Minions 2 recensione, il secondo prequel per il Cattivissimo Signor Gru
La solidarietà vince sempre.
Accade talvolta che un personaggio marginale di una serie assurga a propria gloria e rischi di insidiare la fama dei protagonisti. Nel campo dell’animazione è successo spesso, uno dei casi più famosi è quello di Scrat, lo scoiattolo che provoca catastrofi nell’Era glaciale.
Stessa sorte è toccata ai Minions, i fidati schiavetti-assistenti tuttofare del Signor Gru nei due film Cattivissimo me, una schiera di buffe creaturine gialle, dalla forma vagamente di paracarro (o di tappi per le orecchie), dall’aspetto tenerissimo ma dall’assurda, pervicace volontà di compiere azioni malvagie. Come sono arrivati a incontrarsi, vi sarete chiesti, quale destino li ha spinti l’uno nelle braccine degli altri?
A questo interrogativo aveva dato risposta il primo prequel, Minions del 2015, in cui avevamo fatto conoscenza con dei minuscoli microrganismi gialli con la tendenza a seguire il soggetto dominante, l’organismo più feroce e grosso. Sbarcati sulla terra, nel giro di secoli, i Minions erano passati dai tirannosauri a Napoleone, servendo però i loro padroni in modo irrimediabilmente nefasto, tale da provocare sistematicamente la loro rovina.
Allora i più eroici, con enorme senso di altruismo, erano andati incontro a incredibili avventure per riportare un nuovo definitivo “Cattivo” con i fiocchi nel loro mondo. Sbarcati nella New York degli anni’60, avevano fatto conoscenza di un giovanissimo Gru che con questo nuovo episodio, Minions 2, dovrebbe avviarsi a diventare quel Cattivissimo che aveva pensato di rubare la Luna, per poi convertirsi grazie alle tre tenerissime figliolette adottive e diventare assai più buono in Cattivissimo 2, trovando pure l’amore.
In questo episodio (siamo negli anni ’70) facciamo conoscenza di un super-gruppo di pittoreschi “cattivi”, i Malefici 6, che sono cattivi pure fra loro. Infatti durante l’avventuroso tentativo di recuperare un gioiello magico, si liberano cinicamente del più vecchio Wild Knuckles, che però non si rassegna e decide di combatterli.
Intanto il ragazzino Gru ambisce a entrare in quella banda ma, respinto e deriso, cerca anche lui di impossessarsi del magico gioiello. Per colpa dei pasticcioni Minions lo perde, mettendo in crisi il loro rapporto. I soliti Bob, Stuart, Kevin e Otto (una new entry) si buttano in un’avventura pazzesca per i loro risibili mezzi, affrontando anche faticosi allenamenti di kung fu, per rimediare all’errore commesso e fare felice l’amato padroncino. Che nel frattempo stringe un’improbabile amicizia proprio con il vecchio Wild, che tanto cattivo poi non sarà. Una scena a metà dei titoli di coda.
Minions 2, dalla trama esilissima, è più che mai un film per piccini, che adoreranno la mimica e il linguaggio dei buffi tappetti, anche se la selezione (ottima) di canzoni e alcune veloci citazioni di altri film saranno riconosciute solo dall’accompagnatore adulto.
Le voci originali (solo per fare qualche nome, Jean-Claude Van Damme, Taraji P. Henson, Dolph Lundgren, Danny Trejo e perfino Julie Andrews) sono tali da consigliare la visione del film in originale, visto però che lo spettatore d’elezione è piccolissimo toccherà scegliere la versione doppiata. I piccini gialli sono doppiati sempre da Pierre Coffin, già regista dei film precedenti.
A realizzare il prodotto è nuovamente l’Illumination Entertainment, una casa di produzione di proprietà dell’Universal Pictures, con gli studi di animazione in Francia. Alla produzione c’è sempre il mitico Chris Meledandri, chiamato dall’Universal per costituire un valido team per i film in animazione, dopo anni di trionfi in Fox come responsabile dei progetti di Ice Age, Ortone, I Simpson e Alvin Superstar, Pets.
Anche questa volta la storia è buffa e tenera, elementare come il tratto con cui sono caratterizzati i personaggi, con un disegno stravagante dalle linee nitide e molto colorato. Si avverte però lo sforzo di confezionare una storia plausibile, per impiegare ancora una volta dei personaggi molto riusciti, che però avevano trovato un loro ambiente più congeniale nelle atmosfere maggiormente assurde e surreali del primo film.
Qui si dovrebbe chiudere un cerchio, con un percorso inverso, che un domani (volendo fare un’operazione alla Star Wars), consiglierebbe di guardare i film in questo ordine: Minions, Minions 2, Cattivissimo me, Cattivissimo me 2 e infine il 3.
Che però ci avevano consegnato un Gru redento, ritornato in fondo alle sue origini, perché mai davvero “cattivo”, solo deluso, ferito, respinto da un’odiosa Madre, pronto a riconciliarsi con un fratello gemello (ma capellone) mai conosciuto. Chi disprezza compera e da quell’umanità che lui aveva tagliato fuori e cercava di ferire, in fondo sperava solo di essere apprezzato. Una carezza in testa ogni tanto non si dovrebbe negare a nessuno, anche alla storica pelata del Signor Gru. Film uscirà il 18 agosto