Metal Gear Survive: siamo ancora in attesa del verdetto - analisi tecnica
MGS5 è un capolavoro dal punto di vista tecnico, ma la beta dimostra che i lavori su Survive non sono terminati.
La posta in gioco è estremamente alta: Metal Gear Survive è infatti il primo titolo della serie realizzato da Konami dopo l'allontanamento di Hideo Kojima, e bisogna ammettere che fino ad ora i pareri sono stati contrastanti. In poche parole si tratta di uno spin-off ambientato dopo il finale di Ground Zeroes ed incentrato sulla sopravvivenza ad ondate nemiche. Il giocatore comincia la partita cacciando e raccogliendo scorte d'acqua per tenere a bada la sete e i morsi della fame, e in modo simile a quanto avveniva in Metal Gear Solid 3 è possibile curare le ferite del personaggio con provviste scovate sul campo di battaglia. Questo per quanto riguarda le meccaniche da survival. Una volta in forze l'attenzione si sposta sul recupero di risorse e sulla costruzione di armi, strumenti e strutture difensive per far fronte agli attacchi nemici.
Nonostante il notevole cambio di rotta per la serie, le fondamenta tecniche su cui poggia questo particolare capitolo sono familiari. Metal Gear Survive utilizza il Fox Engine di Metal Gear Solid 5 per dare vita, ancora una volta, ad un vasto open world in grado di viaggiare su schermo a 60 fotogrammi al secondo. Dalla nostra base principale, personalizzabile ed equipaggiata con tutto ciò di cui abbiamo bisogno, possiamo avventurarci verso l'esterno per portare a termine altri obiettivi senza che appaia una sola schermata di caricamento. Il mondo di gioco il più delle volte è percorribile in lungo e in largo senza soluzione di continuità e l'unico aspetto che differenzia Survive dai capitoli precedenti (almeno per quanto abbiamo visto fino ad ora) è la mancanza cut scene e di una forte componente narrativa. Per quanto riguarda il gameplay, chi ha già familiarità col motore grafico e i controlli si troverà immediatamente a proprio agio in questa nuova avventura.
I punti di forza del Fox Engine mantengono l'impatto generale del gioco in linea con quanto visto nell'ultimo Metal Gear: in Survive troviamo un anti-aliasing di post-processing, inoltre vengono applicati effetti cinematografici quali la profondità di campo e il motion blur. Per quanto le vaste ambientazioni siano ricche di alberi ed elementi montuosi, il pop-up è minimo, grazie anche agli effetti particellari di sabbia e polvere intensificati. Aggiungiamo al pacchetto il ciclo giorno-notte e il meteo dinamico, ed ecco che Survive diventa indistinguibile se accostato a MGS5.
Alcune differenze importanti nell'aspetto visivo del gioco, però, possono infondere una certa preoccupazione. Se escludiamo Xbox One X, che non ha ricevuto un aggiornamento 4K per MGS5, su tutte le piattaforme la risoluzione nativa di Survive è più bassa rispetto a quella del capitolo precedente. Il modello base di PS4 scende a 1600x1080; Pro invece gira a 2134x1440 nella modalità 4K, scendendo a 1600x1080 se la console viene settata a 1080p, mentre Xbox One X arriva solamente a 2560x1440 a prescindere dallo schermo a cui è collegata. Il risultato più preoccupante è quello di Xbox One, che va dai 900p di MGS5 ad una risoluzione bloccata a 720p, che conferisce al titolo un aspetto piuttosto grezzo, simile a quello di Ground Zeroes. Abbiamo contattato Konami per un commento su questi dati, chiedendo se nella versione finale vedremo un qualche incremento di risoluzione, ma per il momento non abbiamo ottenuto risposta. È assai difficile allontanare l'impressione che il Fox Engine in questo frangente abbia fatto un passo indietro, considerato soprattutto che le prestazioni non sono ottimali.
