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Michael Pachter: la riscossa di Capitan Ovvio? - articolo

Siete così sicuri che gli analisti finanziari siano degli idioti?

Quanti di voi hanno lanciato insulti contro Michael Pachter quando hanno letto una delle sue ormai famose previsioni? Tranquilli, potete dirlo: qui non si giudica nessuno e, soprattutto, potete essere certi di una cosa: non siete stati gli unici.

Se infatti c'è una figura che riesce a mettere d'accordo tutti, a far schierare insieme i fanboy e i troll, gli ultrà di casa Microsoft e quelli di casa Sony, i casual e gli hardcore, questa è proprio quella degli analisti finanziari. Purtroppo per loro, questa rara unione d'intenti avviene solo per dargli contro. D'altra parte non sono pochi nemmeno i giornalisti che, non potendo insultare apertamente, si limitano a chiamarli Capitan Ovvio o in modo simile.

Ma se tutti li disprezzano, perché Pachter e colleghi sono sempre più spesso protagonisti degli articoli? Ma poi, è giusta questa marea di sfottò che li travolge ogni volta che aprono bocca? Il problema è semplice: molti ignorano cosa davvero sia un "analista finanziario" e, di conseguenza, perché quello che dicono abbia un valore completamente diverso da quello che gli viene spesso attribuito.

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Per affrontare la questione, prendiamo il caso del più noto tra loro, il già citato Michael Pachter. Un uomo normale ormai diventato famoso, ospite spesso delle trasmissioni del portale Game Trailers dove ha persino un suo show in cui risponde alle domande. Se vi capita di sentirlo parlare, capirete che non è un idiota e che anzi è un vero esperto del mondo dei videogiochi, che però lui guarda con occhi diversi rispetto ai nostri.

Michael Pachter, dicevamo. Ha due lauree in legge e un master in Business Administration, gioca perché gli piace ma anche per lavoro. È un dipendente della Wedbush Securities Inc., la tipica società di consulenza americana che fornisce informazioni e consigli per gli investimenti sia ad altre aziende, sia ai privati loro clienti. Semplificando parecchio, il loro lavoro consiste nell'analizzare a 360 gradi le aziende sul mercato, capire come stanno andando, e dire come andranno in futuro.

"Pachter è un uomo normale diventato famoso, che ha persino un suo show su Game Trailers "

Nello specifico, Pachter si occupa anche degli investimenti nelle aziende che operano nel settore dei videogiochi (publisher, sviluppatori, distributori, eccetera). Per farlo deve per prima cosa analizzare il trend del settore, cioè capire se l'industria nel suo insieme stia crescendo o calando, se girano più soldi o se la gente sta cominciando a disinteressarsene, e cose del genere. Il passo successivo è analizzare la singola azienda e, anche alla luce del trend globale, capire se vale la pena investire su di lei o no. Una cosa che ovviamente è molto più difficile da fare di quanto non sembri, altrimenti il mondo sarebbe pieno di persone che fanno milioni comprando e vendendo azioni.

Per capirlo, l'analista usa principalmente gli strumenti economici a sua disposizione, a partire dal bilancio. Ma non solo, perché se è importante comprendere se l'azienda X sta investendo bene i propri soldi, è altresì fondamentale sapere se produce prodotti che la gente vuole, se questi sono nella giusta fascia di prezzo, eccetera.

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Queste e mille altre analisi sono importantissime quando si tratta di capire se vale la pena investire i propri soldi per comprare le azioni di Electronic Arts, Ubisoft, Activision-Blizzard o Zynga. Ed è qui il punto cruciale: tutti noi appassionati di videogiochi sappiamo che Zynga, se non ha un piede nella fossa, è l'ombra di quello che era diventata due anni fa; che EA ha attraversato momenti duri e sta andando incontro a una riorganizzazione interna; che Activision-Blizzard macina soldi; e che Ubisoft è una realtà in grande crescita. Tutto vero ma dal solo punto di vista dei giochi.

È qui l'errore in cui si cade quando si prendono le dichiarazioni di Pachter e colleghi e le si leggono con gli occhi dell'utente di Eurogamer: loro non scrivono quelle cose per un appassionato, le scrivono per persone che probabilmente non sanno che differenza ci sia tra Assassin's Creed e Call of Duty, che magari preferirebbero Farmville a World of Warcraft se mai provassero a giocare. Cosa che comunque nemmeno pensano di fare.

