Metroid Prime: Federation Force - recensione
Un godibile spin-off, ma quando torna Samus?
Quando si ha a che fare con i videogiochi, ciclicamente ci si imbatte in esperimenti pensati per trasformare dei capolavori single player in esperienze multiplayer più o meno profonde. Lo abbiamo visto con Final Fantasy: Crystal Chronicles sul leggendario cubetto (e su 3DS, in una forma leggermente diversa). La stessa cosa è successa a The Legend of Zelda e Resident Evil e ora, come potete vedere, è giunto il turno di Metroid.
L'idea di creare varianti di alcune saghe storiche per attirare un pubblico diverso non è sbagliata ed è per questo che, nonostante il contraccolpo iniziale, non siamo contrari all'operazione Federation Force. L'importante è avvicinarsi all'esperienza essendo consapevoli di avere di fronte un semplice spin-off della serie principale, qualcosa di completamente diverso dai Metroid tradizionali.
Le prime fasi di gioco, naturalmente, vengono occupate da un tutorial approfondito, che permette di prendere confidenza con il sistema di controllo e le meccaniche base di Federation Force. Per cercare di offrire un'esperienza il più godibile possibile sulla sua console portatile, Nintendo ha studiato due diversi sistemi di controllo, dei quali sfortunatamente nessuno ci ha davvero convinto.
Da una parte, infatti, ci sono i comandi basati sui sensori di movimento presenti all'interno della console, che in sostanza riprendono la medesima soluzione già sperimentata su Wii U con Splatoon: il movimento è affidato allo stick analogico, mentre la mira viene gestita spostando direttamente la console.
Se vi siete già abituati a questa soluzione giocando a Splatoon, vi troverete subito a vostro agio con Federation Force. In caso contrario, potrete optare per la seconda possibilità, decisamente più tradizionale, che abilita il movimento della telecamera sullo stick analogico tenendo premuto un pulsante, esattamente come accadeva in Metroid Prime per GameCube.
Questa soluzione rende ovviamente tutto più statico, visto che non permette di muoversi e mirare contemporaneamente, a meno che non si giochi su un New 3DS dotato del secondo analogico. Nel nostro caso, abbiamo giocato proprio su New 3DS, optando per i controlli con doppio analogico e trovandoci a nostro agio, nonostante qualche problema nelle fasi in cui era richiesta maggior precisione.
Nonostante la presenza di un sistema di aggancio dei bersagli, infatti, spesso è necessario effettuare tiri di precisione per colpire i punti deboli dei nemici, operazione che risulta molto più immediata con il giroscopio che con lo stick (la differenza è la stessa che c'è tra il joypad e l'accoppiata mouse più tastiera).
Abbiamo trovato strana l'assenza di un sistema di controllo basato sul touch screen, già sperimentato in passato con Metroid Prime: Hunters su Nintendo DS. Una versione riveduta e corretta di quella soluzione avrebbe garantito un'ottima precisione sacrificando alcuni dei tasti fisici (per una questione di impugnatura), ma avrebbe ampliato ulteriormente la gamma di scelte possibili.
Detto questo, ogni sistema di controllo ha i suoi punti di forza e le sue debolezze ma in generale Federation Force funziona, facendosi giocare senza troppi problemi dopo pochi minuti di pratica. In particolare, abbiamo apprezzato la possibilità di attivare lo spostamento laterale tenendo premuto un pulsante, aggiungendo la giusta dose di strategia agli scontri più intensi.
Pur essendo palesemente progettato per essere giocato in multiplayer, questo titolo è godibile anche in completa solitudine. La campagna principale può essere giocata sia da soli che con gli amici, visto che aggiusta automaticamente il livello di difficoltà in base al numero di mech sul campo di battaglia.
Giocando da soli, infatti, si trovano sempre meno nemici rispetto a quando si combatte con uno o più amici. A questo, si aggiunge la possibilità di modificare il proprio mech sfruttando le mod. Questi utili potenziamenti permettono di personalizzare il proprio robot per adattarlo a ogni possibile situazione.
E sempre giocando da soli si può optare per una mod che aumenta drasticamente i danni inflitti, riducendo al tempo stesso quelli subiti. Anche se potrebbe sembrare un aiuto eccessivo, sappiate che in single player non potrete contare su supporto dei compagni (soprattutto sulle loro cure) e che in molte occasioni gli scontri diventeranno più lunghi e complessi, proprio per la mancanza di qualche arma da fuoco in più.
Nei combattimenti con alcuni boss, in particolare, vi ritroverete a non poter raggiungere alcuni punti deboli, solo perché originariamente pensati per favorire un altro giocatore. Proprio per questo motivo, la campagna di Federation Force può rivelarsi molto impegnativa per i lupi solitari. In generale parliamo di un'esperienza che in multiplayer può essere portata a termine in poco meno di una decina d'ore, che possono tranquillamente diventare quindici, se affrontate in solitudine.
Nel corso della campagna, il gioco propone una vasta gamma di missioni, riuscendo a stuzzicare sempre la curiosità dei giocatori. Anche se la tipologia di missioni tende a ripetersi, infatti, le soluzioni di design studiate dagli sviluppatori per favorire la varietà sono brillanti. A questo si aggiungono un gran numero di segreti in ogni missione e il sistema di punteggio basato sulle medaglie, elementi che favoriscono la rigiocabilità. Stiamo quindi parlando di un'esperienza longeva e divertente, che difficilmente deluderà chi deciderà di dargli fiducia.
Giocando in multiplayer il gioco di squadra è fondamentale ma il bello di Federation Force è il modo in cui, in perfetto stile Nintendo, i giocatori sono spinti a collaborare, mantenendo comunque un approccio competitivo. Le mod che si raccolgono durante le missioni, infatti, non vengono mostrate fino alla fine, quando vengono distribuite tra i giocatori in base alla loro prestazione sul campo di battaglia.
Questo spinge a dare sempre e comunque il massimo, in modo da accaparrarsi le ricompense migliori al termine della sessione. Considerando che molte mod spariscono con la distruzione del mech, poi, la corsa alle modifiche è sempre attiva. Va anche detto che basta giocare da soli per farmare mod come se non ci fosse un domani, ma l'effetto cooperativo/competitivo è comunque presente e aggiunge la giusta dose di pepe all'esperienza.
A tutto questo, si aggiunge la modalità Blast Ball, pensata per organizzare partite multiplayer 3 contro 3 senza troppi pensieri. Si tratta di una variante sportiva completamente svincolata dalla campagna, una sorta di Rocket League in salsa Metroid, a base di mech, potenziamenti e fucili al plasma.
Nei giorni antecedenti al lancio del gioco l'online ha funzionato molto bene, complici anche i server quasi vuoti. Difficilmente ci troveremo di fronte ai problemi da day one dei giochi tripla A, quindi è probabile che le buone prestazioni rimarranno tali anche dopo il lancio.
Metroid Prime Federation Force è un gioco divertente che, a conti fatti, sarebbe tranquillamente potuto uscire con un nome diverso. Il fatto che sia legato al franchise di Metroid è giustificato da alcuni elementi della storia, da qualche nemico e da parte delle abilità. La cosa interessante, tuttavia, è che pur non brillando sul fronte tecnico e nonostante il sistema di controllo macchinoso, il gioco riesce a divertire. Il limite più grande è quello di dare il massimo in multiplayer, visto che l'esperienza single player è lunga, completa, ma molto meno divertente.
Se siete alla ricerca di un gioco da spolpare con gli amici e non siete completamente rapiti da Monster Hunter, Federation Force potrebbe farvi chiudere in bellezza l'estate del 2016.