Micro Machines World Series - recensione
Un'altra botta di nostalgia, e stavolta “offre” Codemasters.
Se non ci fosse il calendario a ricordarci in che anno siamo, potremmo avere il dubbio di essere rimasti cristallizzati negli anni '90. Crash Bandicoot si appresta a diventare nuovamente numero uno delle classifiche di vendita, al cinema spopola Baywatch mentre in rete arriva il trailer del sequel di Jumanji. E come ciliegina sulla torta, ecco tornare le velocissime e Micro Machines.
Codemasters sale sul carrozzone della nostalgia e riporta in vita un franchise rimasto fermo per oltre 10 anni. Gli ingredienti sono sempre gli stessi: giocabilità ultra-immediata, sfida elevata e un po' di sano caos che non guasta mai. Questo nuovo capitolo è spiccatamente orientato verso il multiplayer, come dimostrano le opzioni di gioco disponibili dall'inizio. Nella modalità Schermaglia è possibile sfidare in multiplayer locale altri giocatori umani o in alternativa una manciata di piloti controllati da un'Intelligenza Artificiale decisamente combattiva, ai limiti del bastardo.
In alternativa potete partecipare a partite veloci contro avversari provenienti da tutto il mondo. Anche in questo caso per completare la griglia di partenza il gioco riempirà i vuoti con piloti controllati dal computer, ma nelle settimane post-lancio non dovreste avere i problemi di penuria di avversari riscontrati da noi poveri giornalisti nel periodo precedente all'uscita nei negozi.
In ogni caso il sistema di match-making è sembrato piuttosto veloce, così come le gare che sono filate via abbastanza lisce con qualche piccolo rallentamento nelle fasi più concitate. Ci auguriamo che tali buone performance restino invariate anche quando il gioco diventerà più affollato.
Ogni giocatore ha una propria scheda che riassume le statistiche di gara e che fa progredire il livello di esperienza in base ai risultati ottenuti. Ogni passaggio di livello fa guadagnare una Cassa Premio, che contiene una serie di bonus con cui potrete personalizzare i vostri bolidi e le vostre gare. Tali bonus non influiscono in alcun modo sulle prestazioni dei veicoli ma permettono di customizzarne i colori, le frasi da battaglia, i timbri di morte che lascerete sul tracciato e altre amenità del genere.
Raggiunto il livello 10 si sblocca una nuova modalità competitiva, che di fatto rappresenta la parte più succosa di Micro Machines World Series. Trattasi di un vero e proprio campionato, diviso in categorie e stagioni. Dimenticatevi però di buttarvi subito in questa modalità, a meno che non vi piaccia essere derisi e stuprati (ludicamente parlando) per giorni e giorni.
Il titolo Codemasters infatti richiede pratica per essere assimilato al meglio, soprattutto nella percorrenza dei tracciati e nell'handling dei vari mezzi. Ogni veicolo ha caratteristiche di maneggevolezza e peso leggermente diverse. Ve ne accorgerete quasi subito... e purtroppo nel modo peggiore possibile, con una sfilza di sconfitte e umilianti posti al di fuori del podio.
Man mano che andrete avanti però inizierete a capire che tipo di mezzo preferite, se il pesante ma potente carrarmato dei G.I. Joe, il velocissimo hovercraft o tutti quei simpatici e rotondeggianti veicoli che si posizionano tra queste due categorie. I circuiti sono come sempre ambientati in luoghi "familiari", che vanno da una caotica cucina in cui gli ingredienti sono allegramente sparsi sui tavoli, a una sala giochi con tanto di fiches e salatini a fare da ostacoli.
Gran parte delle piste sono simili a quelle viste nei precedenti capitoli ma non manca qualche piacevole aggiunta. Si va dai tracciati più lineari ma pieni di ostacoli ambientali a quelli più articolati nei quali la precisione è essenziale. Non mancano neanche delle mini scorciatoie utili per guadagnare qualche prezioso secondo, ma almeno inizialmente vi sarà difficile scorgerle e sfruttarle al meglio. Anche in questo caso sarà una questione d'esperienza.
Le gare in Micro Machines World Series non sono mai finite, meglio non tirare il fiato finché non vedrete la bandiera a scacchi sventolare sopra di voi. Non è raro infatti arrivare primi alle ultime due curve per ritrovarsi sesti (o peggio) nel giro di una manciata di secondi. In questo senso il gioco ricalca alla perfezione lo stile dei suoi predecessori e farà salire il tasso di imprecazioni nelle vostre case a livelli forse mai toccati prima.
Alle Gare strutturate sui canonici 5 giri, si alternano Battaglie all'interno di arene chiuse, nelle quali ogni mezzo ha la possibilità di sfoderare le proprie armi personalizzate. Lo scopo in questo caso è eliminare il maggior numero possibile di nemici, facendo attenzione a schivare i colpi avversari mentre si è a corto di colpi. Non è ovviamente il massimo dell'originalità, ma il divertimento è assicurato grazie anche alla presenza di Deathmatch e Capture the Flag dal sapore antico.
Molto più particolari e altrettanto divertenti sono le sfide Eliminazione. In queste bisogna cercare di non rimanere troppo indietro fino a sparire dallo schermo e vince chi arriva alla fine facendo scomparire tutti gli altri. Le gare sono divise in varie manche e si parte ogni volta da un punto differente della pista, con una visuale più elevata rispetto a quella delle sfide tradizionali.
Completano il quadro delle opzioni disponibili gli Eventi Speciali, che Codemasters organizzerà (si spera) con cadenza regolare nei mesi a venire. Questi avranno regole di volta in volta diverse e si alterneranno agli eventi standard inclusi nel gioco. Purtroppo nel periodo in cui abbiamo testato il gioco tali eventi non erano disponibili quindi ci riserviamo la possibilità di giudicarli nel prossimo futuro in separata sede.
Purtroppo però non è tutto oro ciò che luccica. Il numero di piste e di mezzi a disposizione non è infatti elevatissimo e anche il design di alcune piste poteva sicuramente essere più ispirato. Sicuramente non ci si può lamentare del prezzo di lancio che rientra nella categoria budget, ma qualche contenuto in più non avrebbe guastato.
Anche tecnicamente si poteva fare decisamente di più. Il gioco Codemasters non si fa certo notare per la cura del dettaglio. Intendiamoci, le piste sono pieni di elementi più o meno interattivi ma non è raro imbattersi in texture di risoluzione piuttosto bassa e frequenti fenomeni di aliasing che danno al gioco un look poco rifinito.
La sensazione che si ha giocando a Micro Machines World Series è simile a quella che si prova andando ad un appuntamento con una ex dopo tanti anni. Ti aspetti di ritrovare lo stesso feeling di un tempo ma purtroppo non è così. Manca quel "qualcosa" che molti di noi ricordavano ma che si fatica ad inquadrare a distanza di due decenni.
Il gioco è dannatamente divertente e competitivo, soprattutto in multiplayer, ma poteva (e doveva?) essere più, come dire... consistente. Una modalità single-player più ampia e strutturata sarebbe stata gradita, al pari di qualche pista in più e di una manciata di sfide alternative. In passato alcuni vecchi capitoli offrivano anche mezzi come motoscafi e barche di vario genere che si sfidavano su piste a loro dedicate, totalmente assenti in questo episodio. Non ci dispiacerebbe in questo senso un VERO ritorno al passato, magari con succosi DLC venduti a prezzi convenienti.