Mass Effect Andromeda - Reloaded
Una nuova trilogia stroncata sul nascere?
Quando Electronic Arts annunciò l'arrivo di Mass Effect Andromeda, le aspettative dei fan della serie non erano mai state così alte. Per una serie che aveva saputo fondere narrazione, sparatorie e roleplay in un contesto fantascientifico come poche altre, era logico attendersi un salto di qualità netto rispetto alla prima trilogia, sviluppatasi sulle console della vecchia generazione. Quantomeno, tutti speravano non si trattasse di un prodotto realizzato in fretta e furia e caratterizzato da problemi tecnici evidenti che potessero ledere l'eredità di una serie tra le più amate.
Sul valore del gioco lasciamo parlare la nostra recensione originale che ben aveva messo in evidenza i pregi, ma anche i difetti a cui eravamo andati incontro in fase di test. Era infatti apparso chiaro fin dall'inizio che questo Andromeda non fosse stato curato allo stesso livello dei titoli precedenti; il primo Mass Effect non era stato certo esente da critiche ma Mass Effect 2 e Mass Effect 3 erano titoli tutto tecnicamente solidi, se consideriamo le dimensioni del progetto e l'hardware sui cui giravano all'epoca (Xbox 360 e PS3).
Il lancio di Mass Effect Andromeda è stato indubbiamente uno dei peggiori del 2017 poiché erano evidenti le sue lacune tecniche, in particolare quelle relative alle espressioni facciali e alle animazioni dei personaggi in occasione delle cutscene dialogate. Anche il gameplay ne risentiva pur se meno di quello che poteva sembrare inizialmente. Degne di nota erano le sparizioni di alcuni oggetti dalle zone esplorabili, incongruenze nella continuità di alcuni dialoghi e occasionali crash che chiudevano anzitempo le sessioni di gioco, costringendo gli utenti a rigiocarle dall'inizio. Sul fronte del multiplayer cooperativo erano evidenti gli sbilanciamenti di armi e fazioni.
Il supporto di Bioware è iniziato immediatamente con due aggiornamenti separati, uno dedicato al singleplayer e uno orientato al multiplayer. Con tutte le critiche mosse al gioco sul fronte tecnico, Bioware aveva solo l'imbarazzo della scelta di dove partire per rimettere il gioco in carreggiata. I bachi più importanti come i compagni che non sparavano agli NPC, l'impossibilità di accedere alle console dopo numerosi tentativi di decrittazione o il fast travel bloccato in certe situazioni sono stati subito individuati e corretti, così come collisioni, pose bloccate e salvataggi.
Con questo aggiornamento Bioware si è dedicata anche al miglioramento del Lipsynch di molti dialoghi e a sistemare molte tra le animazioni facciali meno riuscite, in particolare gli occhi. È stato rivista la logica e continuità di alcuni archi narrativi e quindi modificati alcuni dialoghi.
Per quanto riguarda il multiplayer, sono stati subito affrontati i problemi di gioventù del matchmaking e relativa latenza. Anche in questo caso c'erano numerosi bachi, ma il punto forte di questo update è stato il bilanciamento dei armi e fazioni palesemente da rifinire andando a rettificare alcune armi troppo potenti rispetto ad altre. Le lamentele maggiori riguardavano tuttavia anche la forza di alcune fazioni, decisamente più ostiche di altre da affrontare, in particolare Outlaw e Remnant riequilibrate per renderle più in linea che le altre.
L'aggiornamento 1.06 ha proseguito su questa strada, concentrandosi soprattutto sulle cinematiche delle prime ore di gioco ma è stata indubbiamente una delle patch che più hanno interessato il gioco in tutta la sua interezza vista la grande varietà di bug corretti in tutti i settori. Anche il multiplayer è stato trattato separatamente, con il primo passo di un lungo procedimento di ribilanciamento stavolta legato alla performance di armi e poteri in relazione al livello di difficoltà.
La patch 1.08 ha confermato le aree di miglioramento viste in precedenza aggiungendone di nuove. Per il singleplayer è stato espanso l'editor dei personaggi, introdotto un love affair per Jaal, Scott e gli Angara. In seguito agli aggiornamenti della patch precedente sono stati rivisti anche i potenziamenti delle armi per i giocatori alto livello. Molte correzioni sono state apportate anche al multiplayer, pur se in numero e misura minore ai primi aggiornamenti. Il supporto si è concluso con la patch 1.09 anch'essa focalizzata sugli ultimi bachi rimasti, ma soprattutto a portare tutte le animazioni facciali a un livello qualitativo uniforme nel corso di tutta la main quest. Degna di nota è stata l'introduzione del livello di difficoltà Platinum per il multiplayer cooperativo e una serie di correzioni finali al bilanciamento dell'online.
Per quanto il gioco sia nettamente migliorato rispetto alla sua release iniziale, i problemi riscontrati hanno lasciato il segno nella community nell'immediato, che non si aspettava un lancio così travagliato ma soprattutto un passo falso del genere da parte di Bioware. La conferma che i guai di Mass Effect Andromeda derivassero da una gestazione tutt'altro che lineare l'abbiamo avuta grazie a quest'ottimo articolo di Kotaku in cui viene fatta un'estesa opera di ricostruzione delle varie fasi dello sviluppo, con errori grossolani compiuti già in fase di preproduzione.
