Monitor LG 34UC79G - recensione
Ampliare i propri confini.
Non abbiamo mai nascosto il nostro apprezzamento per i monitor UltraWide, così come non lo hanno mai nascosto neanche i nostri colleghi del Digital Foundry. Stiamo infatti parlando di schermi con un aspect ratio di 21:9 con una grande potenzialità in ambito gaming, che diventa ancora più rilevante in ambito lavorativo. Riuscire a sfruttare tutta la larghezza del monitor con i videogiochi non è sempre facile e le numerose volte in cui i 21:9 non sono supportati nativamente dagli sviluppatori bisogna sperare che esista una mod che metta una pezza al problema.
Nel caso in cui neanche quella strada sia percorribile, bisogna rassegnarsi a giocare in 16:9, abituandosi a delle poco estetiche, ma sopportabili, barre laterali nere e convivendo con il rimorso che si stiano in parte sprecando le potenzialità del proprio acquisto. Ovviamente tutto ciò non riguarda minimamente l'ambito lavorativo che trae un enorme vantaggio dalla maggior larghezza dello schermo. Si tratta infatti di un ottimo compromesso rispetto ad una soluzione con due monitor 16:9, che consente di suddividere lo spazio di lavoro in modo estremamente funzionale.
Un ulteriore beneficio, ormai comune alla maggior parte dei monitor UltraWide come il modello 34UC79G di LG qui da noi recensito, è offerto dalla curvatura dello schermo, che aumenta ulteriormente la comodità di utilizzo e il coinvolgimento dello spettatore, senza però distorcere le immagini a schermo, come invece accade con i monitor curvi in 16:9, a causa della larghezza ridotta. Di fondamentale importanza, da questo punto di vista, risulta essere l'ergonomia dello schermo, in particolare la possibilità di ruotarlo a sinistra o a destra consentendo all'utente di rimanere sempre perpendicolare rispetto al pannello, evitando così che la curvatura risulti fastidiosa.
Purtroppo dobbiamo constatare che il monitor LG 34UC79G non consente di ruotare lo schermo a sinistra o a destra, ma è possibile solo alzarlo di 12 cm e inclinarlo leggermente verso il basso di 5° o verso l'alto di 20°. Un ver peccato, anche se, fortunatamente, però la qualità del pannello sopperisce egregiamente a questa mancanza.
A differenza dell'Agon AG352QCX, da noi recensito, il monitor LG 34UC79G può infatti contare su un buon pannello IPS che garantisce realmente un angolo di visuale di 178°. Di conseguenza, anche se non si è perfettamente allineati con il centro dello schermo, le immagini che si osservano restano comunque molto vivide e dai colori realistici. Pur non risultando quindi strettamente necessario alla corretta visione dei colori, l'impossibilità di ruotare lo schermo, se non spostandolo con l'intero piedistallo, rimane una fastidiosa limitazione in diverse situazioni. Fortunatamente, il monitor nel suo complesso è particolarmente leggero per la sua stazza e quindi semplice da muovere sul piano di lavoro.
Come già accennato, l'analisi del pannello del monitor 34UC79G di LG ha ottenuto buoni risultati con i nostri test, effettuati con la sonda Spyder 4 Elite di Datacolor. Partendo però dai punti deboli, non possiamo non mettere in luce una scarsa risposta tonale, che non rispetta correttamente le curve di gamma standard. Anche l'uniformità di luminanza non eccelle, pur rimanendo sostanzialmente in linea con la normalità dei monitor da gaming e con differenze percentuali rilevate dalla strumentazione, ma che difficilmente rappresenterebbero un problema per l'utente medio.
Allo stesso modo, i gamut sRGB al 97% e AdobeRGB al 75% non sono tra i migliori punteggi che abbiamo ottenuto recensendo monitor in questi anni, ma sono più che sufficienti per la fascia di consumatori a cui lo schermo è indirizzato. Tutti gli altri parametri da noi analizzati hanno invece ottenuto ottimi risultati in senso assoluto, come ad esempio il punto del bianco, la profondità del nero, l'accuratezza e l'uniformità dei colori. Sottolineiamo che il pannello LCD è a 8-bit per ogni colore primario e di conseguenza offre una profondità dello spettro cromatico di 16,7 milioni di colori.
A migliorare ulteriormente la qualità dell'immagine ci pensa anche un'opzione di stabilizzazione del nero attivabile dal menu, che contribuisce effettivamente a rendere le ombre e le parti scure più profonde. Si affiancano inoltre a questa opzione diversi livelli di nero che possono essere scelti dall'utente in base ai propri gusti. Da questo punto di vista aiuta molto anche l'opacità dello schermo, che impedisce alla maggior parte dei riflessi di rovinare le scene più buie, sia guardando un film che giocando.
Per quanto riguarda le caratteristiche più generiche, ci troviamo di fronte ad una risoluzione di 2560 pixel orizzontali per 1080 pixel verticali, che corrispondono sostanzialmente ai 1080p di uno schermo 16:9. Non fatevi però spaventare dalle dimensioni di 34'', perché bisogna ricordarsi che in questo caso parliamo della diagonale di un monitor 21:9, più largo del consueto aspect ratio a cui il mercato di TV e monitor ci ha abituati. Per fare un paragone, uno schermo 21:9 da 34'' ha all'incirca la stessa densità di pixel di un 16:9 da 27'', che nel caso di una risoluzione Full HD non è sicuramente il top, ma risulta comunque più che soddisfacente in questo caso specifico.
