Medal of Honor
Valutiamo il gioco a sei mesi dalla sua uscita.
Il secondo aspetto ad aver condizionato pesantemente MoH 2010 riguarda sicuramente le scelte fatte per quanto riguarda il gameplay, essendo evidente la volontà di DICE di distinguersi da quanto proposto sia da Call of Duty, sia da Battlefield.
Nonostante il gameplay non sia che una riproposizione in salsa afghana di quanto visto in decine di altri titoli simili, l'impressione è che il pubblico non abbia apprezzato essenzialmente due cose: l'eccessiva importanza data agli sniper che in certe mappe la fanno veramente da padroni, e un sistema di respawn che porta a frequenti uccisioni senza che il giocatore sia colpevole di qualche comportamento sbagliato.
Questi difetti e altri aspetti di minore importanza hanno sicuramente ha avuto delle conseguenze diverse in base alle piattaforme: su console il multiplayer è giocato saltuariamente da chi vuole spremere al massimo le possibilità di questo titolo. Da qui la formazione di uno zoccolo duro di appassionati, il cui numero è comunque lontano dalle cifre del successo conclamato.
Su PC, la mancata presa di posizione è stata esacerbata dal non perfetto supporto multigiocatore che ha portato nel giro di nemmeno un mese al disfacimento della community coinciso, guarda caso, col lancio di Call of Duty: Black Ops.
Durante lo scorso mese di ottobre Electronic Arts ha effettivamente drizzato le orecchie rendendosi conto di come alcune delle critiche mosse sui forum si sarebbero potute rivelare fatali a lungo termine.
Per questo motivo, oltre ad avere realizzato alcune minipatch per il multiplayer che hanno rifinito le lobby delle versioni console e avere messo mano ancora più pesantemente alla versione PC, ha proposto alcuni DLC che potessero aumentare l'interesse nei confronti del multiplayer online.
A nemmeno un mese dalla pubblicazione sono arrivati quindi Hot Zone e Clean Sweep, due modalità multigiocatore (con mappe inedite) che hanno tentato di risolvere il problema dei contenuti di cui sopra.
Forse l'operazione di recupero sarebbe riuscita se fossero state entrambe gratuite: EA invece ha deciso invece di far pagare la prima e regalare la seconda, frammentando ulteriormente la community.
Un vero peccato per chi sperava in un supporto gratuito che compensasse quanto era mancato al momento dell'esborso del gioco originale. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: un multiplayer poco giocato al momento della pubblicazione e praticamente defunto con l'arrivo di Black Ops.
Ha quindi senso oggi pensare a un acquisto ritardato di Medal of Honor? Il prezzo attuale delle versioni console e PC oscilla dai quindici ai venti euro: è piuttosto invitante ma riflette molto bene la rapida caduta verticale dell'interesse nei confronti di questo titolo.
La risposta alla domanda di cui sopra dipende quindi dalla piattaforma che utilizzate: i possessori di console avranno qualche motivazione in più in virtù del fatto che a tutt'ora le occasioni di divertimento online non mancano, ma senza farsi troppe illusioni sul fatto che questa situazione possa durare a lungo.
Su PC invece è un buio pesto da visori notturni di quarta generazione: se il vostro obbiettivo è uno sparatutto multigiocatore che ha come ambientazione il Modern Warfare (ops!), meglio orientarsi nella direzione che sapete tutti o aspettare Battlefield 3.