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Metro Redux (Switch) - recensione

Le fatiche di Artyom ripartono sulla portatile di Nintendo.

Per chi avesse vissuto gli ultimi 10 anni nei cunicoli di una qualsiasi metropolitana, è opportuno fare un piccolo riepilogo sulla serie Metro, che a questo punto è ufficialmente abbracciata a due generazioni (e mezza) di console.

Sia Metro 2033 che Metro: Last Light sono tratti dai romanzi dello scrittore russo Dmitrij Gluchovskij, e ad essi è seguito in tempi più recenti un terzo gioco intitolato Metro Exodus. La trilogia può vantare una media voto piuttosto alta ma le vendite sono state probabilmente inferiori alle aspettative, motivo per cui far uscire i primi due capitoli anche su Switch potrebbe essere una buona idea per ampliare il bacino d'utenza.

Siamo in presenza di due FPS/survival contraddistinti da storie affascinanti, atmosfere uniche e un bel po' di mordente. Last Light è un po' più orientato verso l'azione mentre 2033 richiede un approccio più cauto, a causa anche di una maggiore penuria di risorse. La presenza di varie modalità di gioco li rende tuttavia adatti sia ai neofiti del genere, sia a coloro che stanno cercando un grado di sfida superiore. A questi ultimi consigliamo la modalità Ranger, che oltre ad eliminare l'HUD aumenta considerevolmente i danni inflitti dai nemici e rende ancora più rari i proiettili, i ricambi per la maschera antigas e tutto il resto.

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Confidiamo che per quanto riguarda tutti gli altri dettagli riguardanti trama e gameplay, non esiterete a dare una ripassata alle recensioni originali, qui infatti ci soffermeremo sul porting e sulle sue eventuali falle. L'impresa non era semplicissima ma la piccola console ibrida Nintendo ha dato prova di poter gestire abbastanza bene anche titoli piuttosto dinamici e pesanti quali Doom e i vari Wolfenstein. Ancora una volta dobbiamo fare i complimenti a chi si è occupato del porting perché al netto degli inevitabili compromessi, sia Metro 2033 Redux che Metro: Last Light Redux fanno la loro bella figura.

Stiamo parlando delle edizioni Redux, quelle già ottimizzate e tirate a lucido per l'uscita su PS4 e Xbox One. Fare un "copia/incolla" delle vecchie versioni Xbox 360/PS3 avrebbe comportato meno problemi ma il risultato finale sarebbe stato sicuramente più deludente. Su Switch possiamo quindi ammirare texture nettamente migliorate, modelli poligonali più complessi, nuovi shader, un sistema d'illuminazione più sofisticato e, più in generale, un colpo d'occhio assolutamente soddisfacente.

La risoluzione è stata opportunamente abbassata a 720p, sia in modalità portatile che docked, con un frame rate volutamente ancorato a 30 fps. Sono questi i compromessi a cui accennavamo prima, necessari a far girare i due giochi senza alcun problema. Senza voler scendere troppo nei dettagli, per i quali vi rimandiamo al nostro prossimo Digital Foundry, 4A Games per questa uscita Switch si è avvalsa di alcuni "trucchetti" per dare al gioco una pulizia quasi paragonabile a quella delle edizioni PS4/One.

Entrambi i giochi sono doppiati in Italiano. La qualità della localizzazione è buona, anche se alcune voci hanno un tono un po' troppo piatto.

I giocatori più attenti al dettaglio riusciranno sicuramente a notare alcune sbavature. Sono in particolare le fiamme e la profondità dei "neri" negli scenari meno illuminati a mettere in crisi lo schermo LCD del Nintendo Switch e a tradire occasionalmente l'ottimo lavoro degli sviluppatori, ma nella concitazione del gioco vi assicuriamo che per la maggior parte di voi sarà molto difficile accorgersene.

Ciò di cui vi accorgerete, purtroppo, sono invece i tempi di caricamento sensibilmente più lunghi rispetto alle precedenti versioni. Fortunatamente non sono molti ma tra un capitolo e l'altro vi capiterà anche di dover attendere di più, prima di poter mettere mano ai comandi.

La minore frequenza di aggiornamento dello schermo viene compensata da una risposta ai comandi davvero eccellente. Se avete intenzione di giocare in modalità docked vi consigliamo l'uso di un Pro Controller ma anche i JoyCon svolgono comunque un buon lavoro. Un applauso particolare va poi rivolto a chi si è occupato del comparto sonoro. Metro 2033 Redux e Metro: Last Light Redux su Switch supportano l'Audio 5.1, una caratteristica non proprio comune sulla console di Nintendo. Il risultato è un'eccellente gestione delle fonti sonore e una resa di voci e colonna sonora davvero cristallina.

Le campagne possono essere affrontare con gli stili di gioco Spartano e Sopravvivenza. Il primo è più dinamico, il secondo più orientato allo stealth.

Nonostante i nei tecnici descritti fino a qui, non possiamo non ritenerci soddisfatti delle versioni Switch. La piccola console Nintendo ha dato ulteriore prova di saper reggere l'urto di software solo all'apparenza troppo pesanti per i suoi circuiti, aggiungendo ai titoli originali il solito plus della portabilità e alcune chicche come l'utilizzo (opzionale) del motion control nelle fasi in cui è richiesta una buona sensibilità nell'utilizzo di armi di precisione.

Purtroppo ancora una volta l'indice va puntato contro il prezzo di lancio. Chiedere 25 euro per ogni singolo gioco quando il bundle Metro Redux sulle altre piattaforme è disponibile a poco più di 10 euro, significa mortificare fin dall'inizio le possibilità di vendita di entrambi i titoli.

La presenza dei DLC aggiuntivi per entrambi i giochi non è sufficiente a giustificare un prezzo così alto e quindi non ci resta quindi che consigliarvi ancora una volta di attendere futuri sconti, che rendano questa coppia di avvincenti FPS/Survival davvero imperdibile anche su Switch.

8 / 10