Meta Connect 2022, la VR esce dalla portata dei giocatori
Zuckerberg annuncia un visore stratosferico, in tutti i sensi.
Anche quest’anno, seppur con meno attesa nell’aria ad accompagnarlo, il Meta Connect con Mark Zuckerberg come conduttore si è tenuto in ambito completamente virtuale, supportando l’idea dello stesso Metaverso. Questo nuovo ecosistema sul quale Meta sta cercando di spingere il futuro delle persone e delle aziende è stato il fulcro di tutta la conferenza, ribadendo quanto il colosso americano stia investendo nella sua realizzazione.
Trattandosi di una tecnologia tuttora acerba e che al momento può raggiungere una ristretta nicchia di appassionati che ne possono sfruttare a pieno le potenzialità, quanto detto in questo evento sembra parlare di qualcosa ancora molto lontano. Nonostante gli sforzi sull’accessibilità, infatti, l’impiego della realtà virtuale verte tutt’ora su di un’utenza business, lasciando indietro i giocatori.
Il Meta Quest 2, un prodotto riuscito sotto molti punti di vista, ha riscosso un forte successo, forse anche inaspettato, vendendo un totale di 20 milioni di unità prima dell’aumento di prezzo. La seconda versione di questo visore, con la sua versatilità e comodità di utilizzo, ha stregato un numero impressionante di persone. Ad alimentare il successo vi sono state uscite in ambito gaming piuttosto interessanti, che hanno trovato il loro posto nei primi minuti dell’evento.
Ecco allora Iron Man VR anche su Quest, dopo il debutto su PSVR, e persino l’acquisto dello stesso team di sviluppo, un annuncio questo piuttosto scontato ma anche abbastanza atteso dagli appassionati del mondo Marvel. Ci sono stati inoltre aggiornamenti riguardo a Population One: Sanbox, Among Us VR e The Walking Dead Retribution, quest’ultimo in arrivo il primo dicembre di quest’anno. E purtroppo, oltre ad un teaser fugace di un nuovo gioco dal nome Behemont e di una altrettanto veloce panoramica sulle app fitness, la parte inerente al gaming si è conclusa bruscamente.
Il Meta Connect 2022 è poi proceduto a spasso spedito verso il vero reveal del Meta Quest Pro. Il nuovo visore si conferma esattamente quello visto nelle foto caricate sul web dopo il ritrovamento di un esemplare in una camera d’albergo. Il design è piuttosto accattivante, ideato per l’ergonomia e per offrire tante novità in termini di tecnologia implementata. Le linee estetiche sono più eleganti e la nuova colorazione in nero opaco fa subito pensare a un importante balzo in avanti sia di innovazione che di prezzo.
Se all’alba di questo evento si poteva ipotizzare che Meta andasse a insidiare il lancio di PSVR 2, pochi minuti di presentazione hanno distrutto questo possibile scenario. Meta Quest Pro non solo si pone in una posizione fuori mercato per i giocatori ma li ignora brutalmente, spiegandoci come tutto lo sviluppo sia indirizzato per un uso professionale di alto livello.
Di alto livello è anche il prezzo di 1799 euro. Dimentichiamoci dunque un’evoluzione del Quest 2, almeno per il momento. Meta ha deciso di spostare le proprie attenzioni verso i professionisti, creando uno strumento che unisca la realtà aumentata a quella virtuale e concedendo una libertà mai vista in termini di creazione di progetti in un contesto completamente digitale.
Il Pro, infatti, punta tutto sull’implementazioni geniale dei pad, che adesso equipaggiano telecamere e grilletti aptici, entrambi accompagnati da texture sugli analogici apparentemente davvero ergonomiche. Un’ulteriore chicca è rappresentata dalla possibilità di usare la parte inferiore dei Touch Pro come fossero un penna, con un puntatore da incastrare sull’estremità, rendendo più precisa l’area di lavoro.
Viene inoltre incrementata la potenza di calcolo del 50% mentre la qualità grafica subisce solo un lieve miglioramento. Il pannello infatti rimane LED, dato che l’obiettivo non è quello di una migliore risoluzione ma di una più concreta definizione dell’immagine. Di conseguenza vi è una maggior attenzione sulla possibilità di muovere la distanza delle lenti, una migliore comodità nell’indossare il nuovo caschetto ed un maggior contrasto.
La data di uscita di questo nuovo hardware di Meta è fissata per il 25 ottobre ed attualmente sul sito ufficiale è possibile effettuare il preordine per riceverlo comodamente a casa il giorno seguente. È abbastanza lecito immaginare, salvo sorprese, che le unità vendute non potranno raggiungere una conta importante nei primi mesi, e non solo a causa del prezzo.
A risollevare le sorti di un Meta Connect troppo futuristico e con un visore decisamente fuori portata ha pensato Microsoft. Nadella e Spencer, infatti, hanno di nuovo ribadito quanto potenzialità di Xcloud siano pressoché infinite. Ed ecco appunto il CEO di Microsoft apparire all’interno dell’evento annunciando l’arrivo dell’app Game Pass sul Meta Store.
Sebbene ci potessimo aspettare un’esclusività per il Pro, l’applicazione sarà disponibile invece anche su Quest 2, concedendo ai possessori di riprodurre in cloud la propria libreria direttamente sul visore. Ovviamente la riproduzione sarà in 2D e non sembrano esserci caratteristiche esclusive o appositamente studiate per Quest ma rimane comunque un’ottima idea sul come sfruttare l’abbonamento.
Prima di poterci esprimere sulla qualità, che andrà testata con mano, memori dei fastidi che un lungo utilizzo del Quest 2 possa creare, l’arrivo del Game Pass risulta sicuramente una novità da tenere d’occhio. A parte il progetto Hololens, che non sembra trovare una via di avvicinamento al settore gaming, la decisione di Microsoft di non concentrare le proprie forze su di un hardware proprietario ma di arrivare letteralmente ovunque, si fa decisamente concreta.
Questo 2022 si conferma essere un ulteriore periodo di transizione per la realtà virtuale, che accantona per il momento la possibilità di stupire in ambito videogiochi per concentrarsi nel settore più redditizio del business. Questa tendenza cambierà? Probabilmente sì ma non certo nel breve periodo e il Meta Connect di oggi ne è la conferma.