MGW 2018: Ride 3 - prova
In sella alle moto di Milestone in quel di Milano.
Milestone si appresta a lanciare il terzo capitolo della sua serie di simulatori di racing a due ruote, Ride 3. Atteso per il mese di novembre, è possibile provare il titolo allo stand di Koch Media presso la Milan Games Week su quattro PlayStation 4 in una demo che offre solo una parte dei contenuti che troveremo nel gioco completo.
Ride 3 mira a diventare il punto di riferimento per gli appassionati delle corse su strada in motocicletta, facendo breccia sia tra gli amanti delle superbike sia tra quelli che prediligono moto più stradali o d'epoca, andandosi così a discostare dalle limitazioni dei titoli dedicati alla MotoGP. Il numero di modelli disponibili nel gioco (che si espanderanno ulteriormente tramite DLC) è infatti impressionante. Parliamo di 230 moto suddivise in ben 7 categorie e 30 costruttori, di cui 9 inediti per la serie. Un livello di scelta così ampio forse l'abbiamo visto solamente in un titolo uscito molto ma molto tempo addietro, ovvero Tourist Trophy di Polyphony, uscito nel 2006 su PlayStation 2.
Quel gioco era però abbastanza limitato e prevedeva corse prevalentemente su pista. Ride 3 offre invece un numero eccezionale di moto da guidare su tracciati prevalentemente stradali con discese, salite, tornanti e quant'altro. Dei 30 tracciati che riproducono fedelmente le controparti reali grazie all'impiego di tecnologie quali drone-scanning e fotogrammetria, nella demo che abbiamo provato alla fiera milanese ve n'erano disponibili solo una manciata, tra cui Monza, Lago di Garda, Macau e Brands Hatch.
Sappiamo già che Milestone ha scelto di rendere la modalità carriera meno standardizzata e più interessante scegliendo un modello di enciclopedia a volumi che racconti la storia delle moto e dei produttori, narrando passo dopo passo al giocatore caratteristiche, innovazioni e particolarità di ogni moto man mano che completa gli eventi della carriera. Ci saranno quindi più di 350 eventi corsa suddivisi in più di 60 volumi, un'idea che ci è parsa subito parecchio interessante e che per molti versi segue la filosofia dello studio di Yamauchi.
Nella demo della fiera, però, non era purtroppo disponibile questa modalità di gioco, né tanto meno il tanto sbandierato editor di livree. Abbiamo potuto provare solo le gare veloci nei vari tracciati, potendo scegliere tra una buona selezione di moto. Ci siamo dunque lanciati su strada, non prima però di aver dato un approfondito sguardo al menu di opzioni di guida che ci è parso decisamente scalabile e adatto a qualsiasi tipo di utente, dal novizio al veterano.
Inutile dire che abbiamo subito scelto la modalità di guida estrema, che prevede la disattivazione di ogni aiuto di frenata o dosaggio dell'acceleratore per testare il sistema fisico del gioco, in modo da provare con mano il realismo della guida della moto, pad alla mano. Per rendere le cose ancora più ostiche, abbiamo anche selezionato le condizioni meteo piovose. Dopo le prime curve, in cui eravamo sempre a terra o fuori pista, abbiamo iniziato a prendere confidenza e a sentire la moto, con tutto il suo peso e la difficoltà a frenare sul bagnato. La guida in questa modalità richiede tanta, tantissima attenzione e conoscenza del tracciato, altrimenti si rischia di volare via, letteralmente. Nel circuito Lago di Garda, infatti, abbiamo forzato troppo la mano in un torrente e siamo volati giù da un dirupo.
Dopo qualche giro, però, il tutto inizia a diventare soddisfacente, arrivando a fare i primi sorpassi. In generale la moto si sente bene, con tutto il suo peso e la sua inerzia. Tra le anomalie che abbiamo però riscontrato, citiamo una certa legnosità nell'alzare e abbassare in fretta la moto e qualche scontro leggero con gli altri piloti che non causa cadute. Abbiamo provato diverse tipologie di moto, dalle più spinte come la Kawasaky Ninja ZX-10RR o la Suzuki GSX-R1000, fino alle classiche come la Honda Hornet 600 del 2004. Ogni moto, e ancor di più ogni tipologia, ha le sue caratteristiche fisiche e va guidata in modo differente. In generale, si percepisce abbastanza la differenza tra i veicoli e questa è sicuramente un'ottima cosa, soprattutto per via dell'alto numero di modelli disponibili.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, il gioco veniva fatto provare su PS4 normale, ad un frame-rate che sembrava inequivocabilmente a 30fps. Poiché gli sviluppatori avevano parlato in precedenza di 60fps, sospettiamo che questa frequenza di refresh sia riservata a PS4 Pro e Xbox One X, o che nel gioco completo sarà possibile scegliere tra le due modalità di visualizzazione. A nostro avviso, un gioco di corse dovrebbe sempre girare a 60fps se ve n'è la possibilità: la sensazione di velocità che ne deriva è decisamente maggiore.
Molto curata la grafica, che grazie all'Unreal Engine 4 ha permesso a Milestone di aumentare la fedeltà e applicare filtri per le texture ed effetti quali glow, bloom, occlusione ambientale e motion blur. Resta da capire se e quanto queste opzioni siano modificabili, almeno sulla console più potente. Un aspetto che ci è piaciuto meno è invece la lentezza dei caricamenti. Se infatti vorrete uscire dalla gara per cambiare moto o tracciato, dovrete pensarci bene, perché vi aspetteranno lunghe attese. Per fortuna, gli sviluppatori hanno inserito aneddoti e informazioni sulle moto nelle schermate di caricamento, che gli appassionati non potranno che gradire, rendendo le attese meno fastidiose.
In generale, quindi, siamo rimasti convinti da Ride 3, almeno dal sistema fisico e dai modelli di moto e tracciati che abbiamo visto. A questo punto, non resta altro che pazientare qualche altra settimana per mettere le mani sul gioco completo e valutare, in fase di recensione, tutti gli altri aspetti del titolo, in primis la carriera a volumi, il profondo editor di livree, ma anche il comparto multiplayer e gli eventuali extra.