Medal of Honor: Above and Beyond - prova
Il campo di battaglia prende vita con la realtà virtuale.
Dopo una pausa durata quasi 8 anni, la saga di Medal of Honor è pronta a tornare protagonista grazie al lavoro svolto da Respawn Entertainment. Quello che può sorprendere, però, non è la volontà di proseguire questa serie da parte di Electronic Arts ma la forma con cui il gioco si presenta al grande pubblico.
Medal of Honor: Above and Beyond non arriverà infatti sulle nostre amate console ma approderà per la prima volta in realtà virtuale su Oculus e Steam, sfruttando il visori Quest 2 (collegato al PC tramite Link), Rift e Rift S o HTC Vive e Valve Index.
Ormai prossimi alla data di uscita ufficiale fissata per il 12 dicembre, pochi giorni fa abbiamo avuto l'occasione di vedere da vicino come il progetto si sia evoluto, dandoci la possibilità di maturare un'impressione generale sul prodotto finale. Peter Hirschmann, Game Director di Medal of Honor: Above and Beyond, ci ha svelato il dietro le quinte del gioco, facendoci vivere anche se in modo indiretto tutto il lungo processo che ha portato allo sviluppo e alla creazione di questo nuovo e ambizioso capitolo.
Per poter ricreare un'ambientazione realistica e regalare un feeling conforme allo scenario bellico che il gioco vuole raccontare, gli addetti ai lavori hanno scelto di farsi narrare la Seconda Guerra Mondiale direttamente da chi l'ha vissuta sulla propria pelle. Grazie alle interviste ai veterani di guerra, con i loro racconti sulle loro esperienze degli anni terribili che hanno segnato il ventesimo secolo, gli sviluppatori hanno potuto creare un titolo capace di rievocare in modo fedele tale periodo. Una raccolta di queste testimonianze è presente all'interno della Gallery, composta da brevi documentari diretti da Anthony Giacchino.
A riprova di quanto sia differente creare un titolo in VR, sono intervenuti gli attori che hanno prestato le movenze in motion capture dei personaggi principiali della campagna di Medal of Honor. Registrate le scene in uno studio adornato solo da green screen e tappeti elastici per poi vedere le proprie movenze replicate perfettamente all'interno di un gioco è strabiliante, quasi surreale a detta di Caroline Bloom, che interpreta Manon Batiste nel gioco.
Dopo questa piacevole presentazione abbiamo potuto metter mano anche al gioco, in una sessione multiplayer di due ore e insieme a un assaggio della campagna principale. Quest'ultima ci mette nei panni di un agente dell'OSS (Office of Strategic Services), i servizi strategici degli Alleati. La nostra missione è infiltrarci tra le linee nemiche per sventare attacchi verso i nostri uomini in battaglia.
Dopo i primi minuti passati a prendere dimestichezza con i comandi, necessari per trovare il giusto allineamento con i Touch controller per colpi precisi, giunge il momento di addentrarci nel campo di battaglia. La campagna si presenta suddivisa in capitoli, per un totale di 6, tutti con location diverse tra loro. Nella nostra prova abbiamo potuto testare solo le prime due missioni, variegate e inaspettatamente di una certa durata. Ogni sezione viene presentata con cutscene ben realizzate che vanno a introdurre la missione che stiamo per intraprendere.
Quello che colpisce fin da subito è l'ottima realizzazione degli scenari, tutti ricchi di dettagli e mai ripetitivi, a testimoniare il grande impegno del team di sviluppo per poter creare questo nuovo capitolo di Medal of Honor. I ritmi invece risultano un po' altalenanti, dando largo spazio a intermezzi narrativi e di briefing, con brevi sessioni action. Per quanto riguarda una valutazione della modalità single player, rimandiamo però a un giudizio definitivo in sede di recensione, quando potremo testare più a fondo la versione completa di Medal of Honor: Above and Beyond.
Per quanto concerne il multiplayer, invece, abbiamo potuto assaggiare quello che il gioco potrà offrire alla data di lancio. Nel nostro provato di circa due ore abbiamo messo alla prova quattro modalità: Dominio, Team Deathmatch, Mad Bomber e Blast Radius. Nessuna sorpresa per quanto riguarda le prime due, basate su uno scontro 6 contro 6, dalla durata di poco più di 5 minuti. Mad Bomber invece è un tutti contro tutti in cui ogni giocatore dovrà piazzare delle bombe all'interno della mappa e impedire ai nemici di disinnescarle, ottenendo un punteggio bonus qualora l'esplosione uccida un nemico.
Tale modalità risulta un po' caotica e confusionaria, non solo perché le bombe degli avversari possono essere celate nei luoghi più remoti, ma anche perché potremo comunque rimanere vittime del fuoco nemico durante gli affannosi tentativi per disinnescarle. Ci ha invece stupito la modalità Blast Runner, anche in questo caso tutti contro tutti ma caratterizzata dalla comparsa di alcune zone da controllare che appariranno in modo casuale all'interno dell'ambientazione. Le uccisioni all'interno della zona ci assegneranno 5 punti rispetto al singolo punto al di fuori di essa.
Per quanto concerne la nostra prova, è indubbio il gran lavoro ad opera di Respawn Entertainment che ha deciso di immergersi in un progetto piuttosto ambizioso, portando una delle saghe belliche più famose e più amate nell'ambito della realtà virtuale. Il mondo del VR, però, comporta lo scontrarsi con dei limiti fisici e tecnici ancora importanti e sicuramente non alla portata di tutti, sia in termini economici sia di fruizione prolungata dei contenuti a disposizione.
È necessario sottolineare che per godersi al meglio un titolo così impegnativo vi dovrete prendere delle pause di tanto in tanto, essendo un'esperienza molto immersiva ma anche faticosa in caso di sessioni prolungate. Per mitigare gli effetti della realtà virtuale vi è però un'ottima configurazione per quanto riguarda l'utilizzo sedentario, ottimizzato in modo eccellente e che ne rende molto più piacevole l'uso senza passare obbligatoriamente diverse ore in piedi.
Per una valutazione dettagliata e per poterci esprimere in modo più concreto sull'intero titolo, vi rimandiamo alla nostra futura recensione a ridosso dell'uscita di Medal of Honor: Above and Beyond.