Mighty No. 9, di Mega Man manca solo il nome - prova
Una build incoraggiante in vista del lancio.
Los Angeles - Abbiamo avuto la possibilità di provare una versione quasi completa di Mighty No. 9, erede spirituale di Mega Man, ideato dal team di Inafune dopo una ricchissima campagna di raccolta fondi su Kickstarter.
Pur trovandoci di fronte a un gioco realizzato con grafica 3D, le sensazioni che abbiamo provato sono state molto simili a quelle dei classici Mega Man bidimensionali. Non a caso, stiamo parlando di un gioco realizzato dal papà del Blue bomber Capcom, quindi era naturale aspettarsi qualcosa di simile.
Oltre alle meccaniche di gioco, anche la trama ricorda da vicino quella di Mega Man, con una città messa a ferro e fuoco da un esercito di robot impazziti, guidati da esemplari particolari dotati di abilità uniche.
Ogni livello è difeso da un boss finale che, una volta sconfitto, permette a Beck (il protagonista) di assorbirne l'arma per usarla a piacimento. Vi ricorda qualcosa? Il bello è che Mighty No. 9 è esattamente ciò che la gente desiderava: un nuovo capitolo di Mega Man, realizzato dal suo creatore.
Punto fermo del gioco, esattamente come accadeva con i vecchi Mega Man, è il livello di difficoltà elevato. Anche nei primi stage sono richiesti tempismo, coordinazione e conoscenza delle meccaniche di gioco. Più si ripetono i livelli, più le prestazioni migliorano, come testimoniano le valutazioni finali.
La nostra prova ci ha visti fallire diverse volte nello stage di Pyro, il robot incendiario, ma dopo qualche tentativo (e dopo aver capito bene i pattern di attacco del boss), siamo riusciti a farci valere e a proseguire l'avventura.
Il sistema di controllo e le meccaniche di gameplay sono semplici ma funzionali: con il tasto X si spara, con A si salta, con il bumper destro si esegue un rapido scatto (anche in aria), mentre con il bumper e il grilletto sinistri si passano i rassegna le armi disponibili, attivabili poi con il tasto Y.
Una meccanica interessante è quella che regola l'acquisizione dei power up. Colpendo ripetutamente i nemici, infatti, questi si stordiscono e diventano viola. A quel punto, eseguendo uno scatto verso di loro, Beck li assorbe, ottenendo benefici di vario genere.
Dal punto di vista del design, il lavoro svolto dal team (con la complicità e la collaborazione di coloro che hanno finanziato il progetto, coinvolti attivamente attraverso sondaggi costanti) è davvero superbo, con ogni robot e nemico realizzato con gusto e creatività.
Gli stessi livelli gridano old school da ogni elemento. L'ambientazione futuristica non ha impedito a Inafune e al suo team di riscoprire i grandi classici del videogioco Made in Japan, con uno stage interamente dedicato al fuoco, un altro ispirato al ghiaccio, uno a tema aereo e via dicendo.
Lo stesso discorso può essere fatto per la colonna sonora, sempre ritmata e orecchiabile, e capace di rivaleggiare con quella dei vecchi capitoli di Mega Man (alzi la mano chi, in questo istante, ha iniziato a fischiettare l'intro di Mega Man 2).
Missione compiuta, quindi? Per scoprirlo non ci resta che mettere le mani sulla versione finale del gioco, e spolparla a dovere. Anche perché, come abbiamo potuto confermare con la versione presente all'E3, Mighty No. 9 contiene anche un gran numero di sfide, una modalità multiplayer competitiva (a tempo e a punti, offline e online), e una Boss Rush. Il tutto è condito dalle immancabili classifiche online, pensate per permettere alla community di competere a distanza.
C'è anche una modalità Missioni, con 36 sfide caratterizzate da condizioni e restrizioni specifiche. L'ultima richiede di finire il gioco con una sola vita! Sinceramente, crediamo che Mighty No. 9 sia assolutamente perfetto per la PlayStation Vita, ma per il giudizio definitivo vi rimandiamo all'ormai imminente recensione.
Il gioco uscirà a Settembre su tutte le piattaforme, tranne che le console portatili, dove arriverà poco dopo.