Medal of Honor Warfighter - prova
L'abbiamo giocato a Londra, ecco le nostre impressioni.
Londra - Lo Showcase di Electronic Arts svoltosi a ieri a Londra ci ha permesso di dare un'occhiata da vicino al nuovo Medal of Honor Warfighter, tirato a lucido per l'occasione grazie all'ormai noto Frostbite 2 già apprezzato in Battlefield 3.
La demo single player ci è stata presentata e commentata da Rich Farrelly, Creative Director. Questa volta il gioco sarà ambientato dopo gli eventi del capitolo precedente e, per non trascurare nessuno, l'azione non si svolgerà in un unico luogo, ma in varie località sparse per il mondo.
Per la prima volta nella storia del marchio, la trama si baserà su eventi multipli connessi tra loro. Ogni missione sarà ispirata a eventi accaduti nel mondo reale, con tanto di copertura da parte della BBC.
La missione della demo, per esempio, si svolgeva nelle Filippine, dove in seguito a un violento ciclone che aveva allagato l'intera zona causando danni ingenti, il governo si è visto costretto a ordinare l'evacuazione e a mettere in atto le procedure di emergenza per le calamità naturali. Nel bel mezzo di questa crisi, però, alcune persone sono state rapite da tale Abu Sayyaf e dalla sua organizzazione.
La demo è iniziata con la più classica delle irruzioni in un grosso edificio, il cui piano terra è parzialmente allagato. Protagonisti dell'operazione sono i Navy Seals, noti per la loro capacità di portare a termine le missioni in tempi estremamente contenuti e, vista la precarietà della situazione, la scelta ci è sembrata particolarmente azzeccata.
Fin dall'inizio della demo il comparto audio si è messo in mostra, sfoggiando effetti davvero convincenti (in particolar modo quelli delle armi) e, esattamente come accadeva nel capitolo precedente, immergendo il giocatore nell'atmosfera grazie alla comunicazione costante e mai superflua tra i membri del team.
Dopo una sparatoria selvaggia al piano terra, dove tra fogli di carta e schegge di vetro l'ambientazione ha reagito in modo superbo alle tonnellate di piombo vomitate dalle fazioni impegnate nello scontro a fuoco, il classico evento scriptato ha aggiunto un pizzico di spettacolarità alla scena.
"Per la prima volta nella storia del marchio, la trama si baserà su eventi multipli connessi tra loro"
Un'esplosione improvvisa ha fatto letteralmente volare a terra il protagonista, che dopo essersi rimesso in piedi velocemente si è buttato di nuovo a testa bassa nella mischia. In questo particolare frangente ci siamo soffermati sugli effetti particellari davvero memorabili, mentre sul fronte del gameplay abbiamo constatato la rapidità con cui si potrà passare dall'arma principale alla pistola, in caso di necessità.
Il consulente militare del gioco ci ha fatto notare che il fucile dei Seal monta un'ottica doppia per garantire una maggior versatilità. Semplicemente ruotando di pochi gradi l'arma, infatti, nella demo è stato possibile passare in un lampo dall'Acog all'Ironsight, in modo da avere la giusta visibilità sia a medio raggio che nel combattimento ravvicinato. Non è ancora chiaro, però se anche le altre unità speciali beneficeranno di questa utile caratteristica.
Tornando alla demo, una volta raggiunto il piano più alto dell'edificio una nuova irruzione si è resa necessaria, stavolta per liberare gli ostaggi eliminando i rapitori all'interno della stanza.
La gestione delle irruzioni sarà piuttosto classica, offrendo la possibilità di scegliere le regole d'ingaggio e lo strumento con cui cogliere di sorpresa i bersagli. Durante la nostra demo il programmatore ha optato per la classica granata Flash, che una volta esplosa ha dato il via all'ormai solita dinamica di irruzione in slow motion.
"La gestione delle irruzioni permetterà di scegliere le regole d'ingaggio e lo strumento con cui sorprendere i bersagli"
Raggiunti gli ostaggi, il nuovo obiettivo è diventato quello di portarli in salvo, quindi le squadre sono salite sui gommoni subito fuori per raggiungere il punto di estrazione poco lontano.
È così partita la più classica delle scene da sparatutto su binari, col giocatore ai comandi di una mitragliatrice pesante con cui coprire la ritirata eliminando ogni singola minaccia.
Una volta all'aperto siamo stati accolti da un'atmosfera convincente superbamente ricreata dai 'muscoli' del Frostbite, con un moto ondoso impeccabile e una gran quantità di coreografiche esplosioni utili per sollevare colonne d'acqua e centinaia di schizzi sparsi per lo schermo.
Una volta in mare aperto e raggiunti i due elicotteri, le squadre hanno agganciato i gommoni ai velivoli, che accompagnati da una musica epica hanno portato tutti in salvo, terminando la demo.
A quanto abbiamo potuto constatare il Frostbite garantisce un bel salto di qualità rispetto al capitolo precedente. Dobbiamo sottolineare, però, che la versione mostrataci era quella PC. Se c'è una cosa che l'esperienza con Battlefield 3 ci ha insegnato è che il motore di DICE non è facilmente scalabile, quindi sarà necessario molto lavoro per rendere altrettanto piacevoli anche le versioni console del gioco.
"Sembra proprio che i ragazzi di Danger Close si stiano impegnando parecchio per non deludere le aspettative"
Fortunatamente sembra proprio che i ragazzi di Danger Close si stiano impegnando parecchio per non deludere le aspettative e per migliorare grazie ai feedback dei fan il lavoro svolto col capitolo precedente. Questa volta, in particolare, il fatto che un unico team si stia occupando sia del single player che del multiplayer competitivo (ci è stato confermato che non ci sarà alcun tipo di co-op) garantirà una maggior coesione dei due elementi.
Finita la demo, Farrelly ha lasciato la parola a Tyler Gray, ex membro delle forze speciali da sempre appassionato di videogiochi. Gray sta lavorando sodo in veste di consulente per portare la propria esperienza militare nell'ambito dei giochi, in modo da garantire un prodotto il più verosimile possibile pensando anche a ciò che vogliono i giocatori.
Grazie anche al lavoro di Tyler, il team di sviluppo sta raccogliendo informazioni da un gran numero di unità speciali sparse per il mondo. Armi, equipaggiamento, tecniche di irruzione e altro ancora vengono studiate nel dettaglio per esser riportate nel gioco finale.
Quando un giornalista ha fatto notare una serie di somiglianze tra il gioco e Act of Valor, recente film di guerra, Gray ha sottolineato che pur non essendoci alcun legame ufficiale tra i due progetti, entrambi fanno del realismo il proprio punto chiave. Proprio per questo motivo le differenze con gli altri FPS bellici saranno le stesse che distinguono Act of Valor dagli altri film di guerra: autenticità, grande storia, personalità e azione.
Onore, rispetto e fratellanza, saranno concetti fondamentali in Medal of Honor. Nella vita reale ogni nazione ha il proprio gruppo di forze speciali e questo accadrà anche in Warfighter, riflettendosi perfino nel multiplayer. Come già accade con FIFA, infatti, i programmatori daranno ai giocatori la possibilità di combattere durante le partite online sotto il vessillo dell'orgoglio nazionale, facendogli vestire i panni dell'unità del proprio paese d'origine.
L'uscita di Medal of Honor Warfighter è prevista per il 23 ottobre 2012. Prima di salutarci, Rich ci ha consigliato caldamente di non perderci l'E3, lasciando intendere che ci saranno novità piuttosto interessanti. Non ci resta che attendere il mese di giugno, quindi, per un ulteriore aggiornamento su questo interessante FPS.