Max Payne 3 - preview
Rockstar ci porta a spasso per le torride strade di San Paolo.
In questi anni abbiamo imparato che con Rockstar c'è poco da scherzare. Pochi sviluppatori al pari della casa della stella hanno dimostrato di avere idee chiare e precise, ma soprattutto di avere le competenze e le risorse per conseguire tali traguardi.
Nel caso di Max Payne 3 l'obiettivo del publisher newyorkese è sempre stato quello di realizzare lo sparatutto in terza persona più fluido, cinematografico e spettacolare sul mercato. Per questo motivo il gioco è stato posticipato di un paio di mesi, in modo da ricavare il tempo necessario per rifinire e perfezionare il gameplay, evidentemente non sufficientemente pulito per gli standard della stella.
Dopo il reveal e l'approfondito hands-on del multiplayer, che il sottoscritto saggiò poco prima di Natale, finalmente abbiamo avuto modo di provare corpose sezioni della modalità storia, grazie alle quali capire qualcosa di più della struttura del gioco e assaporare l'atmosfera e l'adrenalina della nuova avventura di Max.
In un albergo alle porte di Milano è stata allestita una stanza per l'occasione: pannello video d'ingenti dimensioni, home cinema a volumi proibitivi e luci abbassate. Eravamo decisamente pronti a gettarci nelle torride atmosfere di San Paolo!
Per chi non lo sapesse, Max si è rifugiato in Brasile per sfuggire a tutti i suoi fantasmi, oltre che alle ire di un boss newyorkese non particolarmente felice di essersi visto uccidere il figlioletto dal protagonista. Il nostro decide quindi di seguire il suo amico Raul Passos a San Paolo, dove un lavoro semplice lo sta attendendo: fare da guardia del corpo alla ricca e viziata moglie di Rodrigo Branco non dovrebbe essere un compito difficile, nemmeno per un Max Payne ancora dipendente dagli antidolorifici, ai quali aggiunge robuste e frequenti dosi di alcolici.
"Max si è rifugiato in Brasile per sfuggire a tutti i suoi fantasmi, oltre che alle ire di un boss newyorkese"
Tutto ovviamente si complica presto: durante un turno apparentemente normale alcune persone rapiscono Fabiana e l'ex poliziotto è ovviamente troppo ubriaco per riuscire ad opporre resistenza.
La nostra demo si apre nell'ufficio di Branco, dove l'uomo d'affari ha appena ricevuto la lettera di riscatto da parte dei rapitori. Nulla si sa delle loro motivazioni e Rodrigo Branco è un uomo troppo ricco, importante ed influente per non avere nemici in ogni strato della società brasiliana. Al buon Max non rimane altro che offrirsi per portare i soldi del riscatto nel luogo prescelto dai malviventi e cercare di rimediare a tutti i suoi errori.
Sin dai primi istanti si intuisce come i ragazzi di Rockstar abbiano fatto di tutto per dare a Max Payne 3 un'impronta molto forte e riconoscibile, curando ogni dettaglio in maniera maniacale. La regia e il ritmo della narrazione sono infatti molto incalzanti, con ricchi di cambi d'inquadratura ed effetti grafici di varia natura atti a sottolineare i passaggi più forti del racconto.
Durante le cut-scene, alcune delle parole chiave pronunciate dai protagonisti verranno mostrate in sovraimpressione e verranno applicati all'immagine effetti di sfarfallamento ogni volta che Max sarà colto da dubbi o da momentanei mancamenti. Anche durante gli intermezzi video le musiche saranno molto intense e coinvolgenti, e contribuiranno a catturare immediatamente il giocatore nelle storia narrata.
Giunti sul luogo dello scambio, l'enorme stadio dei Sao Paulo Galatians completamente vuoto, scopriamo che il rapimento è opera del Comando Sombra, gruppo terroristico operante nella metropoli brasiliana. Nonostante tutto, lo scambio sembra procedere per il meglio fino a quando dal nulla compare un gruppo di cecchini che comincia a decimare la delegazione Sombra e ferisce Max ad una spalla.
