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Metrico, Digital Dream fa centro al primo colpo - review

Come divertirsi con regole e infografiche.

Eccoci di nuovo a parlare dell'ennesimo titolo indie per PlayStation Vita, console che a quanto pare sembra essere'condannata' a vedere sempre meno produzioni tripla A in futuro, per stessa ammissione da parte di Sony. Non che sia obbligatoriamente un male, visto che solo nel 2014 la console del colosso nipponico ha collezionato un catalogo di ottimi giochi creati da piccoli sviluppatori sparsi in tutti gli angoli del globo.

È ormai chiaro che la casa giapponese punta moltissimo su questo fattore e, come potete vedere dal voto riportato a fondo pagina, ha fatto centro per l'ennesima volta. Metrico è stato creato da una manciata di artisti impegnati in passato su alcune grande produzioni nel settore videoludico con sedeUtrecht, Olanda, un piccolo paese a sud di Amsterdam nel quale è stato fondato il neo-studio Digital Dreams (ma soprattutto in cui è nato Van Basten! ndSS).

Nelle immagini a corredo dell'articolo potreste esservi fatti un'idea del gameplay di Metrico, un puzzle/platform bidimensionale dallo stile minimalista basato su infografiche e che sfrutta in maniera interessante tutte le caratteristiche di PlayStation Vita, dal giroscopio alla fotocamera, passando per il touch screen e il touch pad. Ma è solo giocando con uno dei due protagonisti (un uomo e una donna), che potrete capire la cura maniacale con cui è stato realizzato sotto praticamente qualsiasi aspetto.

Alcuni puzzle, specie quelli verso la fine del gioco, richiedono l'uso di parecchia materia grigia e vi terranno impegnati per diverso tempo.

Metrico è composto da sei livelli, a loro volta suddivisi in diverse sezioni, ognuna rappresentata da un puzzle da superare seguendo uno schema di regole e leggi della fisica ben precise. Se nei primi stage basta inclinare la console per muovere a destra o a sinistra una piattaforma, in quelli più avanzati è necessario inquadrare con l'obbiettivo della fotocamera un determinato colore per alzare delle colonne in modo da arrivare a destinazione.

Altri meccanismi si attivano invece saltando, lanciando delle linee contro un ostacolo, altri addirittura finendo schiacciati sotto strutture o riavviando dall'ultimo checkpoint, qui presenti sotto forma di piccoli cerchi che presto comincerete ad odiare per la sana frustrazione che Metrico sa regalare. Sì, perché nonostante l'estrema difficoltà dei puzzle nelle sezioni più avanzate, cercare una soluzione agli enigmi messi in piedi da Digital Dreams risulta più un affascinante stimolo per il cervello che una semplice occasione per abbandonare il gioco.

Alla fine di ogni stage si viene messi di fronte a due porte, una posizionata a destra e l'altra a sinistra dello schermo, con una bella 'torta' in mezzo che indica le percentuale di soglie varcate dai giocatori di tutto il mondo. Il significato al momento è sconosciuto, dato che a prescindere dalla porta che decideremo di varcare la metà sarà sempre la stessa, rimane però la il fatto curioso di non poter affrontare di nuovo lo stesso livello con un protagonista differente, segno che a quanto pare gli sviluppatori hanno in mente qualcosa per il futuro della loro creatura digitale.

Stilisticamente parlando, il titolo Digital Dreams è quanto di più bello ci sia capitato di vedere negli ultimi tempi su PS Vita, con livelli estremamente minimali ma allo stesso tempo affascinanti.

Gameplay a parte, la realizzazione tecnica ha classe da vendere, con livelli in 2D sovrapposti ad ambientazioni tridimensionali fatte di forme geometriche, costruzioni impossibili e infografiche, che mostrano in tempo reale dati come il numero massimo di salti o colpi effettuabili in un enigma. I numeri hanno un valore assolutamente vitale per il proseguimento del gioco, quindi è necessario prestare molta attenzione se si vuole portare a termine l'avventura.

Anche i menu si sposano perfettamente con lo stile originale adottato dallo studio olandese, come la schermata di selezione degli stage che altro non è che una rappresentazione di un'inesistente mappa della metropolitana. Peccato solo per gli sporadici rallentamenti che affliggono il titolo, specie durante la transizione da un puzzle all'altro, dove gli ambienti cambiano faccia a mano a mano che c'incamminiamo verso il prossimo obbiettivo. Niente che rovini l'esperienza generale o il gameplay, comunque.

Come suggerito dalla schermata iniziale che accompagna l'avvio dell'applicazione, indossare un paio di cuffie è essenziale per immergersi completamente nell'atmosfera di Metrico: la splendida colonna sonora e gli effetti sonori sono frutto della collaborazione coi Palmbomen, un trio di musicisti elettronici che hanno fuso alcuni classici suoni di sintetizzatore in voga negli anni '70, con altri elementi vintage di quel magico periodo per la musica 'sintetica'. Ogni movimento, salto e azione è accompagnata da un suono differente, mentre la colonna sonora che si adatta e adegua all'andamento dell'azione sullo schermo.

Touch screen, touch pad, giroscopio e fotocamera: Metrico sfrutta tutte le caratteristiche di PlayStation Vita in maniera interessante e originale.

Sul fronte longevità, abbiamo completato l'intera avventura in circa cinque ore, durata che esclude la ricerca delle infografiche segrete collezionabili solo durante determinati puzzle, riconoscibili con delle linee tratteggiate. Per il resto, non ci sono motivi per cui si abbia motivo di ricominciare daccapo il gioco firmato Digital Dreams.

Spiace però notare la totale assenza di una sezione con le proprie statistiche, vista la natura del prodotto che fa largo uso di dati, cifre e percentuali: una bella lista con i numeri da noi ottenuti sarebbe stata benvenuta e piacevole da consultare, se non altro per vedere la quantità industriale di tentativi sprecati.

E giunge il tempo dei verdetti per Metrico, un prodotto senza alcun dubbio interessante e capace come pochi altri hanno fatto prima di lui di sfruttare a dovere tutte le caratteristiche di PlayStation Vita, console che da oggi può contare su un nuovo must-have nel suo già ottimo parco titoli.

Giocabilità, comparto tecnico e sonoro sono praticamente impeccabili, se poi si considera il fatto che per il primo mese viene regalato a tutti gli abbonati a PlayStation Plus, non ci sono motivi per cui dovreste lasciarvi scappare questo piccolo concentrato di divertimento e stile.

Le melodie e i colori di Metrico in video.

Tutti gli altri possono acquistarlo per la cifra di €12.99 dal PlayStation Store, sapendo di ritrovarsi tra le mani un gioco consigliato a coloro che amino le sfide impegnative e vogliono far lavorare la materia grigia, senza rinunciare però ad una grafica accattivante e ad un gameplay fresco e originale.

Per concludere, non ci resta che congratularci ancora una volta con Sony per aver creduto su un nuovo gruppo di sviluppatori semisconosciuti e aver contribuito alla realizzazione di un nuovo software del quale, ne siamo sicuri, sentiremo parlare ancora.

8 / 10
Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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PS4, Xbox One, PlayStation Vita, PC

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