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Mercenary Kings - review

Un indie dall'anima hardcore.

Coloro che si lamentano della scarsa disponibilità dei cosiddetti "tripla A" sulle console di nuova generazione (o forse sarebbe anche ora di chiamarle current-gen) si mettano l'anima in pace, visto che almeno fino al prossimo autunno non ne sono previsti molti in uscita. Non che sia una novità assoluta, visto che fino all'epoca del lancio di Xbox 360 e PS3 la desolazione in campo software si protrasse anche a due anni, fortuna che negli ultimi tempi ci si sono messi di mezzo gli indie a colmare questa lacuna.

Uno degli ultimi in ordine di arrivo è proprio Mercenary Kings di Tribute Games, software house con sede a Montreal che annovera svariati membri che hanno partecipato alla produzione dell'ottimo tie-in di Scott Pilgrim Vs The World. Il team canadese non ha abbandonato lo stile pixelloso adottato per il picchiaduro a scorrimento appena citato e anzi, ha pescato a mano basse da pezzi da '90 del passato come Metal Slug, Metal Gear e Contra per confezionare uno dei giochi più profondi (e bastardi) che ci sia capitato di vedere negli ultimi mesi.

Nato da un progetto lanciato su Kickstarter un paio d'anni orsono, Mercenary Kings è riuscito a raccogliere 116 mila dollari, oltre 40.000 in più di quanti previsti dall'animatore Paul Robertson, che si è visto anche invitare sul palco della scorsa conferenza E3 di Sony a Los Angeles per mostrarlo per la prima volta in versione PS4.

Durante i caricamenti vengono fornite tutte le informazioni riguardo la missione che stiamo per affrontare.

Al di là dei chiari riferimenti e omaggi, Mercenary Kings è un prodotto sorprendentemente longevo che permette di vestire i panni di uno dei 4 eroi divenuti gli unici in grado di salvare il mondo dalle grinfie dell'organizzazione criminale C.L.A.W, capitanata dal comandante Baron. Una serie di filmati realizzati con l'engine del gioco ci introduce in questo mondo a 16-bit ambientato prevalentemente in una giungla (e dintorni) stracolma di nemici, piattaforme e animali dalle forme più impensabili, ma se pensate di farvi strada a colpi di arma da fuoco come dei forsennati, allora non avete ancora capito con che cosa avete a che fare.

"Mercenary Kings è riuscito a raccogliere su Kickstarter 116 mila dollari, 40.000 in più di quanti previsti"

La possibilità di sparare solo un tot di munizioni alla volta e dover aspettare durante il processo di ricarica complica non poco la situazione, specie se si sta affrontando un nemico che necessita di svariati proiettili per essere abbattuto. La cosa può essere parzialmente aggirata premendo col giusto tempismo L1 quando il cursore si sposta dentro una barra che appare mentre si ricarica, oppure usando il coltello in dotazione, ma non potendo essere lanciato torna utile solamente se si è di fronte ad un combattimento a corto raggio.

Il limitato arsenale in nostra dotazione include anche del C4, utile per far esplodere porte che ci bloccano la strada, medi-kit, scariche d'adrenalina e altre cianfrusaglie che servono a sopravvivere al meglio durante le oltre 100 missioni messe a disposizione in Mercenary Kings. Queste sono di difficoltà variabile e includono task di diverso tipo come salvare uno o più prigionieri, raccogliere determinati tipi di materiali o eliminare boss (ognuno dei quali prende sembianze assolutamente folli), e oltre ad un obbiettivo principale offrono spesso anche 2 task supplementari totalmente opzionali.

Un cane robot dotato di coda-cannone comandato da un cagnolino bendato? Benvenuti nel mondo di Mercenary Kings!

La varietà quindi non manca, ma è bene sottolineare che le missioni tendono a ripetersi a causa del riciclo delle ambientazioni in cui si svolgono. Il rovescio della medaglia è però rappresentato da fatto che la posizione dei nemici e delle casse che contengono bonus rimane sempre la stessa, cosa che aiuta in qualche modo il giocatore già costretto a veder ricomparire tutti i "cattivoni" come nel più classico degli arcade anni '80.