Payne e Passos, che ha accompagnato il protagonista all'appuntamento, non possono semplicemente fuggire: i rapitori hanno preso i soldi ma non hanno ancora rivelato la posizione di Fabiana. Parte così l'inseguimento dei pochi sopravvissuti per scoprire dove la donna sia tenuta prigioniera e magari capire che diavolo sta succedendo.
"Il focus del gameplay è incentrato sulle fasi d'attacco fatte di "shootdodge" e "bullet time""
La prima cosa da fare è curare la ferita di Max: giunti negli spogliatoi troviamo l'infermeria piena di antidolorifici e bende, con i quali sistemare il dolore e il sanguinamento. Rappezzati alla bella e meglio siamo pronti a gettarci all'inseguimento dei malfattori, ovviamente armati di tutto punto.
Apparentemente Max Payne 3 è un normale sparatutto in terza persona, nel quale sfruttare le coperture per avere un po' di tregua dai colpi avversari. In realtà il focus del gameplay è incentrato sulle fasi d'attacco, fatte di "shootdodge" e "bullet time", ovvero i due elementi cardine della serie sin dal suo debutto.
Rimanere riparati dietro un muro è infatti una buona mossa per riprendere fiato e studiare la situazione, ma non sarà possibile avanzare in maniera attendista, perché i nemici proveranno costantemente a stanarvi con granate o tramite routine di aggiramento, costringendovi a prendere qualche rischio. Doppia arma in mano, il gioco ci spingerà a uscire allo scoperto tuffandoci oltre i ripari, facendo capriole e rallentando il tempo. Tutto senza smettere per un solo secondo di sparare.
Una delle feature principali di Max Payne 3 è la possibilità di avere il pieno controllo del protagonista e del reticolo di mira, in modo da poter sparare in qualsiasi momento. Le animazioni di Max sono studiate infatti per mantenere costantemente puntata in avanti l'arma, così da poter esplodere colpi sia mentre si scavalca un tavolo o dopo essere atterrati malamente sulla pancia, magari dopo uno spettacolare volo dalle gradinate dello stadio.
"Max Payne 3 offre il pieno controllo del protagonista e del reticolo di mira, in modo da poter sparare in qualsiasi momento"
Mirare in queste condizioni non sarà semplicissimo e per questo gli sviluppatori hanno inserito tra le opzioni diverse tipologie di aiuti alla mira, che vanno dall'assistenza completa al controllo manuale. I ragazzi di Rockstar stanno lavorando alacremente per perfezionare tutti questi aspetti del gioco, tanto che negli ultimi mesi hanno persino rimappato i controlli per cercare una configurazione più ergonomica ed efficace.
In questo modo l'incedere è sempre molto intenso, non ci sono tempi morti tra una scena giocata, i filmati e la successiva. Avanzando nel gioco scopriamo che anche i Sombre non sanno chi li stia sterminando e stanno fuggendo in preda al panico. I nuovi avversari sono infatti molto più temibili: si tratta di un commando paramilitare addestrato ed armato di tutto punto, capace di muoversi sul campo di battaglia in maniera più efficiente e coordinata.
Per poter sopravvivere, Max e Passos hanno la necessità di eliminare il cecchino che tiene sotto scacco l'intero stadio. Passando dietro le tribune, i due si fanno strada verso la sala commento, postazione ideale per il tiratore. Qui, una volta eliminato l'ospite, i due protagonisti si dividono, con Raul a tenere sotto controllo l'area con il fucile da cecchino e Max a dirigersi verso il secondo sniper. Ovviamente il tragitto sarà costellato di duri scontri ma tra un tuffo oltre la balaustra degli spalti, ovviamente vomitando piombo, e un violento colpo sul muso di un malcapitato, riusciremo a raggiungere l'obiettivo.
