Mega Drive Mini - prova
Libidine coi fiocchi!
Per chi ha qualche anno di troppo come il sottoscritto il Mega Drive era la console da possedere a tutti i costi. Nonostante nel mondo fosse Nintendo a dominare il mercato dei videogiochi col NES e il SNES, in Italia, grazie all'aggressiva campagna pubblicitaria che mostrava i campioni della Nazionale Zenga e Mancini e soprattutto con il gettonatissimo eroe nazional-popolare Jerry Calà, era SEGA a farla da padrona.
Col senno di poi non era un risultato nemmeno tanto scandaloso, anzi: la console a 16bit di SEGA aveva davvero ben poco da invidiare alla concorrenza sia sotto il profilo hardware (nonostante avesse nel motore qualche cavallo in meno del Super Nintendo), ma sopratutto sotto il profilo del software. Capolavori come Sonic, Street of Rage, Thunder Force, Gunstar Heroes o Golden Axe hanno fatto la storia di questo media ed erano invidiati anche dai fan di Mario e Zelda. Senza considerare che Street Fighter 2, ma soprattutto Mortal Kombat (spoiler: uno dei grandi assenti di questa raccolta) avevano una marcia in più sulle console di SEGA. La maggiore libertà concessa agli sviluppatori, infatti, consentiva loro di portare integralmente le loro opere sul Mega Drive, senza censure di nessun tipo. E quando si parla di Fatality un po' di sangue è necessario.
Sull'onda del successo di NES e Super NES Mini SEGA ha deciso di creare una versione miniaturizzata della sua console più famosa. Le due macchine di Nintendo sono state prese come esempio non solo perché erano le avversarie del Mega Drive, ma perché sono chiaramente le fonti di ispirazioni anche di questa versione Mini. La qualità costruttiva della console, la cura posta nell'emulazione dei giochi e il valore stesso della lineup sembrano elevare il Mega Drive Mini sopra le altre micro console uscite finora. Con buona pace di C64 e PlayStation.
Il prossimo 4 ottobre, con circa 80 euro potremo portare a casa una riproduzione praticamente perfetta del classico Mega Drive. Solo che la nuova console è il 55% più piccola della console originale, decisamente più leggera, ma soprattutto dotata di una presa HDMI con la quale collegarla alle moderne televisioni. Un cavo è incluso nella confezione così da consentirci di collegare immediatamente la console. Per alimentarla basterà collegarla ad un qualsiasi caricatore per cellulare dotato di uscita micro-USB. All'interno del pacchetto troveremo anche due controller a tre tasti che, non fosse per la presa USB, per dimensione e peso sembrerebbero in tutto e per tutto identici a quelli che usavamo nel 1990. La presa USB li rende compatibili anche con tutti i PC e Mac sul mercato, nel caso in cui volessimo utilizzare un sistema di controllo più vintage per i nostri videogiochi.
Koch Media distribuirà in Italia anche la versione a sei tasti di questi gamepad, ovvero la replica della versione messa sul mercato per poter giocare a Street Fighter II e agli altri picchiaduro in maniera ottimale.
Il cuore di questa operazione commerciale è comunque rappresentato dai giochi. Saranno 42 i classici contenuti nella memoria interna della console, una selezione sufficientemente ampia da soddisfare qualunque palato. L'interfaccia attraverso la quale saltare da un gioco all'altro è piuttosto pulita e chiara, con poche, ma semplici opzioni per gestire i salvataggi e le opzioni grafiche.
Da Tetris a Sonic the Hedgehog 2, passando per Earthworm Jim, Altered Beast e Phantasy Star IV: ce n'è davvero per tutti i gusti, tranne forse per gli amanti dei giochi sportivi. Anche gli appassionati di giochi di corse (soprattutto arcade) potrebbero rimanere piuttosto delusi, soprattutto considerando l'eccezionale tradizione di SEGA in questo ambito.
Una concessione alla modernità è data dalla possibilità di salvare in ogni momento la propria partita, così da riprenderla in un secondo momento. La line-up del Mega Drive Mini, comunque, sembra estremamente solida e ricca di gemme che sarà bello riscoprire o giocare nuovamente.
Gli inguaribili nostalgici potranno giocare col classico formato in 4:3 e applicare un filtro per simulare le linee dei vecchi televisori CRT. Tutti gli altri potranno scegliere il formato 16:9 e applicare un filtro "bellezza" che ammorbidisce i bordi e rende più pulita l'immagine.
Recuperare Thunder Force IV o Sonic è sempre bellissimo, almeno fino a quando non ci si renderà conto di quanto fossero più difficili e punitivi i giochi un tempo. Tornare ad affrontare le difficoltà di un tempo potrebbe quindi rivelarsi un'esperienza catartica, che ogni tanto non ci farà pensare che si stava meglio quando si stava peggio. L'unica consolazione è che col Mega Drive Mini non dovremo ogni volta mettere una nuova moneta all'interno della console per andare avanti con la partita...