"Le missioni tendono a ripetersi a causa del riciclo delle ambientazioni in cui si svolgono"

Tutti i livelli hanno un limite di tempo per essere completati ma se nella maggior parte dei casi sono necessari una decina di minuti per portali a termine, altri sembrano essere stati bilanciati in maniera sbagliata e occorre quindi ripeterli un paio di volte data la loro generosa vastità. Una volta raggiunto l'obiettivo si viene ricompensati con il denaro stanziato ad inizio missione, ma se per caso veniamo uccisi, una parte del gruzzolo andrà in fumo e si dovrà ripartire dalla tenda medica in cui si è partiti, senza però perdere gli oggetti e i progressi precedentemente ottenuti.

Meno male che dalla nostra parte abbiamo una squadra che non aspetta altro di aiutarci tra un viaggio in elicottero e l'altro. Il nostro "campeggio" funziona da hub principale ed è il paradiso del crafting, dove parlando con i vari membri è possibile acquistare, potenziare e creare da zero il proprio arsenale con i soldi e i materiali raccolti, senza dimenticare armature e razioni per la salute.

Il campeggio funziona da hub per potenziare e modificare le nostre armi, acquistare med-kit, ottenere informazioni sui nemici e molto, molto altro.

Senza dubbio questo è uno degli aspetti più riusciti di Mercenary Kings, che non solo aggiunge una profondità spesso assente nelle produzioni con budget milionari, ma anche una sana dose di strategia all'interno di alcuni livelli, che vanno affrontati tenendo conto di diversi fattori non per forza legati ai lato bellici.

"Gli sviluppatori hanno incluso anche una modalità multiplayer cooperativa fruibile sia offline che online fino a 4 giocatori"

Come ciliegina sulla torta gli sviluppatori hanno incluso anche una modalità multiplayer cooperativa fruibile sia offline che online fino a 4 giocatori, fattore che eleva il divertimento in proporzione al numero di persone connesse, oltre ovviamente a rendere un po' più facili le cose sul campo di battaglia. Spiace però constatare che non sia presente una chat vocale e che il tutto sia relegato al tasto R2, comando col quale è possibile impartire ordini e saluti selezionandoli con la croce direzionale, ma non è detto che le cose non potranno cambiare in uno dei futuri update.

Passiamo a parlare del motore grafico messo a punto da Tribute Games, un tripudio di pixel che inonda lo schermo di mille colori e simpatiche animazioni che non mostrano nessun segno di rallentamento anche nelle situazioni più concitate. L'unica nota stonata è rappresentata dalle schermate di caricamento tra una missione e l'altra, che sfortunatamente ci "tengono compagnia" per un periodo che va dai 15 ai 20 secondi. Speravamo che con la potenza delle nuove console fossero terminati anche i tempi delle attese estenuanti, ma a quanto pare ci sbagliavamo.

Il trailer di lancio su Steam di Mercenary Kings.

Il sonoro invece trasuda chiptune dalla prima all'ultima nota, regalando a Mercenary Kings quel tocco di classe che lo fa sembrare a tutti gli effetti un gioco realizzato 25 anni fa. Peccato solo che alla lunga l'eccessiva ripetitività di alcuni brani tenda ad annoiare anche le orecchie più pazienti. Il doppiaggio purtroppo è presente solo Inglese, sia nel parlato sia per quanto riguarda i sottotitoli, ma è necessaria una conoscenza basilare della lingua anglosassone per poter comprendere i dialoghi che fanno da contorno alla storia.

"Giocare a Mercenary Kings con la PS Vita risulta pressoché uguale che con un DualShock"

Prima di chiudere spendiamo due parole sul remote play accessibile utilizzando PlayStation Vita: grazie ai comandi praticamente immediati, giocare a Mercenary Kings con l'handheld Sony risulta pressoché uguale che con un DualShock tra le mani. Toccando il touchscreen si richiama la labirintica mappa, ma se i controlli non fanno una piega lo stesso non si può dire di un piccolo ma fastidioso bug che fa scomparire il nostro alter-ego per qualche secondo quando si viene colpiti o si entra in una tenda.

A conti fatti il nuovo titolo scaricabile di Tribute Games offre un livello di sfida decisamente alto ma con un gameplay ben realizzato, modalità cooperativa online e un'ottima longevità. Il prezzo, che in apparenza può spaventare (parliamo di €18), rispecchia alla perfezione i quintali di contenuti presenti in questo gioco, compreso uno scintillante trofeo di platino.

Seppur non esente da difetti, Mercenary Kings non è solo un tributo ad alcuni storici franchise che hanno fatto la storia dei videogames, ma anche e soprattutto un prodotto che dà una lezione a coloro che classificano gli indie come dei semplici passatempo.

8 / 10
Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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Mercenary Kings

PS4, PlayStation Vita, PC, Mac

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