A livello prestazionale il pannello può arrivare a 144 Hz, consentendo quindi 144 aggiornamenti dell'immagine al secondo, se si collega lo schermo al PC tramite un cavo DisplayPort. Ovviamente la macchina che si ha a disposizione per giocare dev'essere anche in grado di raggiungere in gioco 144 fps con una risoluzione leggermente maggiore del classico FullHD, se si vuole sfruttare l'intera larghezza dello schermo UltraWide. Una soluzione adatta quindi a chi vuole sfruttare il monitor al massimo con titoli non troppo pesanti, come Counter-Strike e Overwatch, oppure dispone di un hardware sufficientemente potente per giocare a frame rate estremi anche con titoli più esigenti.
Il monitor LG 34UC79G può inoltre contare sulla tecnologia FreeSync, che consente di sincronizzare le immagini prodotte dalle schede grafiche AMD con i refresh del monitor, a patto che si utilizzi anche in questo caso un cavo DisplayPort. Si tratta quindi di una caratteristica il cui utilizzo è strettamente limitato ai possessori di una GPU della famiglia Radeon compatibile e che di conseguenza restringe il cerchio di possibili acquirenti interessati. Se però rientrate in questo gruppo di consumatori sappiate che i vantaggi della tecnologia FreeSync sono notevoli e non solo per quanto riguarda la riduzione di tearing e stuttering.
La sincronizzazione dei fotogrammi con i refrash dello schermo produce infatti un'esperienza di gioco molto più fluida anche con frame rate traballanti, che ad esempio non riescono a rimanere stabili sui 60 o sui 144 fps, a seconda dei software e dell'hardware che si stanno utilizzando. LG dà inoltre la possibilità di attivare, tramite il menu, un'impostazione per la riduzione degli artefatti di motion blur nelle immagini in movimento che, secondo le parole del produttore coreano, simulerebbe quello che dovrebbe essere un tempo di risposta dei led di 1 ms. Nella realtà dei fatti il tempo impiegato dai LED per cambiare il proprio stato gray-to-gray è di 5 ms.
Ricordiamo inoltre che, normalmente, riducendo gli artefatti di motion blur si va a perdere qualche millisecondo di input lag. I giocatori più competitivi dovranno quindi fare una scelta tra nitidezza dell'immagine in movimento e miglior input lag. Sempre restando in tema gaming, sottolineiamo la possibilità di attivare in sovraimpressione quattro tipi diversi di mirino al centro dello schermo. Inoltre, è possibile selezionare dal menu ben sette modalità di calibrazione preimpostate tra cui una molto utile per la lettura e di cui tre dedicate proprio al gioco. Noi comunque consigliamo sempre di utilizzare la modalità utente e d'impostare i diversi parametri a proprio piacimento.
Tutte queste operazioni di settaggio possono essere eseguite tramite il menu in sovraimpressione, semplice da navigare attraverso il comodo joystick posto sulla parte inferiore dello schermo. Altrettanto semplici da selezionare sono i tre input collegabili al monitor attraverso due porte HDMI 2.0 e una DisplayPort 1.2, a cui però non sono ugualmente comodi da connettere i cavi, principalmente a causa della stazza dello schermo e dell'impossibilità di ruotarlo. Se questo potrebbe non essere un problema per le porte audio e video, su cui generalmente non si traffica troppo spesso, discorso diverso andrebbe fatto per le tre porte USB 3.0 posizionate sempre sul retro, di cui due Type-A e una Type-B.
Accanto a tutti gli ingressi sopracitati trova posto anche un'uscita jack per collegare l'impianto audio al monitor e sfruttare così il suono in ingresso tramite le porte HDMI/DisplayPort. La cosa buffa, restando in tema audio, è che dal menu del monitor è possibile modificare il volume pur non essendoci degli altoparlanti integrati nello schermo. Di conseguenza si presume che possa trattarsi semplicemente di un'opzione standard del software di LG non rimossa dal modello 34UC79G o che sia stata volutamente inserita per regolare il volume dell'impianto audio collegato al monitor.
Il monitor 34UC79G di LG è quindi uno schermo da gioco, ma anche da lavoro, che consigliamo per la sua natura UltraWide, per l'alto refresh rate e per la buona qualità del pannello IPS. L'unico reale difetto riguarda l'impossibilità di ruotare lo schermo, rendendo di conseguenza difficoltoso per l'utente il rimanere centrato rispetto alla larghezza del monitor. Il prezzo consigliato dal produttore coreano di €785 è in linea con quello di altri monitor da gaming, ma attualmente online è possibile trovarlo anche a meno di €500: un rapporto qualità/prezzo davvero eccellente.
Ricordiamo inoltre che il monitor in questione supporta la tecnologia FreeSync ed è quindi consigliato ai possessori di schede grafiche AMD compatibili, ma potrebbe anche essere una buona occasione per prendere la palla al balzo e fare un upgrade di alto livello alla propria macchina da gioco.