Microsoft all'attacco - editoriale
La nuova integrazione tra Xbox e Windows 10 traccia il solco per il futuro successo di entrambi.
Per l'evento di ieri, dedicato alla presentazione di Windows 10, Microsoft aveva promesso grandi novità non soltanto in ambito PC, ma anche per noi gamer e nello specifico per tutti i possessori di Xbox One.
Chi si aspettava semplicemente qualche conversione incrociata di titoli popolari, o altre iniziative simili, probabilmente è rimasto sorpreso: i piani svelati dalla casa di Redmond sono, infatti, ben più ambiziosi e confermano il fatto che l'azienda, finalmente, si è svegliata da quel torpore che negli ultimi anni l'aveva colta e aveva portato ad un lancio sorprendentemente difficile per la sua nuova console, inizialmente affossata da nebulose strategie di mercato, scelte incongruenti e una comunicazione a tratti paradossale.
Adesso Xbox One, complici i più recenti tagli di prezzo e l'abbandono di Kinect, è un hardware che ha ripreso a marciare sul mercato (risultando, ad esempio, la console più venduta in USA negli ultimi 2 mesi del 2014), e a quanto pare Phil Spencer sa bene che è ora di battere il proverbiale ferro finché è caldo.
La nuova strategia che ha presentato sul palco di ieri, sfoggiando tra l'altro una rivelatrice maglietta con il logo di Battletoads (evidentemente qualcosa è in arrivo da Rare), si può riassumere con una sola parola: sinergia. Microsoft, in sostanza, ha finalmente realizzato di essere già in possesso della piattaforma da gioco "next-gen" più utilizzata in assoluto.
Quando parliamo della "rinascita" del gaming su PC, che ormai da tempo macina numeri impressionanti, non dobbiamo dimenticarci, infatti, che stiamo parlando di Windows. In poche parole, Microsoft è già presente con un suo prodotto nelle case della stragrande maggioranza di noi e quale migliore leva da utilizzare se non questa, per sfruttare la sinergia con Xbox One e dare alla sua console un vantaggio competitivo letteralmente impossibile da avere per tutte le sue concorrenti?
È chiaro che le nuove feature annunciate per Windows 10 si muovono in questa direzione. La prima e più interessante è ovviamente la possibilità di effettuare lo streaming da Xbox One a qualsiasi piattaforma Windows 10 (PC o tablet): una funzionalità che in sostanza replica quanto fatto da Sony con il suo remote play per PS Vita e, in parte, anche quanto realizzato da Nintendo con il suo GamePad. Con la sottile differenza che le potenziali piattaforme "ricevitrici" saranno centinaia di milioni di macchine Windows in tutto il mondo.
La caratteristica è già in sé molto interessante (anche se, ovviamente, bisognerà verificarne l'effettiva funzionalità), ma in futuro potrebbe diventarlo ancora di più: lo stesso Phil Spencer, infatti, conferma che Microsoft mira a consentire anche l'opposto, ossia lo streaming da PC a Xbox One, che permetterebbe a tutti gli utenti PC di "trasferire" il gameplay dal loro monitor al televisore 50" del salone, aprendo dunque scenari altrettanto futuribili di quelli inseguiti, al momento, da Steam con il suo in-home streaming.
Questa nuova integrazione tra le due piattaforme, Xbox One e PC, passerà soprattutto attraverso la release della nuova Xbox App, che andrà a sostituire ufficialmente la mai troppo amata piattaforma Games for Windows Live e che dovrebbe offrire una funzionalità auspicabilmente migliore.
Ma le condivisioni tra i due hardware non si fermano qui: Microsoft ha infatti annunciato l'arrivo di Fable Legends, inizialmente esclusiva Xbox One assoluta, su piattaforma Windows in contemporanea con il lancio per console, inaugurando una prassi che in futuro potrebbe estendersi anche ad altri titoli (la Master Chief Collection, ad esempio?).
Chiaramente questa e altre iniziative, seppure interessanti, non equivalgono a premere il tasto "win" e sbaragliare il mercato. La strategia sinergica di Microsoft, come ogni piano ambizioso, presenta infatti anche delle criticità che andranno affrontate e risolte con grande cura e attenzione. Già in questa primissima fase non sono mancate, ad esempio, le critiche da parte di alcuni possessori di Xbox One che, vedendo convertire i loro titoli esclusivi anche su altre piattaforme (seppur sempre "di casa"), hanno in un certo senso visto sminuire il valore del loro acquisto. Un certo rischio di scatenare una "concorrenza interna" tra Xbox e PC, più che un supporto vicendevole, certamente esiste.
Così come andrà affrontato un altro scoglio al momento piuttosto ingombrante: quando parliamo di gaming PC, infatti, parliamo sì di Windows, ma parliamo anche di Steam, e Valve ha già dimostrato in passato (in occasione del lancio di Windows 8) di non gradire affatto le politiche integrative tra PC e Xbox, che ai suoi occhi risultano probabilmente come una sorta di tentativo, da parte di Microsoft, di monopolizzare il mercato del gaming su PC. Con ogni probabilità, è da questi attriti che nacque l'intero progetto delle Steam Machine, quindi resta da vedere come Gabe Newell e soci reagiranno alle nuove politiche appena annunciate per Windows 10.
Al di là di questi inevitabili interrogativi, però, fa piacere vedere una Microsoft finalmente all'attacco, convinta dei propri mezzi e all'inseguimento di una precisa strategia di mercato, con una Xbox dedicata interamente al gaming nelle sue espressioni più moderne e futuribili, e non all'impiego di controlli di dubbia utilità (come il motion-sensing) o alla glorificazione di un medium ormai antiquato come la TV.
E fa piacere anche vederla attiva su altre e ambiziose iniziative, come quella di Hololens, un nuovo hardware che sembra scendere sullo stesso terreno dei Google Glass e al quale auguriamo di avere un destino migliore sul mercato, e magari anche qualche interessante applicazione sul fronte gaming.
Infine, l'ultimo applauso va alla scelta di rendere l'upgrade a Windows 10 gratuito per tutti gli utenti di Win8 e addirittura Win7: tempo fa scrissi che l'ambiente Windows aveva bisogno di un cambio di passo e credo che questo sia il miglior segnale possibile che Microsoft potesse dare a riguardo.