Mirror's Edge: Catalyst - anteprima
Faith in lotta contro il tempo (e le ferree leggi del mercato).
Colonia - Faith Connors è veloce ma il mercato lo è ancora di più. E così, prima di mettersi a parlare di ciò che sarà Mirror's Edge Catalyst, il secondo capitolo della serie di DICE avente per oggetto la bella e atletica runner, è necessario fare un passo indietro insieme a Sara Jansson, senior producer del gioco. E chiederle come mai ci siano voluti così tanti anni tra il seguito e l'originale, uscito nel 2008.
"Ci sono due ragioni per cui ciò è accaduto: la prima è che c'è voluto del tempo prima che potessimo considerare Mirror's Edge un successo. Inizialmente, infatti, non è che fosse andato molto bene ma dopo un po' di tempo ci siamo accorti che la gente continuava a comprarlo, a giocarci, a parlarne e che ne volevano un seguito. Anche la stampa ha continuato in questi anni a chiederci quando sarebbe uscito il nuovo Mirror's Edge. Così, dopo un po', abbiamo iniziato a pensare a Catalyst".
"La seconda ragione è che in DICE abbiamo molto a cuore questa licenza e abbiamo voluto ragionarci bene sopra prima di pensare a un seguito. Il team di sviluppo peraltro è stato piuttosto ridotto fino a quando non abbiamo deciso di procedere con la pubblicazione di Catalyst. Adesso al progetto lavorano una sessantina di persone, un numero ridotto rispetto a quelle impegnate per titoli quali Battlefield o Star Wars: Battlefront. E prima erano ancora meno".
Il messaggio tra le righe è abbastanza chiaro. Abbiamo dovuto attendere tutti questi anni perché Mirror's Edge non è stata una fiammata capace d'incendiare i botteghini, quanto piuttosto una brace che lentamente, ma costantemente, ha riscaldato i cuori degli appassionati e, successivamente, anche quelli dei vertici di Electronic Arts.
Prima però di pensare che, alla peggio, dovremo aspettare qualche anno in più prima di goderci il terzo capitolo della serie, è meglio sentire come Sara Jansson ha giudicato questo ipotetico scenario. "Senz'altro quanto accaduto in passato con Mirror's Edge non potrà ripetersi in futuro perché stavolta non avremmo il tempo d'aspettare che Catalyst si trasformi in un successo. Anzi, mi auguro che la gente corra a comprarlo al day one. Ma è pur vero che abbiamo maturato una certa esperienza col primo capitolo e ora sappiamo meglio come commercializzare un prodotto così atipico".
Insomma, il discorso è semplice: sebbene Mirror's Edge sia stato ben accolto dalla critica, non lo è stato altrettanto dal mercato. E sebbene gli appassionati ne abbiano avvertito la mancanza in questi anni, ora che sta per uscirne il seguito la responsabilità della prosecuzione della serie sarà anche nostra. Perché il mercato ormai non guarda più in faccia nessuno e in tempi di crisi anche i colossi non possono permettersi di ragionare sul lungo periodo.
Affinché noi si corra tutti a comprare Mirror's Edge: Catalyst al day one, è però necessario che anche DICE faccia la sua parte, proponendoci un titolo che giustifichi la nostra spesa. Fortunatamente da questo punto di vista le carte paiono essere in regola, col gioco che ancora una volta sarà basato sui soliti tre pilastri che ne hanno decretato in passato il successo (di critica). Il primo è un'azione veloce, quasi frenetica, che ci mostrerà le atletiche evoluzioni di Faith in soggettiva. Un'azione che però dovrà essere costante nel tempo, così da garantire a Faith quella fluidità capace d'incontrare i gusti del pubblico moderno.
