirà qualche spunto in più rispetto alla monotonia del secondo capitolo. Sparsi qua e là per i livelli troveremo infatti dei banchi da lavoro, simili a quelli di Dead Space 2, in cui potremo personalizzare le nostri armi. Non sono state ancora divulgate le opzioni di personalizzazione, ma da quel che abbiamo visto sembra sia possibile cambiare il mirino, il caricatore e altri parti che renderanno l'arma più letale e precisa.