I combattimenti saranno piuttosto duri ma l'arsenale a disposizione e la scorta di antidolorifici ci hanno consentito di avanzare, anche se talvolta abbiamo dovuto far ricorso alla Last Man Standing, ovvero la meccanica di gioco che consente di rimanere automaticamente in vita anche una volta terminata l'energia vitale, consumando un antidolorifico. Tutto quello che dovrete fare è uccidere colui che vi ha abbattuto, con un ultimo spettacolare colpo, prima che scada il tempo.
Raggiunto e fatto fuori il secondo cecchino, le parti si sono invertite: attraverso una sequenza scriptata abbiamo dovuto proteggere Raul lungo il percorso, eliminando dalla distanza tutti gli avversari che gli si avvicinavano. Anche in questo caso si poteva rallentare il tempo, per cercare di ottenere i secondi necessari per prendere la mira e sparare.
Debellata anche questa minaccia finalmente abbiamo potuto abbandonare lo stadio e per Max è giunto anche il tempo di abbandonarsi ai ricordi e riflettere sul suo recente passato, su cosa lo abbia portato a San Paolo. La narrazione non sarà lineare, tanto che il quarto capitolo ci riporterà indietro a New York, direttamente alla discussione che lo ha portato inavvertitamente a sparare a DeMarco, rampollo del boss locale.
"La narrazione non sarà lineare, tanto che il quarto capitolo ci riporterà indietro a New York"
Sfortunatamente la nostra prova non prevedeva il proseguire nella missione ma di saggiare un altro estratto della campagna. Questa volta abbiamo controllato un Max piuttosto alterato, dopo essere stato malmenato, derubato ed abbandonato in una favelas alle porte della città. Il protagonista ha già subito il trauma che lo ha portato a tagliare col suo passato, passaggio evidenziato dalla rasatura totale dei capelli.
Nei sobborghi di San Paolo il suo spagnolo, oltretutto claudicante, è poco utile per trovare aiuto tra la popolazione locale, tanto che presto si troverà circondato da malintenzionati desiderosi di fargli la pelle. La sequenza non propone alcuna particolarità, ma è molto adatta a far comprendere la nuova atmosfera impressa da Rockstar a Max Payne 3. Circondati da sconosciuti, in un ambiente ostile e claustrofobico, con una taglia sulla testa e la musica pompata nelle orecchie, la sensazione di ansia è stata forte e l'immedesimazione alta.
Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto è convincente, grazie ad un framerate incollato ai 30 fotogrammi al secondo e a un livello di dettaglio davvero elevato, ricco di particolari utile a capire l'atmosfera, la cultura e la società del luogo. I ragazzi di Rockstar ci hanno confermato oltretutto che la versione Personal Computer, in arrivo il primo giugno, è sviluppata in parallelo da un team dedicato, fattore che dovrebbe garantire il pieno sfruttamento dei più moderni hardware per una cura grafica che si preannuncia essere maggiore.
Nulla è stato mostrato per quanto riguarda il multiplayer e sono state solo confermate molte più modalità di quelle presentate lo scorso anno, che andranno a completare un comparto competitivo di assoluto livello.
"La localizzazione, in pieno stile Rockstar, sarà limitata ai sottotitoli"
La localizzazione, in pieno stile Rockstar, sarà limitata ai sottotitoli, in modo da preservare la cura, la qualità e i valori produttivi del doppiaggio in Inglese, che vede alternare accenti anglofoni con altri dal forte accento portoghese degli autoctoni.
Le settimane di rinvio di Max Payne 3 stanno servendo agli sviluppatori per ripulire e perfezionare il loro prodotto, in modo da fornire l'esperienza più cinematografica e fluida possibile. Allo stato attuale i ragazzi della stella sembrano essere a buon punto, ma solo le settimane che ci separano dalla pubblicazione potranno darci ulteriori indicazioni per scoprire se ci troviamo di fronte al degno erede della serie creata dai Remedy.
Max Payne 3 sarà disponibile il 18 maggio per Xbox 360 e PlayStation 3 e il 1 giugno per PC.