A uso e consumo di chi non mastica l'inglese, possiamo riassumere in cinque punti principali le motivazioni che hanno portato a un rilascio così poco rifinito, da cui la corsa alla patch successiva. Il cambio in corsa del direttore creativo e relativo assaggio ad una fase di produzione senza idee chiare sulla direzione in cui sarebbe dovuto andare il gioco sono stati i due peccati originali. Anche la decisione tardiva di modificare il respiro dell'avventura passando dalla libera esplorazione di centinaia di pianeti generati proceduralmente a pochi realizzati tradizionalmente è stata il secondo punto chiave del mancato sviluppo.
A chiudere il cerchio troviamo la separazione dei task tra più studi antagonisti (Bioware Montreal, Edmonton ed Austin) con a cascata problematiche legate al coordinamento tra interni ed outsourcer su diversi fusi orari, e un team di animazione talentuoso ma costantemente sottostaffato. Condite il tutto con un motore potente ma non ancora assimilato e privo di tutti i tool di sviluppo necessari alle componenti di animazione e il risultato è inevitabile: dei cinque anni di lavorazione solo gli ultimi 18 mesi hanno visto la realizzazione dell'80% dei contenuti.
La campagna di aggiornamenti è stata sufficiente a risolvere tutti i problemi del gioco? Li ha indubbiamente mitigati in buona parte, ma non tutto è stato portato al livello qualitativo che ci si sarebbe attesi da una release di Bioware. Anche durante l'estate del 2017 erano evidenti problematiche di rete legate all'infrastruttura peer to peer dell'online che rende molti match un atto di fede nei confronti di chi ospita la sessione e delle qualità della sua connessione. A tutt'oggi il sistema di copertura contestuale non funziona benissimo, dando l'impressione di scenari non espressamente pensati per le sparatorie online, vista anche la presenza di numerosi glitch grafici che si riflettono sulla consistenza del multiplayer.
Questo ha reso la ricerca di armi ed equipaggiamenti di alto livello meno intrigante, soprattutto se consideriamo il fatto che si tratta di ricompense casuali, frustrando quindi gli obiettivi di chi voleva una build particolare per il proprio alter ego online. Tutto questo ha avuto effetti non certo positivi sul multiplayer, impedendo la creazione di uno zoccolo duro di community giocante che era già scarsa l'anno scorso e quest'anno è quasi inesistente. Mass Effect Andromeda non è un gioco da acquistare facendo quindi affidamento sulla community multiplayer esistente. La presenza delle missioni cooperative, lo rende un candidato adatto all'acquisto in compagnia di altri tre amici con cui giocare la modalità a ondate, ma non molto di più.
Tutte queste problematiche hanno avuto tre conseguenze importanti a livello di business già nei primi mesi di vita del gioco. La prima è stata la decisione di EA di rinunciare quasi subito a una campagna DLC che potesse espandere i contenuti di singleplayer e multiplayer. Una scelta obbligata anche dalla necessità di spostare l'intera forza lavoro sulla correzione dei problemi tecnici. La seconda, strettamente collegata, riguarda la possibilità di mettere in cantiere un sequel trasformando Andromeda in una nuova trilogia. Con queste premesse è piuttosto improbabile che questo accada perlomeno nel breve termine; l'impressione è che solo l'annuncio di un eventuale Mass Effect 4 potrebbe togliere il franchise dalle secche in cui Andromeda lo ha fatto incagliare.
Il terzo ha riguardato l'impatto sulla diffusione del gioco in ottica multiplayer. Electronic Arts lo scorso luglio ha affermato di aver ricevuto un significativo boost finanziario dalle vendite, senza però specificare quante copie erano state piazzate tra digitali e fisiche sulle tre piattaforme. I rilevamenti di VGChartz parlano di circa due milioni di copie vendute che, incrociati con questa valutazione comparativa prendendo a riferimento altri titoli usciti ad inizio 2017, sembrano corroborare l'impressione di trovarsi di fronte a un titolo assestato sui 3-4 milioni nei suoi primi sei mesi di vita. Troppo poche per definirlo un successo commerciale, anche se si tratta di un dato parziale sicuramente maggiore grazie al price drop dello scorso Natale capace di portarlo nell'orbita dei 20 euro.
Tirando le somme, il postvendita di Mass Effect Andromeda sembra la classica riedizione del Reloaded di molti altri titoli degli ultimi anni: giochi ambiziosi nella loro concezione iniziale rimasti vittime di lavorazioni complicate da carenze organizzative e tecniche di chi doveva realizzarlo ed esacerbate da decisioni di business sbagliate prese nel momento peggiore. Alla luce di tutto questo bisogna dare atto a Bioware di aver compiuto comunque un piccolo miracolo nel riuscire a pubblicare il gioco e impegnandosi a recuperare la situazione nel postvendita. Si è arrivati a un prodotto finito non certo perfetto, ma nettamente più godibile rispetto alla sua prima incarnazione.
I fan della serie spaventati dal lancio non certo irreprensibile possono ora procedere all'acquisto in tutta tranquillità pur senza attendersi i fasti della prima trilogia. I novizi del franchise o chi è più semplicemente in cerca di un action-rpg fantascientifico considerino con maggiore attenzione l'acquisto: gli aspetti positivi compensano ampiamenti quelli negativi, senza dimenticare le cinquanta ore abbondanti di avventura offerte da main e side quest.