"L'errore è prendere le dichiarazioni di Pachter e colleghi e leggerle con gli occhi dell'appassionato"

Il destinatario dei comunicati degli analisti finanziari è quindi una persona che vuole esclusivamente guadagnare soldi con investimenti azionari o simili. A lui sostanzialmente non interessa che voto ha su Metacritic Grand Theft Auto V: può essere 10 come 4, l'importante è che le azioni salgano. Che questo derivi dalla vendita di GTA o di Peppa Pig 2: avventure nello spazio, per l'investitore è fondamentalmente indifferente.

Questo è un punto chiave da considerare quando leggiamo che Pachter dice che "tra un mese Xbox 360 e PS3 avranno un calo di prezzo". Per prima cosa lui lo dice a qualcuno che non sa che differenza ci sia tra una Xbox 360 e una PS3, e che probabilmente nemmeno sa quanto costano ora. Secondariamente, a lui non interessa che la console Microsoft costi più o meno di quella Sony, o quale delle due venderà di più, o il perché della decisione.

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L'unica cosa che a lui interessa, e che di riflesso interessa ai suoi clienti, è l'aspetto finanziario ed economico: deve valutare se il taglio di prezzo, che porta un ovvio guadagno inferiore per macchina, sarà bilanciato da un incremento delle vendite sufficiente a giustificare la mossa. E che impatto avrà tutto questo sui risultati finanziari del trimestre, con relativa fluttuazione del prezzo delle azioni e variazione dell'eventuale dividendo (cioè la parte di utile che viene distribuita agli azionisti).

Ricordatevi poi che io qui semplifico in maniera estrema: i report degli analisti finanziari sono estremamente complicati, con grafici sull'andamento dell'azione e del settore di appartenenza, con infiniti numeri ed indicatori economici vari che si usano in questi casi (ROE, ROA e roba simile che vi risparmio). E ricordatevi che la gente paga fior di quattrini per leggere queste cose, così come ci vuole tempo per scriverli, controllando le fonti, verificando i numeri, e via così. È un vero lavoro, e non è facile farlo.

"Quando Pachter si lancia nell'inferno degli insulti e dei commenti, sta recitando una parte, sta giocando con noi"

Ma allora, vi chiederete, perché ogni uscita di Pachter e compagni è così assurdamente banale? Sostanzialmente i motivi sono due, collegati tra loro. Il primo è che da sempre i siti sono alla ricerca di notizie da pubblicare e qualche anno fa qualcuno ha iniziato a prendere la conclusione finale di questi report e l'ha banalmente messa online. Questo ha generato discussioni e interesse, e il mondo del giornalismo videoludico ha velocemente capito che l'argomento piaceva.

Poco dopo i giornalisti hanno fatto il passo in più, andando loro stessi a chiedere un parere all'analista, anche prima che questo facesse un report o una comunicazione specifica ai suoi clienti. E qui entra in gioco il secondo motivo: la stragrande maggioranza degli analisti non disdegna questa notorietà e, anzi, la apprezza. Per questo sta al gioco e rilascia dichiarazioni più o meno banali che lo fanno restare al centro dell'attenzione.

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La cosa ha anche il grande vantaggio di rendere più facile il loro lavoro: dando per scontato che l'analista lavori per un'azienda seria, se tutti sanno chi sei, sono in molti a parlarti ed è più facile trovare qualcuno che ti racconti le notizie in anteprima, che ti spifferi la novità che sta bollendo in pentola o il vero prezzo d'acquisto di quella IP di cui tanto si parla. Tutti elementi importantissimi nell'ottica di chi deve valutare se investire o meno su un'azienda.

Quindi sì, oggi ilMichael Pachter che leggiamo su Eurogamer è davvero una specie di Capitan Ovvio, ma ricordatevi che anche quando si mette la tutina in spandex e si lancia col suo mantello nell'inferno degli insulti e dei commenti, sta recitando una parte, sta giocando con noi.

Potete star certi però che buona parte di quello che dice verrà venduto in chiave ben più complessa, e a un prezzo molto alto, a persone che sulla base delle sue parole decideranno se spostare o meno cifre a sei, sette zeri. E se fa questo lavoro da anni, e continua a farlo, significa che non è poi così scarso. In un settore estremamente competitivo come quello degli analisti finanziari, se lo fosse sarebbe già stato spedito a casa da tempo.