Stiamo parlando di una beta, e anche se il gioco verrà reso disponibile fra poche settimane c'è la possibilità che questa versione non rappresenti la qualità del prodotto finale. Questa speranza nasce probabilmente dal fatto che abbiamo già avuto prova del lavoro fatto per ottimizzare al meglio il gioco, almeno per quanto riguarda una piattaforma. Prima della beta pubblica di Metal Gear Survive Konami ha organizzato un evento per la stampa, durante il quale abbiamo potuto provare con mano la modalità campagna in versione PS4 Pro. In quell'occasione il gioco in risoluzione 4K soffriva di cali di frame rate significativi, e nonostante la situazione migliorasse parecchio passando ai 1080p, la console comunque non riusciva a far girare il gioco a 60 fps fissi. Nella beta dedicata al multiplayer invece, molto simile per contenuti a quanto visto nella campagna, abbiamo assistito a una fluidità assai maggiore in entrambe le risoluzioni.
Basandoci sulla nostra esperienza della beta, la versione per PlayStation 4 Pro è certamente quella che offre le prestazioni migliori: nelle nostre prove abbiamo registrato un solo calo a 50 fps. È un enorme passo in avanti rispetto a quanto visto nella demo della campagna, e se questo è il risultato del lavoro di ottimizzazione svolto nel periodo che precede l'uscita del gioco, ci auguriamo che tale incremento di prestazioni investa anche le altre versioni. Occorre migliorare assolutamente la stabilità: se è vero che PS4 Pro regge il gioco in maniera soddisfacente, il modello base di PS4 e la potente Xbox One X fanno girare Survive tra i 50 e 60 fps (la console Microsoft si mantiene su parametri leggermente più alti). Fanalino di coda Xbox One, che offre un'esperienza per nulla ottimale: nonostante i 720p il gioco subisce frequenti cali fino a 40 fps.
La beta ha rivelato anche altre problematiche che andrebbero prese in considerazione. Per esempio la versione per Xbox One X presentava caricamenti assai lunghi, ed entrare in lobby o in partita poteva richiedere fino a cinque minuti. Peggio ancora, il netcode faticava a tenere connessi tutti i giocatori della nostra squadra, che spesso venivano cacciati fuori ancora prima che la partita cominciasse.
Entrambe le console Sony invece non rubavano più di una trentina di secondi prima di connettere il giocatore in partita, e in generale l'esperienza ci è parsa molto più rifinita. Siamo giunti alla conclusione che ogni versione del gioco si trovi ad una fase diversa di ottimizzazione. Speriamo che le disparità a cui abbiamo assistito durante la beta vengano livellate in tempo per il lancio, previsto per la fine di febbraio.
Da un punto di vista meramente tecnico possiamo dire che la beta di Metal Gear Survive ha fatto esattamente quello che ci aspettiamo da una beta: mettere alla prova un gioco che si sta avvicinando al termine del suo processo di sviluppo per correggere eventuali errori e problemi prima del lancio. Ma d'altro canto al giorno d'oggi le beta sono l'equivalente di una demo giocabile, e l'intenzione è soprattutto quella di pubblicizzare un determinato titolo dando la possibilità al pubblico di averne un assaggio per un periodo di tempo limitato. In questo senso la beta è servita per farci capire che il gameplay di Survive merita sicuramente e anche se il gioco non può competere direttamente con altri capitoli della serie è comunque divertente. Guardando però grafica e prestazioni rimaniamo dubbiosi sulla bontà dell'aspetto tecnico del prodotto finito.
Metal Gear Solid 5 e il Fox Engine hanno fissato uno standard qualitativo invidiabile. Ci hanno permesso di esplorare un vasto open world, simile per molti versi a quello di Survive, ad una risoluzione maggiore e con un frame rate fisso a 60 fps. La beta ci suggerisce che solo la versione per PS4 Pro di Survive sarà in grado pareggiare le prestazioni di MGS5. Accettabile la versione base di PS4, anche se dovrebbe girare meglio, mentre Xbox One al confronto offre un'esperienza mediocre. Dobbiamo dire, poi, che ci aspettavamo molto di più da Xbox One X. Perfino l'HDR risulta implementato in modo piatto ed incostante.
All'indomani della separazione da Kojima, questa beta lascia aperte troppe domande per un gioco che ha tutto da dimostrare. Survive necessita chiaramente di lavoro ulteriore. Abbiamo le prove che il team di sviluppo si sta dando da fare per ottimizzare al meglio il titolo, su questo non c'è dubbio, ma solo un'analisi del prodotto finale ci saprà dire se Konami sarà in grado di raggiungere gli altissimi standard settati da Metal Gear Solid 5, a tutt'oggi considerato un capolavoro tecnico, a prescindere dalla piattaforma su cui gira.