Midnight Club: Los Angeles
A folle velocità nella Città degli Angeli.
Sei un perdente! Siamo tutti perdenti. Tutto è troppo difficile, e anche quando le cose sono semplici facciamo finta di non notarlo. Quando giochiamo online veniamo bastonati dai bambocci. I checkpoints poi sono sempre nel posto sbagliato e non abbiamo mai abbastanza energia; le armi ovviamente fanno schifo e l'intelligenza artificiale imbroglia, ne siamo sicuri. Okay... stiamo pure esagerando, ma sulla base della generale riduzione della difficoltà richiesta nei titoli odierni, Midnight Club: Los Angeles sembra proprio una ventata d'aria fresca, una feroce ma brillante operazione di recupero delle pappemolli.
Il titolo in questione penserà quindi a rimettervi in forma, con il suo aspetto un po' pacchiano e non proprio gradevole da vedere, nonostante condivida lo stesso motore grafico di Grand Theft Auto IV. La qualità delle sue texture passa però in secondo piano nel gradevole alternarsi di giorno e notte e, ancora più efficamente, quando comincerete a sfrecciare lungo Santa Monica, Beverly Hills e Hollywood o nelle ampie autostrade che collegano i vari scenari.
Quando Rockstar North si è impegnata nella creazione di Liberty City ispirandosi a New York, ha necessariamente dovuto sacrificare alcuni dettagli reali a favore di elementi alternativi che si adattassero meglio al gameplay. Midnight Club: Los Angeles utilizza lo stesso sistema, ma invece che offrire un'azione multisfaccettata alla GTA, tende unicamente preservare il senso di velocità del giocatore nella guida di una macchina o di una moto: l'unica cosa che vi potrà rallentare sarà la vostra "incompetenza", i veicoli avversari o i muri che non avrete saputo evitare. Pedoni, lampioni, bidoni dell'immondizia, recinzioni e altri elementi ambientali saranno invece totalmente distruttibili o comunque non saranno d'ostacolo, a patto di avere la giusta velocità in corsa. Gli scenari sono quindi assimiliabili a dei labirinti ben congegnati dove ogni altro contenuto visivo è puramente accessorio ai fini del gioco.
Ciononostante, tali elementi sono vitali per mantenere alta la tensione. Essendo un racing game basato prevalentemente sui checkpoints, MCLA offre un mondo aperto e abbastanza uniforme da percorrere a tutta birra, ma basta dare un'occhiata veloce alla mini mappa per capire che tutte quelle informazioni sullo schermo hanno il solo scopo di ingannare i vostri sensi. Il gameplay si focalizza quindi principalmente sulle curve e sugli altri veicoli, quasi imitando la purezza di un WipEout, anche se le strade immense, gli incroci, i palazzi e le rampe, vi daranno la reale sensazione di essere a bordo di bolidi spericolati all'interno di una città viva e pulsante.
Le auto sono state pensate per andare veloci in una sola direzione: in avanti. Affrontare le curve vi metterà spesso a dura prova, soprattutto nel tentativo di riprendere velocità nel più breve tempo possibile, sfidandovi ad usare i freni giusto quel tanto che basta per non perdere la traiettoria. Inizialmente eravamo dubbiosi circa l'introduzione delle moto, ma abbiamo subito dovuto ricrederci: anche qui il team ha optato per un corretto bilanciamento del gameplay sulle due ruote. L'accelerazione non è sempre il massimo, e spesso dovrete essere pazienti per raggiungere il limite di velocità, ma rimangono comunque dei mezzi molto agili e con un'ampia manovrabilità, grazie anche alle immense strade losangeline, attraverso le quali potrete imparare a curvare senza toccare i freni o perdere ulteriore spinta.
La serie Midnight Club ha sempre offerto avversari temibili, e quest'ultimo episodio non fa eccezione. Abbiamo visto che tutti gli elementi presenti lungo la corsa possono essere considerati innocui, ma i muri e i veicoli sembreranno proprio odiarvi a morte. Come se non bastasse, gare, corse a tempo e tutte le altre modalità del gioco raramente dureranno meno di cinque minuti, se non di più; e l'IA dei nemici vi farà ben poche concessioni, credeteci. Ogni vostro errore, anche la più piccola distrazione, vi confinerà agli ultimi posti in un battito di ciglia, costringendovi spesso a riavviare una partita ormai irrimediabilmente persa.