Ripensando infatti alla caratteristiche di Mirror's Edge che hanno dovuto essere aggiornate ai gusti odierni, Sara Jansson non ha dubbi: "Il sistema di controllo è una delle caratteristiche su cui abbiamo lavorato maggiormente, ed ora è più immediato. È una differenza sottile da notare ma dopo un po' che ci si gioca ci si prende la mano e si riescono a concatenare tra loro più mosse, col risultato che il gameplay è più reattivo e fluido. Un'altra caratteristica che abbiamo inserito in Catalyst per venire incontro agli standard odierni è l'impostazione free roaming, che ci ha permesso si smarcarci dalla linearità dei livelli. E la mancanza di caricamenti non solo nel passaggio tra le varie parti della mappa ma anche tra gli esterni e gli interni degli edifici, offre una continuità davvero eccezionale all'azione di gioco".
Difficile dare un giudizio approfondito in proposito dopo la fugace dimostrazione del gioco alla Gamescom, ma parrebbe che i DICE abbiano fatto centro. La Città di Vetro dell'originale ha mantenuto inalterato il suo fascino, e la sua impostazione free roaming non la rende dispersiva grazie alla "runner vision" di Faith, che illumina di rosso gli elementi della mappa sui quali passare per raggiungere velocemente l'obiettivo.
In ciò saremo aiutati anche dal nostro guanto destro, che via via acquisirà nuovi poteri come quello di lanciare una zip-line con cui raggiungere parti della mappa altrimenti inaccessibili. Ci saranno altre variabili che contraddistingueranno la progressione di Faith nel corso del gioco ma in merito ad esse la Jansson ha voluto mantenere il più stretto riserbo, rimandando ulteriori informazioni ad annunci futuri.
Il terzo e ultimo pilastro sul quale poggerà Catalyst è proprio la sua iconica protagonista, che pur non essendo armata è capace di usare il proprio corpo come un'arma. Come ad esempio quando, nel corso della demo mostrata qui in fiera, la bella protagonista del gioco s'infiltra negli uffici di una società di nome Elysium per rubare delle informazioni.
Una volta entrata nel palazzo e superati dei puzzle ambientali, che consistono nel capire con quali evoluzioni raggiungere l'ufficio indicato dal waypoint, la nostra s'accorgerà di non essere sola e che un misterioso personaggio sta rubando dei dati dai server dell'Elysium.
Faith, incuriosita dall'accaduto, si mette al suo inseguimento fino a quando questi non viene colto dal Dott. Kruger e dalla sua letale assistente con le mani nel sacco. Lo scontro è nell'aria e Faith cerca di sfruttare un attimo di distrazione per rubare a sua volta i dati trafugati dagli uffici dell'Elysium. Ma viene subito scoperta e la sua rocambolesca fuga la vede impegnata non sono a darsela a gambe ma anche a combattere i nemici alle sue costole.
Il sistema di combattimento, stando a Sara Jansson, "è un'estensione dei normali movimenti ed è basato sul corpo a corpo. Se si riesce a mantenere l'inerzia di Faith, senza farle perdere fluidità, si diventa inarrestabili". Al punto che "se si è abbastanza bravi si possono eliminare anche tutte le guardie che ci danno la caccia. In Mirror's Edge Catalyst non sarà più necessario darsi alla fuga ma anzi si potrà correre incontro alle minacce ed eliminarle".
A questo punto appare chiaro che il prossimo Mirror's Edge si prefigge di essere il punto più alto toccato dalla serie. Perché ciò accada, però, la trama non dovrà limitarsi a proporre una serie di missioni ma darci qualcosa di più. Magari un messaggio che ci faccia riflettere. "C'è qualcosa che non va nella Città di Vetro", risponde in proposito Sara Jansson. "E lo spunto della trama viene dalla società attuale, in cui alcune grandi multinazionali sanno tutto di noi, cosa facciamo, cosa mangiamo e a chi telefoniamo".
"Nel gioco proviamo a immaginare cosa accadrebbe se queste società si alleassero per perseguire obiettivi illegali. Il messaggio che vogliamo dare è che ognuno di noi deve lottare per i propri ideali, senza aspettarsi che sia qualcun altro a farlo al posto suo. Proprio come Faith, che cercherà di scoprire cosa stia accadendo, dando il via a una serie di eventi che la cambieranno profondamente".
Mirror's Edge: Catalyst uscirà il 23 febbraio 2016 per PS4, Xbox One e PC.