Metal Gear Solid: Peace Walker
Kojima colpisce ancora.
In alcuni casi, purtroppo, la PSP mostra alcuni limiti che hanno costretto il team di sviluppo ad apportare diverse modifiche al concept di base. La possibilità di trascinare il corpo di un nemico, o anche solo di muoversi una volta immobilizzato un avversario, è stata infatti eliminata e a questo, oltre all’impossibilità di strisciare, si aggiungono anche problematiche legate alla natura stessa dell’hardware.
Trattandosi di un prodotto che fa della precisione dei movimenti e della rapidità di esecuzione due elementi imprescindibili ai fini del successo, il singolo stick analogico e la conseguente necessità di gestire la visuale con il d-pad, si rivelano spesso fonte di problemi, costringendovi ad investire tempo e pazienza per padroneggiare le diverse meccaniche di gioco presenti. Tutto questo passa però in secondo piano di fronte ad una sola e semplice domanda: ne vale la pena? Assolutamente sì!
La qualità dell’esperienza proposta da Peace Walker, sia da un punto di vista narrativo che in quanto a coinvolgimento ed intensità dell’azione, prescinde infatti da qualsivoglia problematica e sebbene questi piccoli problemi possa pregiudicare (almeno all’inizio) il divertimento di alcuni videogiocatori, un po’ di pazienza e costanza saranno sufficienti per farveli dimenticare completamente.
Concludiamo infine parlandovi del multiplayer, aperto ad un massimo di 6 giocatori. A dispetto delle previsioni l’esperienza competitiva online risulta forse l’aspetto più trascurabile del prodotto, soprattutto a causa di mappe non particolarmente vaste e di un gameplay che mal si sposa la frenesia dei combattimenti online. Ciò non toglie che qualsiasi appassionato avrà comunque un motivo in più per tenersi stretta la propria copia del gioco anche dopo il completamento dell’avventura principale.
Tecnicamente parlando Peace Walker propone una realizzazione di primissimo piano, in linea con le migliori produzioni apparse fino ad oggi sulla console portatile Sony. Grazie a modelli poligonali e scenari di buona fattura, ed una direzione artistica come sempre impeccabile, Peace Walker è in grado di assicurare un impressionante impatto visivo, tanto durante le fasi di azione quanto nelle sequenze d'intermezzo. I filmati, realizzati ancora una volta come un fumetto animato, sono stilisticamente splendidi e molto accattivanti e, a fronte di una certa interazione (talvolta anche sottoforma di QTE), davvero emozionanti.
Il comparto audio è anch’esso di eccellente fattura. La colonna sonora, da sempre uno dei punti di forza della serie, è coinvolgente, suggestiva e adeguata al contesto bellico proposto. Stesso discorso per il doppiaggio, ancora una volta di grandissimo livello grazie ad alcune storiche voci (David Hayter in primis) che nel corso degli anni hanno stregato pubblico e critica.
Tralasciando alcuni difetti imputabili più all’hardware che al team di sviluppo, Metal Gear Solid: Peace Walker si dimostra dunque un prodotto straordinario, forse addirittura troppo ambizioso e “grande” per la console su cui è stato concepito. Kojima ha colpito ancora una volta nel segno, dando vita ad un gioco stilisticamente e tecnicamente di ottimo livello, ricco di feature e di attività da intraprendere. Questo MGS non ha nulla da invidiare ai precedenti capitoli di questo celebre franchise. Un titolo imperdibile quindi, che qualsiasi appassionato della saga dovrebbe assolutamente giocare e finire.